La Gazzetta dello Sport

Dalla Befana all’estate Per Romelu e il Toro un’altra notte al bacio

Il numero 9 e il 10 a segno in coppia dopo quasi 6 mesi Marotta sull’argentino: «Rimane? Io sono ottimista»

- Di Carlo Angioni

La risposta che serviva all’Inter, nel modo che voleva l’Inter. Doveva essere la notte della Lu-La, per tornare d’acchito a 6 punti dalla Juve capolista, e la coppia d’oro dell’attacco di Conte è tornata bella, affiatata, soprattutt­o decisiva. Non segnavano in tandem dalla Befana, Lukaku e Lautaro. Hanno scelto il primo giorno d’estate, nel silenzio di San Siro, per festeggiar­e di nuovo. Un peccato per i tifosi nerazzurri, visto che mai avevano brindato insieme al Meazza. Ma è il male minore, perché dopo il blackout di Napoli e mettendoci anche l’astinenza pre-Covid in casa di Lazio e Juve, serviva una risposta così. Lukaku e Lautaro tornano a essere i «padroni» dell’Inter e salgono a 41 gol in due. E stavolta in mezzo c’è anche Eriksen che non scherza. Il danese trequartis­ta la chiave per riaccender­e la Lu-La? Se basta la partita con la Samp per dare una risposta, questa è un sì. Già, perché Romelu e il Toro nel primo tempo si trovano a meraviglia, con Chris che danza con loro. Il primo gol, che Lukaku dedica a George Floyd, inginocchi­andosi e alzando il pugno al cielo, è un gioco di biliardo: tacco di Lautaro, Lukaku serve Eriksen che gli restituisc­e un assist al bacio per l’1-0. Il raddoppio nasce da Romelu che imbecca Candreva in area e poi ecco l’assist per il Toro.

Luce a San Siro

È la notte giusta, messa subito in discesa da Lukaku, anche se Big Rom spreca altre due chance e poi si soffre sino alla fine. Il belga aveva segnato l’ultimo gol al Meazza, il 27 febbraio, e a lui è toccato riaprire San Siro. «Dobbiamo crescere ed essere più forti – dice a fine partita – per noi ogni partita è una finale, una questione di vita o di morte». Per l’Inter i gol di Lukaku sono una garanzia: in A ha messo il timbro in 13 partite e solo col Parma non sono arrivati tre punti. E se poi c’è anche un Lautaro extra-large, che si spende e si muove come è nel suo Dna, allora per Conte è più facile.

Sbloccato

A Napoli in Coppa Italia il Toro argentino era sembrato un corpo estraneo alla squadra, e le critiche per i possibili pensieri rivolti al Barça erano state tante. Contro la Samp, l’idea di giocare con Messi è finita di lato e Lautaro si è finalmente sbloccato. Dal 26 gennaio non urlava per un gol, ora rieccolo, con tanto di dedica al padre nel giorno in cui in Argentina (e in tanti altri Paesi) si celebra la festa del papà. Chissà cosa gli avrà detto Conte in questa settimana. Chissà se le parole di Beppe Marotta alle tv prima della partita non l’hanno spronato. L’a.d. è stato chiaro sul futuro dell’argentino, ribadendo che l’Inter non lo vuole vendere e, anzi, crede in lui anche per il domani. «È giovane e ha grandi qualità, tante squadre lo vogliono. Sicurament­e è lusingato da altri club, però questo è un motivo in più per fare ancora meglio. È umano che abbia la tentazione di andare ma abbiamo la volontà di trattenerl­o e lui non ha mai mostrato voglia di andare via: sono ottimista sul fatto che si possa proseguire con lui l’anno prossimo». Intanto Lautaro ha dato la risposta che l’Inter voleva adesso. E questo è un nuovo inizio.

Il belga si carica «Ogni partita sarà una finale, questione di vita o di morte»

Le parole dell’a.d. «La tentazione c’è però Lautaro non ha mostrato voglia di andare»

 ?? ANSA ?? La dedica speciale
Lautaro Martinez esulta dopo il gol, il numero 17 della sua stagione: in Argentina ieri era la festa del papà e il Toro ha la dedica pronta
ANSA La dedica speciale Lautaro Martinez esulta dopo il gol, il numero 17 della sua stagione: in Argentina ieri era la festa del papà e il Toro ha la dedica pronta

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