La Gazzetta dello Sport

Warholm record Ingebrigts­en c’è Duplantis vola Che notte a Oslo

Nuovi format e stadio vuoto. Ma Karsten fa il primato mondiale dei 300 hs e Jakob quello europeo dei 2000. Armand a 5.86 nell’asta

- Di Andrea Buongiovan­ni

Benvenuti a Oslo, benvenuti al Bislett Stadium, benvenuti nell’atletica del 2020, anno del Covid-19. Sono gli “Impossible Games”, i “Giochi impossibil­i”, a dare il via alla stagione internazio­nale. Lo strano meeting, con il clou concentrat­o in un’ora, prende il posto della tappa di Diamond League originaria­mente prevista nella medesima data. Di uguale, però, c’è solo la produzione televisiva, di assoluta qualità. E, dopo oltre tre mesi senza attività, il fascino immortale dell’atletica. Per il resto, con lo storico impianto pressoché deserto - a parte qualche cartonato e persino alcune marionette nelle prime file della tribuna - e con format di gara più che innovativi, per apprezzare non bisogna aver paura del futuro e rimpianger­e la tradizione. Distanze spurie, prove contro il cronometro per uno o due partecipan­ti, quelle di corsa fino ai 600 in corsie alterne, sfide a distanza o virtuali.

Dopo 18 anni Warholm, con 33”78, cancella il limite siglato nel 2002 dall’inglese Rowlinson

Spettacolo intimo Un’ora di sfide ad alta intensità. Mondo: «Avrei voluto far di più»

Asta virtuale

Come quella che oppone l’uomo più atteso, il nuovo re dell’asta Armand Duplantis, al predecesso­re Renaud Lavillenie. Lo svedese, “accompagna­to” da un paio di promesse locali, salta sulla pedana norvegese. Il francese s’è invece cimentato martedì su quella del giardino di casa, a Clermont Ferrand. La regia, proponendo il botta e risposta, fa apparire il confronto plausibile. E il pathos non manca. Lavillenie, che a 5.36, 5.51 e 5.71 deve ricorrere al terzo tentativo, pur limitato da una rincorsa ridotta e da venti trasversal­i, si arrampica fino a 5.81. Duplantis va oltre. A 5.86 (alla terza): misura eccellente, data la situazione. Poi, però, risente di un ambiente inevitabil­mente freddino - il meteo non c’entra e quando l’asticella sale a 6.01, record dello stadio, complice una botta alla mano destra appare svuotato. Sarà per un’altra occasione. Magari a Karlstad l’8 luglio, prossimo probabile impegno. «Avrei voluto fare di più» ammette.

Super primati

Gli atleti di casa si esaltano. Karsten Warholm, in settima corsia, corre un 300 hs in solitaria. A incitarlo uno striscione appeso al balcone di una casa prospicent­e lo stadio: “Warholm, we love you”. Lui risponde con un urlaccio al via, una partenza a cannone, una distribuzi­one magistrale e un sensaziona­le 33”78 che cancella di 70/100 e dopo 18 anni la miglior prestazion­e mondiale, firmata a Sheffield dal britannico Chris Rowlinson. «Sono abituato a correre da solo» dice Karsten. Anche Jakob Ingebrigts­en è da record. Il 19enne, in un 2000 a squadre, aiutato dai fratelli Henrik e Filip - poco prima con 2’16”48 autore del record nazionale dei 1000 - vola in 4’50”01, con un ultimo 400 da 54”1. Il gruppo keniano, impegnato in contempora­nea a Nairobi, su pista bagnata dalla pioggia, affonda. Per Jakob c’è il primato europeo (era 4’51”39 di Steve Cram, a Budapest nel 1985) e il sesto crono all-time, il migliore dal 2007. Cade pure il limite continenta­le dei 25 km in pista: Sondre Moen fa 1h12’46”. Non è atletica vera, ma è pur sempre atletica. Come stasera a Düsseldorf, per una gara di asta col pubblico in un drive-in.

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 ??  ?? Che coppia Karsten Warholm, 24 anni, due volte iridato dei 400 hs, vola verso il primato dei 300 hs; Mondo Duplantis, 20, recordman dell’asta, fa 5.86 AFP
Che coppia Karsten Warholm, 24 anni, due volte iridato dei 400 hs, vola verso il primato dei 300 hs; Mondo Duplantis, 20, recordman dell’asta, fa 5.86 AFP

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