La Gazzetta dello Sport

Pipita opzione importante, ma se la Juve non crea...

- Di G.B. Olivero

In questa stagione la Juve non ha segnato quattro volte: contro Fiorentina (tridente Douglas-Higuain-Ronaldo, ma il brasiliano andò k.o. subito e fu rimpiazzat­o da Bernardesc­hi), Lione (Cuadrado-Dybala-CR7, Higuain poi subentrò al colombiano) e quelle recenti con Milan e Napoli (Douglas-Dybala-Ronaldo). C’è una morale? Forse sì: il nome delle punte, per quanto importante, incide non più del modo in cui la Juve attacca. Douglas Costa, Dybala e Ronaldo non compongono il tridente meglio assortito della storia, ma il nulla che hanno prodotto in 180’ impone altre consideraz­ioni. Come a settembre a Firenze, la Juve in Coppa Italia è apparsa priva di cambi di ritmo, rendendo vana la buona pressione iniziale. Questo problema si risolverà. Ma in assenza di un centravant­i classico e di una buona condizione sono fondamenta­li una maggiore applicazio­ne (soprattutt­o di chi entra dopo: per fare la differenza serve la testa giusta) e gli inseriment­i dei centrocamp­isti: nella rosa di Sarri gli unici a poter scrivere un trattato in materia sono Khedira, che ormai ha finito la stagione, e Ramsey, ancora non al top. Il ritorno di Higuain aggiungerà un’opzione molto importante, ma pure il Pipita in Coppa Italia avrebbe potuto fare poco perché la Juve in area è entrata raramente. Ecco la vera stranezza: una squadra di Sarri che fatica a creare e tirare. I gol arriverann­o, ma colpisce di più l’immagine saltuaria di squadra slegata, incerta e ancora ibrida. Gira tutto attorno a questo, più che ai nomi del tridente.

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