La Gazzetta dello Sport

Allarme McLaren Latifi a un passo dalla Williams

Il team di Woking cerca finanziato­ri Nuovo proprietar­io per quello di Grove

- Di Luigi Perna

La tempesta finanziari­a di questa prima metà del 2020 non risparmia neppure la McLaren. Lo storico team, capace di conquistar­e 12 mondiali piloti e 8 titoli costruttor­i dominando sotto la guida di Ron Dennis, oggi cerca liquidità. Il piano dovrebbe prevedere la cessione del 2030% delle azioni, per sostenere le sfide del futuro in F.1 senza gravare sul bilancio derivante dalla vendita delle vetture di serie, con l’obiettivo di una ricapitali­zzazione successiva fino a 275 milioni di sterline (304 milioni di euro). La squadra diretta da Zak Brown e Andreas Seidl, dopo il quarto posto assoluto della passata stagione, punta infatti al ritorno al vertice con l’arrivo nel 2021 delle power unit Mercedes (al posto di quelle Renault) e il cambio di regolament­i del 2022.

Buco milionario

La crisi economica esplosa con lo stop imposto dal coronaviru­s ha colpito tutta l’industria dell’auto. La McLaren Group, che include anche il ramo Automotive destinato alla produzione delle supercar stradali e la divisione di Applied Technologi­es, non ha fatto eccezione, con una perdita di 148 milioni di euro nel primo trimestre dell’anno e l’annuncio di 1200 esuberi, fra cui circa 70 nel reparto corse.

La McLaren Group attualment­e ha un capitale diviso fra il Fondo sovrano del Bahrain (56%), la società di Mansour Ojjeh (14%), la quota acquistata nel 2018 da Michael Latifi (10%) e un restante 20% distribuit­o fra piccoli azionisti. L’investimen­to di Latifi, circa 220 milioni di euro, lasciava pensare che il magnate canadese del settore alimentare avrebbe spinto per favorire l’ingresso nel team di suo figlio Nicholas, che all’epoca correva in F.2. Invece non è andata così: Latifi junior nel frattempo è diventato un pilota della Williams, scuderia con la quale debutterà quest’anno nei

GP, per cui il denaro del padre è stato dirottato in quest’altra direzione.

Trattativa avanzata

Di recente mister Latifi, che già versa 12,5 milioni di euro a stagione per far correre il figlio, ha fornito un prestito di 22 milioni di euro alla Williams, ricevendo come garanzia l’ipoteca sulla collezione di vetture storiche di Grove. Il passo successivo dovrebbe essere l’acquisizio­ne della squadra, di recente dichiarata in vendita da Claire Williams, la figlia del fondatore. Latifi è tenuto a saldare l’altro debito di 28 milioni che il team ha contratto con il gruppo bancario Hsbc, ipotecando la fabbrica, le strutture e i macchinari. La trattativa sarebbe già in fase avanzata e a breve potrebbe esserci l’offerta decisiva da parte del miliardari­o della Sofina Group.

Rivale di Stroll

L’operazione Latifi-Williams somiglia molto a quella con cui Lawrence Stroll nel 2018 salvò la Force India e i suoi 405 dipendenti, subentrand­o al propietari­o VJ Mallya con l’aiuto di una cordata di investitor­i che misero sul piatto circa 90 milioni di sterline (99 milioni di euro) per ripianare i debiti della squadra. Il ricchissim­o uomo d’affari canadese, ex titolare del marchio di moda Tommy Hilfiger, è riuscito così a creare uno sbocco per la carriera del figlio Lance. Proprio come sta facendo Latifi con Nicholas. Fra i due papà imprendito­ri sembra vi sia una fortissima rivalità. Non è un caso che pure Stroll abbia investito nell’industria dell’auto, rilevando a gennaio le azioni della Aston Martin (200 milioni di euro) per rilanciare il marchio, portarlo nel 2021 in F.1 sulle monoposto della Racing Point e superare il suo “alter ego” sia in pista sia sul mercato.

L’acquisto Il miliardari­o canadese dovrà ripianare debiti per 28 milioni

Le azioni McLaren punta a cedere il 20% per disporre di 300 milioni

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GETTY LAPRESSE AP 3 1) Nicholas Latifi (Williams) e Lando Norris (McLaren)ai test di Montmelò; 2) Andreas Seidl e Zak Brown, rispettiva­mente capo operativo e team principal McLaren; 3) Norris e Carlos Sainz

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