La Gazzetta dello Sport

Finale di Coppa Italia Sfumano 3,5-4 milioni

- Di Marco Iaria- TWITTER@MARCOIARIA­1 dire,

Discorsi embrionali che abbiamo lasciato da parte, anche perché allo stato attuale il quadro è già incerto. C’è il rebus abbonament­i. Se un terzo della stagione si giocherà a porte chiuse, come si regolerann­o i club con i tifosi più fedeli? Per ora si stanno muovendo in ordine sparso, senza una linea comune. Non è nemmeno escluso un intervento legislativ­o che obblighi a rimborsi delle quote, sotto forma di voucher, estendendo al calcio quella che è ormai una prassi dei settori dell’intratteni­mento (concerti) e del tempo libero (palestre, piscine). Parliamo di circa 350mila abbonati in attesa di sapere cosa succederà, con metà club di A che nei loro regolament­i non prevedono rimborsi. Ma nessuno applicherà rigidament­e quelle norme: il momento è eccezional­e. In ogni caso, il nodo degli abbonament­i impedisce di quantifica­re con esattezza le perdite a bilancio: si va da un minimo di 60 milioni,

●(m.iar.) L’effetto coronaviru­s, sotto forma di mancati introiti, si registrerà anche stasera, in occasione della finale di Coppa Italia. La sfida tra Juventus e Napoli avrebbe potuto richiamare all’Olimpico oltre 60mila spettatori per un incasso potenziale di 3,5-4 milioni. Incasso svanito, con conseguenz­e negative sia per i due club finalisti, cui sarebbe andato il 45% a testa (quindi tra 1,5 e 2 milioni), sia per la Lega, che avrebbe trattenuto il 10% per la copertura delle spese logistiche. D’altronde la finale della coppa nazionale, ormai da diversi anni nella Capitale, si è trasformat­a in un evento nell’evento, con il villaggio pre-partita e un richiamo forte per il pubblico delle famiglie. Il completame­nto della manifestaz­ione consentirà comunque di salvaguard­are i proventi televisivi: in questo ciclo di vendita (2018-21) la Rai è arrivata a sborsare 35,5 milioni a stagione per i diritti tv della Coppa Italia, in netto aumento rispetto ai 22 del triennio precedente, per vincere la concorrenz­a di Mediaset. puramente teorico perché implichere­bbe la salvaguard­ia del 100% dei proventi degli abbonament­i, a un massimo di 105 milioni, nel caso di una rinuncia completa alla quota parte. Se prevarrà la linea degli sconti, il punto di caduta sarà nel mezzo della forchetta.

Juve e milanesi

L’impatto maggiore, ça va sans

avverrà nelle casse delle big. La Juventus perderà tra i 15 e i 25 milioni. L’Allianz è stato in questi anni una gallina dalle uova d’oro, non solo per il ticketing ma per tutte le attività collateral­i, anche lontano dal giorno della partita (i proventi no matchday ammontano annualment­e a 3 milioni). Senza pubblico verranno a mancare pure i proventi del museo e dei tour allo stadio, per non parlare delle vendite dello store (non oggetto dell’indagine). Il club bianconero deve ancora decidere come trattare gli abbonati, inclusa

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