Detti senza Paltrinieri... «Insieme sul podio a Tokyo»
DETTI E LA VITA SENZA PALTRINIERI «CI RIUNIREMO SUL PODIO DI TOKYO» Gabriele resta con Morini, Greg ha cambiato dopo 10 anni di allenamenti insieme: «All’inizio mi dava fastidio non vederlo nella corsia accanto. Non solo nuoto? In Tv farei Pechino Expres
Il nuoto è bello perché è uno sport individuale: io ora devo pensare a me stesso, pensare in grande GABRIELE DETTI SUL SUO FUTURO
Gabriele Detti e la sofferenza di un addio: al “gemello” Gregorio Paltrinieri. Un mese in silenzio, da quando il re dei 1500 ha deciso, improvvisamente, di non allenarsi più con il livornese al centro federale di Ostia. Un addio senza rancore dopo mille allenamenti, tante gare ed esperienze, al compagno di tutti i podi (olimpico, mondiale, europeo), quello col quale è cresciuto. Un percorso indimenticabile, di nuoto e di vita. Giocavano come due ragazzini alla playstation, Gabri e Greg, e sono riusciti a separarsi senza mai una frecciata: roba da record. Ora i pensieri non detti, sono maturati nella testa di Detti. Il mezzofondista allenato dallo zio Stefano Morini,
ha deciso di parlare: e non solo di Greg. 3Gabriele, com’è la vita senza Paltrinieri?
«Penso che ognuno debba fare le proprie scelte, in ambito lavorativo e nella vita: se non ti trovi bene a lavorare lì è giusto che cerchi un’altra soluzione».
3 È rimasto male più per l’aspetto tecnico o per quello umano?
«Umanamente mi è dispiaciuto. Anzi ho patito un vero crollo emotivo: nei primi giorni guardavo la corsia a fianco in piscina e mi dava fastidio non vederlo, sentivo che mi mancava qualcosa. Ma sono cose che capitano. È stato come perdere un fratello che cambia posto dopo 10 anni...Con Greg abbiamo condiviso tutto».
3E adesso? « Il nuoto è bello perché è uno sport individuale. Io devo pensare a me stesso, devo pensare in grande. Ho ottimi compagni in allenamento, ci
divertiamo e possiamo andare forti tutti lo stesso».
3 Con Greg siete rimasti in contatto?
«Ma certo. Parliamo spesso, ci mandiamo messaggi, ci siamo sentiti più volte: mi ha detto che nel nuovo gruppo si sta trovando bene. L’importante è quello. È ovvio che l’affetto l’uno per l’altro resta. Alla fine, Gregorio si è solo spostato, ma non sono cambiati gli obiettivi. Per entrambi resta la voglia di stupire e salire ancora sul podio insieme come abbiamo
fatto all’Olimpiade di Rio». 3Se lui punta su tre ori, qual è il suo piano?
«Non mi esprimo su questi conteggi: certo, se faccio due gare individuali punto al top su entrambe: 400 e 800».
3E tornerà ai 1500?
«Non lo so, vedremo, se ne occuperà il Moro».
3Gli allenamenti come vanno? «Molto bene, sto lavorando meglio di quanto pensassi: è bastato poco per riprendere il ritmo lungo. Solo da un paio di settimane abbiamo ricominciato a girare su un chilometraggio un po’ più alto. Sono contento di arrivare a fine giornata con i dolori, almeno vuol dire che sto facendo qualcosa».
3 Il primo confronto con Greg al Settecolli del 12-14 agosto?
«Sarà l’unico obiettivo fino a ottobre-novembre. Psicologicamente è un test che serve».
Greg mi ha detto che nel nuovo gruppo si trova bene: è la cosa che conta di più . E resta l’affetto
Per me non cambia nulla: mi piace lavorare con gente che si impegna al massimo
A Tokyo farò 400 e 800: voglio puntare al top in entrambe. Vedrete, vi farò divertire
Gabriele Detti Vado dritto per la mia strada e cerco ancora i miei limiti In acqua entro in un mondo parallelo: mi sento a casa GABRIELE DETTI SUL SUO RAPPORTO COL NUOTO
3La Champions Isl? «Penso ad altro. Se ci sarà una proposta, la valuterò».
3 Ormai è l’unico leader a Ostia: sente maggiore responsabilità?
«Per me non cambia nulla: c’ero prima e ci sono ora. Non mi metto sulle spalle nessuno. A me piace allenarmi con chi dà il 100 per cento: sono stato abituato così e mi piacerebbe continuare così anche con gli altri ragazzi, rispetto ai quali mi sento ancora giovane. In fondo De Tullio ha 6 anni in meno di me. E io ne ho ancora 25...». 3Dai Mondiali 2019 è uscito con un solo bronzo nei 400 sl e il caso del podio con Sun Yang. «A Gwangju ero arrivato con 5 mesi di vero allenamento, reduce da 14-16 mesi di stop a causa della spalla infortunata. Stavolta mi auguro di poter arrivare ad Assoluti, Europei e Giochi nel migliore dei modi. So cosa posso e voglio fare. Ed è vero, la polemica dopo i 400 sl mi ha destabilizzato». 3Rifarebbe la stessa scelta o resterebbe sotto il podio come l’australiano Horton, in polemica col cinese squalificato poi per doping? «Se vuoi protestare, lo fai prima delle gare, non dopo le gare, non dopo che perdi. Fai una conferenza stampa prima e dici: “Finché c’è lui io non gareggio”. Punto. Una volta che sei sul podio onori la bandiera, onori la medaglia, onori i sacrifici che hai fatto. Se lui ti ha battuto ti alleni di più la prossima volta per batterlo. È il mio pensiero generale,
non legato alla vicenda Horton-Sun. E poi il Cio, adesso, ha detto no alle manifestazioni di protesta sul podio».
3 Senza il cinese a Tokyo cambierà qualcosa per lei?
«Non cambia niente: quando si arriva a una finale olimpica ci sono 8 atleti che vogliono spaccare il mondo e vincere. Sono convinto che a parte i soliti nomi, da Horton a Romanchuk e Rapsys, usciranno anche dei giovani. Magari anche De Tullio, finalista ai Mondiali. Per diventare numero 1, devi allenarti come se tu fossi il numero 2. E io voglio andare alle Olimpiadi e battere tutti».
3Sente di avere tanti crediti per colpa dei troppi infortuni?
«Quando si sta fermi bisogna avere la virtù della pazienza per tornare più forte di prima. Io sono testardo e quando voglio una cosa riesco ad ottenerla. Nel 2017 ho vinto il Mondiale, poi ho avuto un anno nero, poi ho perso. Il bello e il brutto dello sport».
3S’è definito temerario: si riconosce ancora in questa definizione?
«Vado dritto per la mia via: cerco ancora i miei limiti. Nuotare è quello che mi riesce meglio, mi libero e mi concentro. In acqua è come se mi sentissi a casa: entro in un mondo parallelo, non sento rumori o fastidi».
3Il suo allenatore un anno fa disse di lei: «Meno sfilate e più nuoto». Che ne pensa ora? «Basta trovare il compromesso giusto. In Tv l’unica cosa che potrei fare è Pechino Express. Il successo fuori dall’acqua al momento non è prioritario. Non voglio andare forte per gli sponsor, ma per vincere. Quella è la conseguenza».
3Le manca solo l’oro olimpico: se potesse scegliere tra 400 e 800? «Vi farò divertire…».