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LA MOTOGP È VIVA SI INIZIA A JEREZ 7 GP IN SPAGNA E DUE A MISANO IL 2020 PER ORA È UN EUROPEO di
Via il 19 luglio, chiusura a metà novembre a Valencia. I team arriveranno in circuito con test anti-Covid, poi saranno isolati Entro 50 giorni si decide su gare extra UE
A «uguriamo a tutti una stagione felice senza incidenti». Ora che finalmente ci sono certezze, che il calendario è qualcosa di solo più di un’ipotesi o una speranza, Carmelo Ezpeleta può permettersi di chiudere il suo messaggio urbi et orbi alla MotoGP con parole che fanno sorridere. Per diversi mesi, più che il quando, l’interrogativo di tutti è stato sul se il Mondiale sarebbe davvero partito, mentre il coronavirus impazzava incontrollato in Europa. Invece, finalmente, adesso ci sono il punto di partenza certo e, questo sì ancora ipotetico, di chiusura, di un Mondiale atipico compresso in 5 mesi, 6 se Thailandia e Malesia, più che Stati Uniti e Argentina, riusciranno a garantire gare con il pubblico.
C’è anche la Francia
La MotoGP ha fatto 13, nel senso che alle 12 gare che già si sapeva avrebbero fatto parte del calendario, ora si è aggiunta anche la Francia, dove Claude Michy, promotore del GP di Le Mans, sta lavorando per aprire i cancelli ad almeno una parte di spettatori. Se in un primo momento questa sembrava essere la conditio sine qua non per ospitare la gara, ora si correrà anche a porte chiuse. Ma è chiaro che avere una parte di tifosi sulle tribune è l’obiettivo al quale lavorano tutti gli organizzatori, Misano in primis, della seconda parte di campionato, quando l’esperienza delle prime gare con confinamento sociale sarà consolidata e magari la pandemia si sarà attenuata. «Il nostro è stato un lavoro molto difficile, ma l’obiettivo di tutti è sempre stato di correre — racconta Carmelo Ezpeleta, Ceo della Dorna — anche se questa sarà una stagione molto diversa, con gare doppie per motivi di sicurezza. Vorrei ringraziare tutti, dai promotori alle squadre, il Mondiale uscirà rafforzato da questa stagione».
Niente stampa scritta
Gli occhi di tutti saranno puntati su Jerez de la Frontera, in Andalusia, dove il 19 e 26 luglio si disputeranno le prime due gare. Mercoledì è arrivato l’ok finale del governo spagnolo al protocollo pensato dalla Dorna per correre nella maniera più sicura possibile. «Il protocollo è estremamente severo — continua Ezpeleta —. Se la situazione migliorerà ci potrebbero essere cambiamenti, sempre in accordo con le autorità, ma a oggi quello che abbiamo presentato a tutti, dai team alla FIM, è il protocollo che useremo all’inizio del campionato». Un protocollo che prevede la presenza delle tv, che pagano fior di milioni alla Dorna mentre, al contrario della Formula 1, per ora è vietata la presenza della stampa scritta, decisione poco comprensibile che sta creando forti attriti.
Controllo totale
Come saranno i controlli lo ha raccontato il dottor Angel Charte, responsabile medico della Dorna, al quotidiano El Periodico de Catalunya. «Se la prima gara è il 19 luglio, tutti i membri del paddock dovranno superare
Aver visto il calendario aggiornato è sollievo per tutti nei team e per i tifosi. Mi è mancata la mia M1