Kalidou è l’anti-Juve: segna ai bianconeri, vuole la Coppa a Napoli
Decisivo dal dischetto nella Supercoppa 2014 contro i bianconeri. E quel colpo di testa da sogno scudetto
«Ricordo ancora il rumore dell’impatto del pallone sulla mia fronte. Poi quell’attimo di silenzio...». Così Kalidou Koulibaly ricorda il gol alla Juventus del 22 aprile 2018, quello che al 90’ regalò una vittoria al Napoli che sapeva di scudetto e fece sognare una intera città. E mercoledì quel silenzio, all’Olimpico, non durerà un attimo ma bisognerà conviverci per caricarsi e giocarsi una finale che vale tanto. Questa Coppa la vuole alzare il Napoli e la vuole soprattutto Kalidou che finora ha vinto solo una Supercoppa in azzurro. E il precedente è di quelli beneauguranti. Sì perché a Doha quel 22 dicembre del 2014, nell’interminabile serie dal dischetto fu proprio il senegalese a segnare (col brivido del palo interno, e Buffon spiazzato) il gol decisivo dell’8-7 prima che Padoin si facesse parare l’ultimo tiro dall’eroe della serata, il portiere Rafael. Come dire che il nostro gigante sa come si fa a mettere sotto la Juventus.
Non solo gioie
Ma siccome KK non ha mai perso il senso della vita ricorda anche: «Con la Juve ho fatto un autogol clamoroso a inizio stagione. Uno stimolo in più per far bene domani». Ben sapendo che contro un avversario così forte, ogni presunzione sarebbe pagata a caro prezzo. Nelle sue riflessioni, dopo la semifinale di sabato contro l’Inter, uno dei leader dello spogliatoio ci ha tenuto a sottolineare concetti importanti: «Gattuso ha saputo ridarci autostima, quella fiducia in noi stessi che avevamo perso. Eravamo forti singolarmente, ora lo siamo di più come gruppo e tatticamente l’allenatore ci ha insegnato a saper soffrire all’interno della gara». E così sarà anche domani, perché quando sulle tue zolle si aggira un certo Cristiano Ronaldo l’attenzione deve essere sempre altissima. Ma dalle parole del saggio Kalidou traspare soprattutto un clima completamente diverso nello spogliatoio azzurro. Le clamorose fratture interne che portarono al censurabile ammutinamento del 5 novembre sembrano lontane anni luce. Eppure i protagonisti, a parte i tre nuovi acquisti, sono gli stessi. È cambiato il manico e questo va sottolineato non tanto per sminuire il lavoro di Carlo Ancelotti, ma per valorizzare quello di Rino Gattuso, costruito con rigore ed empatia, oltre che competenza e dedizione assoluta.
E all’Olimpico...
Non è un goleador, il senegalese. Ma 10 reti in Serie A può vantarle. E all’Olimpico di Roma segnò la sua prima in trasferta, lontano dal San Paolo. Era il 20 settembre 2017 e contro la Lazio Koulibaly diede l’avvio a una goleada: 4-1. Dunque anche lo stadio porta bene. E poi questa Coppa serve anche per festeggiare il compleanno di famiglia. Già perché sabato prossimo, Kalidou e la moglie Charline compiranno 29 anni. Nacquero lo stesso giorno, nella stessa clinica di Saint Dié des Vosges. Il destino li ha messi insieme dal primo vagito. Il loro futuro non sanno ancora se sarà a Napoli, ma oggi in testa c’è solo la finale.