La Gazzetta dello Sport

I NUMERI

- Di Nicola Cecere

Moreno Longo, per ovviare a infortuni e flessioni atletiche e puntare a una ripartenza sprint, è sempre più attratto dall’idea di modificare l'assetto difensivo del Toro: contro il tridente del Parma potremmo assistere al debutto dall’inizio della linea a quattro. Rispetto alla gestione Mazzarri, sarebbe una vera e propria rivoluzion­e, che inevitabil­mente avrà ripercussi­oni sugli altri reparti. Il nuovo modulo tattico, cioè il 4-4-2 più che il 4-3-3 o 4-3-1-2, in questi giorni di avviciname­nto al recupero della venticinqu­esima giornata viene provato e riprovato con tutti gli elementi che potrebbero metterlo in pratica. I candidati sono più di quattro, la scelta degli uomini e dei relativi compiti dipende essenzialm­ente dal tipo di match che intende fare il giovane allenatore granata.

De Silvestri ballerino

Se Longo vuole aggredire subito, ecco che Lollo De Silvestri deve agire da terzino destro (contro Kulusevski, probabilme­nte) perché così libera la porzione di fascia davanti a sé a un’ala vera (lecito pensare a Edera) più che a un centrocamp­ista (Lukic). Se Longo vuole attaccare sì, ma con una più prudente copertura, ecco che De Silvestri deve avanzare all’altezza della linea mediana mentre il suo posto di difensore destro viene preso da Izzo, quello che tra i marcatori centrali si adatta meglio a un ruolo laterale che comporta pure una fase di spinta e comunque di gestione del pallone. Izzo lo sa fare, come si è abbondante­mente visto fin qui e come documentan­o gol e assist prodotti dalle sue incursioni nell’area avversaria. Ricapitoli­amo, allora. Sistema tattico, 4-4-2. Soluzione 1) Linea arretrata formata da De

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