«I MIEI SOGNI? EUROBOLOGNA E UNA MEDAGLIA ALLE OLIMPIADI»
Il giapponese rossoblù si confessa: «Calciatore grazie a un volantino La Juve? Possiamo farle del male»
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Sinisa è un uomo forte, insegna. Il Bologna divenne United sotto la sua finestra d’ospedale
Tomiyasu su Mihajlovic
Voi italiani siete più simpatici, noi giapponesi più umili. Il mio idolo? Kazu Miura
Tomiyasu sull’ex Miura
Un umile ciclone. E calciatore grazie a un volantino. Ventuno anni, timido eppure esondante in fascia destra, Takehiro Tomiyasu è stato pagato 6 milioni e oggi vale semplicemente 4 volte di più. Ex attaccante e nuotatore, il giapponese del Bologna si... spalanca. Umiltà e potenza.
3Un anno dopo il suo arrivo, quanto crede di essere cresciuto, calcisticamente e non? «Sono stato davvero in difficoltà nel primo mese, l’inserimento non è stato immediato e ho passato un periodo in cui ho patito la tattica e la preparazione intensa. Poi, grazie al Bologna, tutto molto bene, sono cresciuto anche come persona e mi sono ambientato alla perfezione». 3Ha sempre giocato a calcio? «Iniziai col nuoto. Avevo 5 anni. Le mie sorelle maggiori lo praticavano
e io stavo per cominciare, ma poi un infortunio non mi permise di entrare in acqua e proprio in quei giorni a casa trovai un volantino di una squadra di calcio. Particolare, no?». 3Sempre stato difensore?
«Ho iniziato a centrocampo, poi da ragazzino ho fatto anche l’attaccante prima di passare in difesa e non cambiare più».
3 Il progetto dell’anno prossimo racconta che lei tornerà a fare il centrale difensivo.
«In verità ora mi sento... molto terzino destro, sto giocando così da un anno, ho appreso movimenti e posizioni. Non avrei comunque nessun problema a spostarmi al centro». 3Quali sono le curiosità dei suoi fan giapponesi?
(sorride) «Cibo, come sono le donne italiane, poi sono molto curiosi su usanze europee e modo di fare degli italiani». 3E come siamo noi italiani? «Di voi mi piace la capacità di fare subito amicizia, siete un popolo accogliente, con cui si trova subito sintonia». 3Cosa pensa che un italiano
dovrebbe imparare dalla cultura giapponese?
«La modestia. Noi siamo meno simpatici di voi ma più tranquilli e umili».
3 Il suo “maestro” sul calcio italiano chi è stato? E il suo idolo giapponese di sempre? «Prima di venire a Bologna ho parlato a lungo con Nagatomo, ci conosciamo benissimo e mi ha spiegato tutto quello che poi ho riscontrato qui. Miura: è stato assolutamente il più forte di tutti». 3Modelli difensivi? «Koulibaly: forte fisicamente, veloce, intelligente, sa costruire l’azione molto bene. Chi mi ha
impressionato qui? Un centrocampista, Soriano: grande qualità ed è sempre dentro la partita».
3 Lunedì sera la Juventus, inizio rock: all’andata lei mancò. «Anche per quello non vedo l’ora. La immagino come la più attrezzata del campionato. La si ferma senza paura, con aggressività, giocando di squadra, andando sempre a farle del male. CR7? Magari me lo troverò di fronte: uno dei più forti al mondo, proveremo a fermarlo». 3Niente pubblico: pensieri? «Sarà molto più difficile. I tifosi fanno parte del gioco e ci mancheranno. Credo però che sia bene abituarsi il prima possibile perché durerà un po’...». 3Il 9 luglio 2019 lei diventò del Bologna. Quattro giorni dopo, l’annuncio-shock di Sinisa. «Rimanemmo colpiti, fu un momento stranissimo. Ma fu incredibile soprattutto a Verona, prima di campionato. Lui arrivò a sorpresa: io come tutti gli altri volevo vincere per lui, per lo sforzo che stava facendo. Fu un peccato non riuscirci». 3In quale momento il Bologna è diventato United?
«Quando tornammo in pullman da Brescia e ci presentammo sotto la sua finestra dell’ospedale. Fu bellissimo: lì abbiamo dimostrato di essere una vera famiglia». 3Cosa le ha insegnato Sinisa? «Ama quello che fa, mi ha insegnato a fare tutto con passione: un uomo forte. A livello tattico, a sapermi adattare anche da laterale dei 4, coordinando i movimenti col mio compagno di fascia, spesso Orsolini».
3Sabatini ha detto: Tomi è da Man United. Ma incedibile. «L’ho sentito e mi fa molto piacere. A me interessa, in queste 12 partite, diventare un giocatore ancora più importante per il Bologna. E le voglio vivere come sempre: da guerriero. Perché lo devo al club e per l’obiettivo che vogliamo, l’Europa». 3Scelga: Europa col Bologna o una medaglia a Tokyo nella “sua” prossima Olimpiade? «Mi perdoni ma scelgo entrambe: sono obiettivi veri e di enorme importanza». Perdonabile.