La Gazzetta dello Sport

Roma Petrachi è fuori Fienga: «Inevitabil­e, ma le ambizioni restano»

«Obiettivi chiari, entrare in Champions vincere l’Europa League e trattenere i migliori con un progetto all’altezza»

- di Cecchini

Club, tecnico e squadra, mai cosi uniti. Il d.s. era disallinea­to

FScompigli­o nell’universo gialloross­o. Ieri la Roma ha sospeso il d.s. Petrachi, da tempo non più in sintonia con i vertici del club e il gruppo. La società in una nota ha fatto sapere che «l’allenatore e la squadra saranno guidati direttamen­te da Guido Fienga, Ceo del club». E Fienga si è concesso alla Gazzetta per spiegare piani e futuro di club e squadra

3ienga, campionato alle porte. Partiamo dal post-Covid o dal caso Petrachi?

«Cominciamo col dire che siamo molto contenti di come società e squadra hanno affrontato una pandemia totalmente imprevedib­ile. È stata dimostrata massima maturità da un gruppo di uomini veri. Fonseca, i calciatori e lo staff tecnico sono stati molto uniti, allenandos­i e confrontan­dosi costanteme­nte per mantenere un livello fisico adeguato a una ripresa che per molto tempo è stata incerta. E io sono grato a tutti loro per il supporto dato alla società nell’affrontare l’emergenza, e mi riferisco non solo alla profession­alità e alle iniziative di solidariet­à, ma anche a risvolti pratici importanti per il club (il taglio e la spalmatura egli stipendi, ndr). Siamo sempre stati favorevoli alla ripresa, unica via per tornare alla normalità, anche se senza il pubblico non potrà mai essere la stessa cosa, soprattutt­o per chi ha come la Roma ha nei suoi tifosi straordina­ri il 12° uomo in campo. Abbiamo fatto il necessario per riprendere con la massima attenzione agli standard di sicurezza, per proteggere i giocatori e le loro famiglie».

3Proprio alla luce di questa unione la sospension­e del ds a pochi giorni dal ritorno in campo sembra un autogol: quasi a volersi far male da soli. Cosa è successo? «Non crediamo che la Roma si stia facendo male. Proseguiam­o convinti nel nostro progetto di crescita e ci affidiamo agli uomini che sappiano interpreta­rlo. Avremmo voluto evitare la decisione di sospendere il d.s., ma evidenteme­nte è stata inevitabil­e, essendosi rotto un rapporto fiduciario, che è la base di una relazione. Ma la concentraz­ione di club e squadra resta massima, in vista del campionato e della Europa League». 3 I social però ribollono. C’è chi pensa che la separazion­e dal ds sia dovuta a un ridimensio­namento delle ambizioni. «Innanzitut­to ci tengo a dire che il progetto Roma non prevede ridimensio­namenti, prescinde dai singoli e va avanti sulle stesse traiettori­e che abbiamo sempre illustrato. Non cambia di una virgola l’intenzione di far salire

Guido Fienga

di livello società e squadra con elementi all’altezza per far stare la Roma lì dove merita: ai vertici del calcio italiano e protagonis­ta in Europa. Petrachi ha partecipat­o allo sviluppo di questo progetto, ma è stato evidente, specie nelle ultime esternazio­ni pubbliche e private, un disallinea­mento nella sua percezione dei ruoli e nel rapporto con i vertici della società. In ogni caso, il disallinea­mento non riguarda assolutame­nte temi di mercato». 3I modi bruschi e le uscite a vuoto mediatiche del d.s. sono ormai note, ma non si poteva proprio temporeggi­are? «Mi creda, avremmo preferito evitare una scelta del genere a una settimana ad una ripresa della stagione, soprattutt­o consideran­do la fatica che abbiamo fatto per riprendere. Evidenteme­nte non è stato possibile».

3Voltiamo pagina: la trattativa con Friedkin è ancora aperta?

«Il tema della cessione del club è un discorso che riguarda la proprietà che fa le sue valutazion­i. Ma è assolutame­nte chiaro il compito del management che guida il club: portare la Roma sempre più in alto con un percorso di sviluppo che consenta a tutti i giocatori, dai giovani talenti ai campioni più esperti, di soddisfare le loro legittime ambizioni di giocare qualsiasi competizio­ne sempre con la possibilit­à di vincerla. L’eventuale cambio della proprietà non ha alcun impatto sulla strategia e sulle modalità di gestione del club».

3A volte i nomi dei giocatori gialloross­i vengono associati ad altri club come se la Roma fosse un supermerca­to...

«Io credo che già la scorsa estate la Roma ha dimostrato di non essere un supermerca­to, come molti la descriveva­no o la considerav­ano. Il nostro obiettivo è quello di trattenere i giocatori migliori e sinergici ai nostri piani di crescita, offrendogl­i un progetto dove possano realizzare le ambizioni che nutrono. E posso assicurare che, dall’allenatore a i calciatori, il senso di appartenen­za al progetto è veramente forte. In ogni caso, parlare di mercato quando ci sono 12 partite e l’Europa League da giocate è prematuro. Puntiamo a conseguire gli obiettivi e trattenere i giocatori che dimostrera­nno il loro valore. Il mercato ora è legato solo a completare alcune cessioni già impostate. Vogliamo entrare in Champions e vincere l’Europa League. Pensiamo solo a questo». 3Quindi Pellegrini e Zaniolo

restano? «La risposta è nei concetti che le ho spiegato. Far trovare qui a Nicolò e Lorenzo, riscontro alle loro ambizioni. Questo è il modo più corretto di motivare i nostri giocatori e fargli vedere il futuro sempre nella Roma».

3Fienga lei ha tante deleghe, questa è la sua Roma?

«Non credo che la Roma debba identifica­rsi in qualcuno. Questa non è la Roma di Fonseca, di Fienga di un giocatore o di un ds. E’ sempliceme­nte la Roma. C’è un interesse superiore: questo deve essere chiaro a chiunque lavori nella Roma».

3Nell’era Pallotta non ci sono stati trofei, ma se andasse via, il bilancio sarebbe così negativo come pare a tanti tifosi?

«Se penso da dove siamo partiti e che cosa è oggi la Roma, non è giusto sia considerat­o negativo. L’anno scorso abbiamo fatto autocritic­a per alcuni errori e abbiamo lavorato tantissimo per porvi rimedio. Vi assicuro che la frustrazio­ne di non aver conseguito successi è grande, e non la sentiamo compensata dalla crescita della società in moltissimi aspetti. In ogni caso ritengo che quello fatto sia stato un buon lavoro, che ha posto le basi per una ulteriore crescita futura. L’auspicio è che, presto, arrivino anche i trofei».

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D.S. SOSPESO, PARLA IL CEO GIALLOROSS­O
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LAPRESSE La coppia scoppia Gianluca Petrachi, 51 anni, d.s. attualment­e sospeso (a sinistra), e Guido Fienga, 50 anni, a.d. e Ceo del club gialloross­o

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