Inseguitori, che occasione I big saranno più vicini
Dopo quasi sei mesi di vuoto assoluto il grande tennis rivede la luce. Giustamente, in maniera responsabile, non aveva partecipato al balletto degli inutili tentativi di protrarre la stagione. La decisione assunta ai primi di marzo di fermare le macchine almeno fino alla fine della campagna sull’erba si è rivelata lungimirante. Adesso, per fortuna, con la cancellazione della quarantena è stato rimosso il
principale ostacolo alla ripresa dell’attività agonistica. Il nuovo calendario riveduto e corretto partirà da metà agosto da Washington e ci condurrà fino alle ATP finals di Londra. Per i giocatori saranno quattro mesi complessi e, per forza di cose, compressi. Una novità assoluta che metterà a dura prova il fisico, la testa e la loro abilità nella programmazione. Sarà infatti impensabile disputare le prove tutte d’un fiato senza ascoltare il proprio corpo. Dovranno essere scaltri
nel dosare le energie nel tentativo di raccogliere il maggior numero di punti per terminare l’anno con una buona posizione in classifica. Non tutti i big saranno sempre ai nastri di partenza e gli inseguitori troveranno spazi inconsueti a portata di mano. In molti si chiedono se la lunga inattività peserà maggiormente sulle usurate giunture dei big o se la loro proverbiale capacità nel risolvere gli imprevisti avrà ancora una volta la meglio
sulla freschezza della Next Gen. Per dare un parere dovrei conoscere l’attività sul campo, i carichi di lavoro di questo periodo lontano dalle gare e la situazione psicologica di ogni giocatore. I pochi dati in mio possesso mi portano alla cautela nelle previsioni e ad attendere almeno la prima parte della stagione sul rosso. Confesso però che con le probabili defezioni di alcuni dei soliti noti mi meraviglierei se lo spartito finale rimanesse inalterato.
Con tanti impegni così ravvicinati, fondamentale programmarsi e dosare le energie: ci sarà un’opportunità per tutti