La Gazzetta dello Sport

GOL IN SALSA BELGA NAPOLI-INTER: COPPA A QUEI DUE

- Di Mimmo Malfitano e Davide Stoppini

Questa non è una chat e neppure un’amichevole con il Belgio. E quei Diavoli Rossi di Romelu e Dries, domani sera, saranno un po’ meno rossi del solito, per via delle maglie. Ma il fuoco dentro, è garantito lo stesso. Lukaku e Mertens, giocatevi la Coppa, i gol, il ritorno al calcio di Napoli e Inter. A voi due, perché nelle vostre mani sono pure Antonio Conte e Rino Gattuso, legati a doppio filo ai loro centravant­i. Che non hanno la fortuna di Roberto Martinez, c.t. del Belgio. Senti che storia: i due hanno giocato insieme 59 volte con la maglia della loro nazionale. E da quelle 59 partite sono venuti fuori 57 gol. Traduzione semplice semplice? Mettili in campo,

Dries per brindare al rinnovo e firmare il record, Romelu per vincere un titolo dopo 10 anni: domani al San Paolo i Diavoli Rossi si salutano e poi si sfidano

uno e poi l’altro oppure direttamen­te insieme, e si parte 1-0.

Come te nessuno mai

In fondo, è il pensiero che era venuto a Conte e all’Inter, che giusto su Mertens s’erano fiondati. Con Lukaku sponsor, ovviamente. Rom e Dries sono legati da un’amicizia vera, non di facciata. Giusto per dare un riferiment­o: la chat social in cui Lukaku aveva sollevato dubbi che molti dei suoi compagni a gennaio avessero avuto problemi con il Covid, era proprio con la moglie di Mertens, Katrin Kerkhofs. Quelle parole avevano fatto infuriare l’Inter. Un paio di mesi dopo, Rom ha l’occasione di farsi «perdonare». E di avvicinare Conte alla prima finale con l’Inter. Aiutami che Rom t’aiuta: con nessun allenatore il belga ha segnato in carriera tanto frequentem­ente come con Antonio, una rete ogni 126’. Un gol domani può valere la finale. E sì che Lukaku un po’ d’invidia per l’amico Dries ce l’ha. Il centravant­i non vince nulla dal 2009-10, quando giovanissi­mo conquistò il titolo con l’Anderlecht: l’amico Dries era già volato a giocare in Olanda. Dieci anni sono abbastanza per coltivare la speranza di alzare un trofeo.

Certezza

Lukaku a Milano si sente circondato da un affetto che non ha mai avvertito da nessun’altra parte, in carriera. Nelle ultime settimane è apparso in forma ad Appiano, tra i migliori quattro della rosa per parametri fisici a disposizio­ne di Conte. Deve solo riattivare il radar, come pure la capacità di fare a sportellat­e con un avversario vero e non con un compagno di allenament­o. Deve ricomincia­re a dialogare con Lautaro non solo dal terrazzo di City Life o ad Appiano, ma anche di fronte a un portiere. Così magari sarà più semplice dimenticar­e quell’antipatica sensazione che lo accompagnò la sera dello Juventus Stadium dell’8 marzo, prima del lockdown. Magari a Rom basterà ascoltare Conte nello spogliatoi­o domani sera, per ricomincia­re.

Stretta di mano 59 9

Tra Mertens e Gattuso, invece, c’è stato bisogno giusto di una stretta di mano e via. Il patto tra i due è il pezzo forte del Napoli, in questo momento. Tra i due c’è un feeling resistente, che tiene da sempre. È stata proprio l’insistenza dell’allenatore a convincere Dries a rinnovare per i prossimi due anni. Una scelta che ha generato nuovi entusiasmi nel giocatore. Mertens è un ragazzo felice, innamorato del proprio lavoro e ancor di più di Napoli e della sua gente. Ed è su questo entusiasmo che Gattuso vuole puntare per raggiunger­e la finale di Coppa Italia. La scelta del centravant­i non dovrebbe riservare sorprese, almeno dall’inizio: giocherà Mertens che, con 12 reti in stagione, è il capocannon­iere della squadra insieme con Arek Milik che, invece, dovrebbe partire dalla panchina.

Ancora Napoli

Col rinnovo Mertens ha deciso di chiudere la carriera col Napoli. A 33 anni, ha poco o nienprima

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