DELUSO E A SECCO, RONALDO IN CRISI I SUOI PROBLEMI CORSA E POSIZIONE
Cristiano Ronaldo parla poco: non è il tipo. Il suo sguardo però urla perché CR7 non è un uomo da maschera: con il linguaggio del corpo, fa capire bene che cosa pensa. Cristiano due sere fa è uscito dal campo deluso e scuro, molto scuro, in volto. La stagione è appena ricominciata ma già si parla del rendimento di Ronaldo e della squadra, della sua posizione in campo, del rapporto con l’allenatore, in un esercizio di distribuzione delle colpe che non fa bene a nessuno. Intanto, i numeri, che qualcosa dicono. Ronaldo non ha segnato nelle ultime quattro partite, due prima della sosta da Covid (Lione in Champions e Inter in campionato), due dopo l’interruzione (Milan e Napoli). Non solo: in carriera non aveva mai perso due finali consecutive come gli è successo in questa stagione tra Supercoppa e Coppa Italia.
Famiglia
La faccia delusa del portoghese è stata inquadrata più volte mercoledì sera durante la premiazione e deve aver particolarmente colpito la sorella di Ronaldo, Elma, che nella nottata ha rilanciato sui social quattro immagini del CR7 sconsolato con un commento eloquente: «Cos’altro potevi fare. Questo è e nulla più di questo, quindi mio caro da solo non puoi fare miracoli... Non riesco a capire come si possa giocare così... comunque testa alta, di più non si poteva fare. Il mio re». Non è la prima volta che la famiglia scende in campo in difesa di Cristiano e non sarà l’ultima: succede in tutte le occasioni importanti, soprattutto quando ci sono di mezzo trofei o riconoscimenti personali per i quali Ronaldo è in corsa e che però finiscono in mani altrui. Il post di Instagram, che ha ricevuto subito il like delle altre due donne della famiglia Aveiro, la mamma Dolores e l’altra sorella Katia, contiene un attacco neanche troppo velato a Maurizio Sarri, reo di non aver saputo mettere in campo una squadra all’altezza del migliore della classe. I profili social del numero 7 più famoso del mondo del pallone il giorno dopo la sconfitta sono rimasti stranamente silenti, ma di solito il suo clan interpreta alla perfezione il suo stato d’animo e fa da megafono alle sue insoddisfazioni. Cristiano non ama perdere, soprattutto le finali che sono da sempre il suo pane quotidiano. Alla Juve sta bene e ha ancora due anni di contratto, ma se la stagione finisse con zero tituli tutto tornerebbe in discussione.
Corsa e posizione
L’impressione è che i problemi più o meno grandi di Ronaldo nascano da un mix di tattica, condizione atletica e rapporto con l’allenatore. Sulla condizione atletica, non ci sono dubbi: Cristiano è lontano dalla brillantezza di inizio 2020, con la striscia da 11 partite consecutive con gol. Gli mancano lo spunto, l’accelerazione, lo sforzo fisico ad altissima intensità. Torneranno. Per un giocatore che vive di decimi di secondo, di palle gol sfruttate per la capacità di muoversi prima e meglio dei difensori, tutto questo fa parecchia differenza. Sulla posizione in campo, invece, si può discutere. Sarri nell’estate 2019 gli ha proposto un insolito ruolo da numero 9, cortesemente rifiutato. L’esperimento è riapparso a sorpresa nella semifinale contro il Milan, in cui CR7 è partito da attaccante centrale nel tridente mobile con Dybala e Douglas Costa, tutti giocatori che tendono a muoversi e scambiarsi la posizione. Ronaldo però tra la semifinale e la finale ha chiesto di evitare il replay: ha vissuto i suoi anni migliori da attaccante di sinistra e lì desidera giocare anche in bianconero. Il risultato è stato comunque negativo e allora siamo alla solita, eterna sfida dell’attacco. Trovare un modo per far giocare insieme Ronaldo e Dybala è il grande rebus che sia Allegri sia Sarri (che ha provato e proverà ad aggiungere anche Higuain agli altri due), per ora, non sono riusciti a risolvere.
HA DETTO
Ronaldo l’ho visto come gli altri, anche a lui manca quel pizzico di brillantezza che gli permetterebbe di fare quel qualcosa in più. In questo periodo però è normale che succeda