LA LEZIONE DI SQUADRA AI SOLISTI POCO MOTIVATI
Volontà, modestia e spirito di squadra: così Gattuso ha battuto Sarri. I bianconeri erano poco motivati
Il Napoli si aggiudica con merito la Coppa Italia sconfiggendo la favorita Juventus. Ha vinto la formazione con maggiore volontà, modestia e spirito di squadra. L’incontro è stato poco divertente e con scarse emozioni.
Il Napoli si aggiudica con merito la Coppa Italia sconfiggendo la favorita Juventus. Ha vinto la formazione con maggiore volontà, modestia e spirito di squadra. L’incontro è stato poco divertente e con scarse emozioni, anche il Covid e la lunga pausa non hanno aiutato. La Juventus si è presentata con tutta la propria artiglieria formata da molti solisti e con un gruppo non totalmente motivato. Elementi che non consentono di trasformarsi in squadra collettiva, organica e coesa. I bianconeri sono un ibrido, inseguono una utopia, Sarri è un grande allenatore, uno stratega che dovrà prendere decisioni forti e fare scelte funzionali alle proprie idee di gioco. Le qualità di Maurizio non si discutono, le sue capacità nel dare uno stile alle proprie squadre sono comprovate. Tutti i suoi team sono andati oltre alle aspettative grazie ad un calcio bello, organizzato e collettivo. Sarri non dovrà tradire la propria cultura e il club che lo ha scelto.
Rino, un esempio
Gli azzurri dopo gli sbandamenti autunnali hanno trovato in Gattuso un esempio di propure fessionalità, modestia e umanità. Così Rino ha trasformato un gruppo in una squadra coesa, collaborante e generosa. Il Napoli ha compreso la lezione e interpretato l’incontro con la modestia massima e la collaborazione. Tutti i giocatori hanno dato il massimo e alla fine erano l’unica vera squadra in campo. Il collettivo ha colmato la differenza fra i valori individuali. Il calcio è prima di tutto entusiasmo, generosità e spirito di squadra. Puoi avere i migliori giocatori del mondo, con la migliore tecnica possibile, ma senza un’interazione umana, psicologica e motivazionale quella squadra varrà poco. I bianconeri hanno immediatamente preso il comando del gioco, ma con ritmi e velocità blandi. Il possesso è stato lento, lo smarcamento insufficiente e solo individuale. Pochi movimenti senza palla, scarsi attacchi alle spalle della difesa azzurra. Non soddisfacenti neple tempistiche. I cambi di velocità individuali affidati a Douglas Costa e Dybala. I tre attaccanti si sono mossi poco e male sia in fase offensiva che difensiva, dove poche volte si collegavano ai compagni. In realtà il Napoli giocava con tutti i giocatori sempre in posizione attiva mentre i bianconeri non erano mai più di 6 o 7. Anche i difensori juventini nei pochi attacchi degli azzurri hanno dimostrato limiti nelle marcature e nell’attenzione. Il pressing è stato saltuario con poca determinazione e ritardi nelle scalate. E pensare che nel primo tempo i bianconeri sono arrivati al tiro solo grazie al pressing. Le azioni sono state poco fluide, così la velocità, il dai e vai, le ripartenze e i cambi di ritmo sono stati quasi nulli. Gli uomini di Rino sono entrati in campo preoccupati più di difendere che di giocare. Gattuso dovrà dare più coraggio ai propri calciatori difendendo con tanti ma anche attaccando con molti. Solo in questo modo crescerà l’autostima e la creatività. Gattuso dovrebbe dare uno stile al gioco che comprenda non solo la fase difensiva ma anche la fase offensiva che accrescerebbe conoscenza e ottimismo.
Gli azzurri Ora Rino dovrà dare uno stile anche alla sua fase offensiva
Lezione Champions
La sconfitta juventina potrebbe fare bene. È evidente che la Juve può aspirare di superare il turno in Champions ma deve migliorare collettivo, grinta, velocità e ritmi. Solo la collaborazione, la comunicazione e la sinergia miglioreranno il singolo. In Champions si vince se hai un gruppo di fuoriclasse con la giusta ambizione e volontà. Oppure si vince con il collettivo dove tutti i giocatori partecipano alla fase difensiva e offensiva uniti da un filo invisibile che è il gioco. Per avere successo la filosofia del calcio necessita di modestia, entusiasmo e intelligenza e non prevede eccessi di protagonismo, individualismo ed avidità. Buon lavoro a Gattuso e a Sarri e a tutti i loro giocatori, l’Europa li aspetta.
I bianconeri La manovra non era fluida, quasi nulli i cambi di ritmo