Milan l’Europa a ogni costo Tutta la verità in 40 giorni
Sconfitto a San Siro nell’ultima partita di campionato (dal Genoa in corsa per la salvezza), diviso in fazioni interne (Ibra vs Gazidis), impegnato nell’ennesima rivoluzione tecnica. Superato dal Verona, che non pare aver risentito della sosta forzata, agganciato dal Parma e inquadrato dal Bologna: nella peggiore delle ipotesi stasera il Milan può essere decimo e Mihajlovic nono. È lo scenario più cupo ma comunque realistico. La scalata all’Europa del Milan, che oggi sarebbe fuori da ogni competizione internazionale, parte da uno dei gradini più bassi: ma è in queste occasioni
Agganciato dal Parma e superato dall’Hellas, senza i tre punti a Lecce rischia di ritrovarsi a metà classifica: un posto nelle coppe è vitale
che un gruppo può ritrovare le forze. Quello rossonero, per come lo descrive Pioli, è in buona forma e ancora più determinato a riscattare l’uscita dalla coppa nazionale contro la Juve. L’Europa League è l’obiettivo minimo, la partita di oggi a Lecce la sfida su cui concentrare il massimo dell’attenzione. Quasi sempre il Milan è caduto di fronte alle big, ma sapeva rialzarsi e fare la sua parte con le piccole: un punto fermo che non deve traballare. Per Pioli Lecce non è un dentro o fuori, perché vivrà con il fiato sospeso tutte le prossime settimane: «In questi quaranta giorni ci giochiamo tutto». Il destino del tecnico sembra ormai segnato e lontano da Milano ma anche per il curriculum personale un conto è lasciare San Siro in Europa e un altro no. Per il Milan fa tutta la differenza del mondo: tecnica, d’immagine, economica.
Rincorsa
Tecnica per dimostrare un altro concetto caro all’allenatore: «La classifica non rispecchia le qualità della squadra». Qualità che in questa ultima dozzina di gare il gruppo deve essere assolutamente capace di tradurre in campo. Già da stasera: il Milan non può permettersi di perdere punti dal treno europeo. In passato è rimasto fuori dalle partite continentali per questioni legate al Fair Play finanziario. Restare fuori per un fallimento tecnico sarebbe altrettanto spiacevole. Anche se il settimo posto (sempre che il Napoli arrivi tra le prime sei) complicherebbe la preparazione della stagione successiva, impegnando la squadra già dai preliminari. A proposito di conti: l’Europa League non porta in dote i milioni della Champions, ma comunque un pacchetto da venti milioni di euro tra qualificazione e primi turni al botteghino. Una buona entrata per le casse rossonere, che vedono bilanci sempre più in perdita ormai da anni. La presenza di Gazidis a Milanello qualche giorno fa e oggi a Lecce testimonia la volontà della proprietà di unire le forze in vista del traguardo: «Maldini e Massara li vediamo spesso, Gazidis di meno ma perché è impegnato in altre mansioni. Le voci sul futuro non disturbano né me né i giocatori, siamo professionisti. So che il mio destino è incerto, come quello di tutti. E poi le decisioni si prendono in due, decido anche io» dice Pioli. Nei pensieri del gruppo, assicurano tecnico e società, c’è solo la rincorsa all’Europa. Che scatta oggi e non ammette altri inciampi.
Ripartenza
La fine di questo campionato inciderà sulla ripartenza del prossimo. I milioni in premio dall’Uefa potranno essere reinvestiti e per far fronte al doppio impegno serve una rosa più attrezzata. E almeno un acquisto importante può fare da attra