Finale di Coppa Italia Sfumano 3,5-4 milioni
Discorsi embrionali che abbiamo lasciato da parte, anche perché allo stato attuale il quadro è già incerto. C’è il rebus abbonamenti. Se un terzo della stagione si giocherà a porte chiuse, come si regoleranno i club con i tifosi più fedeli? Per ora si stanno muovendo in ordine sparso, senza una linea comune. Non è nemmeno escluso un intervento legislativo che obblighi a rimborsi delle quote, sotto forma di voucher, estendendo al calcio quella che è ormai una prassi dei settori dell’intrattenimento (concerti) e del tempo libero (palestre, piscine). Parliamo di circa 350mila abbonati in attesa di sapere cosa succederà, con metà club di A che nei loro regolamenti non prevedono rimborsi. Ma nessuno applicherà rigidamente quelle norme: il momento è eccezionale. In ogni caso, il nodo degli abbonamenti impedisce di quantificare con esattezza le perdite a bilancio: si va da un minimo di 60 milioni,
●(m.iar.) L’effetto coronavirus, sotto forma di mancati introiti, si registrerà anche stasera, in occasione della finale di Coppa Italia. La sfida tra Juventus e Napoli avrebbe potuto richiamare all’Olimpico oltre 60mila spettatori per un incasso potenziale di 3,5-4 milioni. Incasso svanito, con conseguenze negative sia per i due club finalisti, cui sarebbe andato il 45% a testa (quindi tra 1,5 e 2 milioni), sia per la Lega, che avrebbe trattenuto il 10% per la copertura delle spese logistiche. D’altronde la finale della coppa nazionale, ormai da diversi anni nella Capitale, si è trasformata in un evento nell’evento, con il villaggio pre-partita e un richiamo forte per il pubblico delle famiglie. Il completamento della manifestazione consentirà comunque di salvaguardare i proventi televisivi: in questo ciclo di vendita (2018-21) la Rai è arrivata a sborsare 35,5 milioni a stagione per i diritti tv della Coppa Italia, in netto aumento rispetto ai 22 del triennio precedente, per vincere la concorrenza di Mediaset. puramente teorico perché implicherebbe la salvaguardia del 100% dei proventi degli abbonamenti, a un massimo di 105 milioni, nel caso di una rinuncia completa alla quota parte. Se prevarrà la linea degli sconti, il punto di caduta sarà nel mezzo della forchetta.
Juve e milanesi
L’impatto maggiore, ça va sans
avverrà nelle casse delle big. La Juventus perderà tra i 15 e i 25 milioni. L’Allianz è stato in questi anni una gallina dalle uova d’oro, non solo per il ticketing ma per tutte le attività collaterali, anche lontano dal giorno della partita (i proventi no matchday ammontano annualmente a 3 milioni). Senza pubblico verranno a mancare pure i proventi del museo e dei tour allo stadio, per non parlare delle vendite dello store (non oggetto dell’indagine). Il club bianconero deve ancora decidere come trattare gli abbonati, inclusa