«DA MENEGHIN A GINOBILI E JURA ME LI SOGNO TUTTI IN CAMPO...»
L’”eletto” Messina e i 3 quintetti più votati degli ultimi 50 anni di A «Mamma mia, il primo vale la grande Jugoslavia degli Anni 70»
Squadre così purtroppo esistono solo nella fantasia. Epoche diverse si mischiano in un muro di volti da brividi. Sono le leggende della Lega Basket che, per celebrare i propri 50 anni, ha indetto un referendum sui grandi protagonisti di questi cinque decenni. Abbiamo voluto sognare anche noi, creando i tre quintetti dei giocatori più votati dalla giuria scelta dalla Lega. Con un paio di postille: nel mazzo ci sono anche Dejan Bodiroga ex aequo con Antonello Riva e, tra le ali piccole, Andrea Meneghin svetta a pari merito con Gigi Datome e Bob Morse. Carlton Myers e Manu Ginobili hanno ottenuto lo stesso numero di voti, spiccando tra le guardie. Basterebbero questi nomi per un eccitante giro nella giostra dei ricordi. Campioni indimenticabili. Ce li siamo fatti raccontare da Ettore Messina, leggenda delle leggende tra gli allenatori. Il coach-presidente dell’Olimpia Milano è il tecnico più votato e volentieri accarezza tanti personaggi che si intrecciano anche con la sua parabola personale, tra storie, aneddoti e ricordi.
3Ettore
Messina, lei è il coach più votato tra le leggende della panchina. Ha superato di un voto Dan Peterson e Valerio Bianchini. Che effetto le fa?
«Insomma ho vinto facile..., forse è stato decisivo il voto di mia madre. Scherzi a parte, i miei riferimenti in Europa sono stati Peterson, Bianchini e Sandro Gamba. Sono cresciuto avendoli come modelli: essere messo sullo stesso piano mi smuove qualcosa dentro. Sarà anche fanciullesco e un po’ sentimentale come pensiero, ma mi riempie d’orgoglio. E poi il fatto che abbiano votato giornalisti, giocatori e colleghi rende questa classifica ancora più significativa».
3A
lei il commento dei tre quintetti più votati. Partiamo dal gradino più alto del podio: D’Antoni, Myers, Danilovic, Kukoc e Dino Meneghin. «Mamma mia… Questi cinque valgono la grande Jugoslavia o la grande Urss degli anni 7080. Ne ho allenati due: Myers in Nazionale e Danilovic alla Virtus Bologna. Sono quelli a cui sono più legato. La loro rivalità ha raggiunto vette estreme e ha rischiato di essere ricordata soprattutto per la rissa di Eurolega del 1998. In realtà non è così: in campo si detestavano, ma fuori c’era stima e amicizia. Col passare del tempo hanno cominciato a frequentarsi, anche di recente ho visto fotografie in cui erano fuori a cena. Sono felice di questo loro rapporto».
3D’Antoni
e Meneghin? «Due miti per definizione. Il raccordo che ha lasciato Mike a Milano è clamoroso, era l’estensione di Peterson in