La Gazzetta dello Sport

LAUTARO “RITORNA”

La crisi post-Covid frena il Barcellona E adesso l’Inter pensa al rinnovo

- di Angioni, Laudisa

La ferita di Napoli è ancora fresca, ma non c’è tempo per guardarsi indietro. Tra due giorni si riaccendon­o le luci di San Siro e l’Inter per ricaricare immediatam­ente le batterie è già tornata a casa. Antonio Conte sabato sera ha urlato nel vuoto al San Paolo, ieri lo ha fatto finalmente al Meazza, anche se solo per un allenament­o. I nerazzurri non vedevano il loro stadio dal 27 febbraio, dal ritorno dei sedicesimi di Europa League contro il Ludogorets, giocato (e vinto) sempre a porte chiuse. Tornarci, prendere di nuovo le misure, allenare gambe e testa alle tribune vuote e al silenzio, è stato un passo ulteriore verso la ripartenza della Serie A. Domenica sera Conte deve battere la Sampdoria per accorciare subito il gap da Juventus e Lazio e vuole che le luci di San Siro siano le sue stelle. Si aspetta Lautaro decisivo come ai bei tempi: scarico a Napoli, il Toro deve dare segni di vita immediati, altrimenti rischia davvero il posto in favore dello scalpitant­e Sanchez. Si aspetta la conferma dei progressi di Eriksen, che deve incidere anche in campionato, dove non ha ancora segnato. Si aspetta il ritorno al gol di Lukaku, che in casa vuole ricomincia­re dove ha finito, visto che l’ultima rete dentro il Meazza, più di 100 giorni fa al Ludogorets, porta la firma del numero 9 belga.

Obiettivo vittoria

Conte vuole alzare l’asticella. L’ha detto più volte, in mezzo a questa folle stagione. L’ha ripetuto anche parlando a PP Sport, canale tv del gruppo Suning. «Quello che abbiamo di fronte è un percorso da fare per tornare a vincere, non esistono scorciatoi­e – ha detto nell’intervista –. Servono lavoro, sacrifico, fatica, passione. Io ho voglia e ambizione, voglio alzare sempre l’asticella e lo chiedo a tutti quelli che lavorano con me, ogni giorno». Rimettere piede dentro San Siro, ieri sera, avrà sicurament­e fatto scattare qualcosa di importante dentro il gruppo nerazzurro. C’erano il vicepresid­ente Javier Zanetti, l’a.d Beppe Marotta, il d.s. Piero Ausilio. Nessuno voleva perdersi il ritorno a casa. Conte ha spinto come sempre, tenendo in campo la squadra circa 100 minuti: prima il lavoro agli ordini dei preparator­i atletici Pintus e Coratti, poi le prove tattiche, infine la partitella per avvicinars­i ancora di più alla Samp. In mezzo al silenzio del Meazza, solitament­e abitato da oltre 65mila tifosi nerazzurri, l’allenatore avrà di sicuro dato nuova carica ai suoi. Anche perché l’Inter che vuole dare l’assalto allo scudetto non può permetters­i passi falsi: «Cerco di mettere la pressione sempre, in primo luogo su me stesso – ha detto ancora Conte alla tv cinese –. Penso che si sia iniziato un bel percorso e quando si iniziano cammini del genere bisogna crederci e avere voglia di affrontare le difficoltà. Bisogna essere consapevol­i che lavorando in questa maniera si può crescere e diventare competitiv­i per provare a vincere qualcosa di importante. Io sono orgoglioso di come sta crescendo la mentalità della squadra».

Tanto lavoro

Al Meazza non c’era solo Vecino: per il resto, tutti pronti a rimettersi a correre per l’Inter. Quasi una rarità nella prima annata contiana. Ecco perché Antonio su questo punto insiste: «Non dimentichi­amo che in questi 7 mesi non siamo stati molto fortunati e abbiamo perso calciatori che stavano facendo bene – ancora l’allenatore nerazzurro –. Ora c’è la possibilit­à di avere tutta la rosa a disposizio­ne e ci ho lavorato sopra. Sanchez è in buona condizione, abbiamo potuto lavorare anche con Eriksen, inserendol­o nella giusta maniera e mettendolo al pari con gli altri dal punto di vista tattico e fisico. L’allenatore è come un sarto, deve cucire addosso alla squadra il miglior abito possibile. Abbiamo lavorato per farci trovare pronti e cercare di essere migliori». A San Siro, tra due giorni, l’Inter deve dimostrarl­o con la Samp.

Il tecnico è come un sarto: deve cucire addosso alla squadra l’abito migliore

In questi sette mesi non siamo stati molto fortunati con gli infortuni. Ora la rosa è completa

Conte a «PP SPORT»

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IL TRASFERIME­NTO SEMBRAVA FATTO, MA SI PROFILA UN COLPO DI SCENA
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Al lavoro L’allenament­o dell’Inter ieri sera al Meazza: 1 Il riscaldame­nto in campo di Young, Lukaku e Sensi 2 Antonio Conte dirige la seduta 3 La coppia Skriniar-Ranocchia 4 Eriksen divertito 1
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