Che Siviglia, gol e abbracci con Ocampos e Fernando
La squadra di Lopetegui decolla a inizio ripresa nel derby con il Betis. E festa tra i giocatori: in Liga si può
ALLENATORE: Lopetegui ESPULSI nessuno. AMMONITI nessuno.
BETIS (4-5-1)
Joel Robles; Emerson, Bartra, Sidnei (dal 1’ s.t. Feddal), Álex Moreno (dal 33’ s.t. Pedraza); Fekir, Aleñá (dal 24’ s.t. Joaquín), Guido Rodríguez, Canales, Tello (dal 15’ s.t. Lainez); Borja Iglesias (dal 24’ s.t. Loren). PANCHINA: Dani Martín, Barragán, Mandi, Edgar, Carvalho, Guardado, Rodri.
ALLENATORE: Rubi. ESPULSI nessuno. AMMONITI Emerson, Bartra per gioco scorretto.
ARBITRO: Mateu Lahoz NOTE: partita a porte chiuse. Tiri in porta 6-1. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 1-0. Angoli 9-2. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 6’.
Edopo 93 giorni è tornata anche la Liga. Con 23 convocati e 5 cambi, senza pubblico, con un minuto di silenzio prima della gara e un applauso (registrato) al minuto 20 per ricordare le oltre 27.000 vittime causate dal Covid-19, con i panchinari sparsi sugli spalti con guanti e mascherina e a casa un canale tv che offre al pubblico un effetto sonoro che simula la presenza della gente. Tutto molto strano, plastificato come i microfoni delle interviste, asettico. Anche perché per il rilancio della Liga è stato scelto El Gran Derbi, una delle partite più passionali del campionato spagnolo. Normalmente il Sanchez Pizjuan canta a squarciagola e a capella l’inno dell’Arrebato, ieri sera la canzone-simbolo dello stadio del Siviglia è andata in onda sugli schermi dello stadio in una versione registrata dai tifosi durante il confinamento. Niente a che vedere con la realtà.
Siviglia brillante
Poi è arrivato anche il calcio, e quello non è cambiato, non è peggiorato, è la cosa più simile alla realtà disponibile al momento. Il Betis, che prima dello stop aveva battuto il Real Madrid, ha scelto una formazione offensiva però poi ha passato la serata ad inseguire vanamente gli avversari, decisamente più brillanti e sempre in controllo di palla e partita. Il Siviglia col suo caldo pubblico in campionato aveva vinto solo 3 delle ultime 8 partite in casa, senza un’anima sugli spalti ha battuto 2-0 gli avversari cittadini mostrando concentrazione e forma. Gol che gli uomini di Lopetegui hanno festeggiato abbracciandosi con trasporto: la cosa in Liga è permessa.
Ottimo Ocampos
Lopetegui ha lasciato fuori Banega, Suso e il ‘Mudo’Vazquez dando spazio a Oliver Torres e Joan Jordan e riportando Ocampos a destra, dove aveva fatto bene fino a gennaio, quando con l’arrivo di Suso era stato costretto a traslocare sull’altra fascia. L’argentino che in Italia non ha praticamente lasciato tracce era protagonista di una ottima stagione e ieri ha confermato di non aver perso la forma: al 10’ ha chiuso uno spunto con un diagonale secco che ha sbattuto con la traversa a un palmo dall’incrocio dei pali. Nella ripresa ha trasformato il rigore del vantaggio e un attimo dopo ha fornito, di tacco, l’assist a Fernando per il raddoppio. Indiscusso man of the match.
Rigore contestato
Lo schieramento coraggioso di Rubi è stato frustrato dalla produzione di fumo di Fekir e dalla scarsa vena di Tello, Canales e Aleñá, con Borja Iglesias isolato ed Emerson Royal abbandonato da Fekir in balia di Munir e Reguilon. La costante ed evidente supremazia del Siviglia ha impiegato un’oretta per dare i risultati sperati. Ad inizio ripresa Bartra ha affossato De Jong combattendo per un pallone aereo e Mateu Lahoz ha fischiato il rigore. Bartra indignato, Ocampos freddo, Joel spiazzato. Per l’argentino 11 reti in Liga, per il Siviglia vantaggio meritato e ampliato 6 minuti dopo grazie al genio di Ocampos. I tanti cambi hanno accompagnato la partita verso un epilogo senza sussulti. Il Siviglia lotta con Getafe, Real Sociedad e Atletico Madrid per due posti di Champions League e ieri ha consolidato il proprio terzo posto. Il Betis vivacchia a metà classifica e ha rimediato due sconfitte nei derby stagionali. La cosa più importante però è che la LIga è tornata.