«Tanti errori Non abbiamo avuto coraggio di provarci»
Il serbo e l’esame di maturità rimandato «La malattia? Mi ha insegnato a essere un po’ più paziente rispetto a prima»
Rocchi? Ho dovuto aspettare la Juve per avere un arbitro serio. ma quel rigore...
La maledizione continua. Il Dall’Ara è ancora terra di conquista per la Juventus. Nemmeno la carica di Mihajlovic, col suo look alla Bono Vox degli U-2, riesce a spingere il Bologna oltre i propri limiti e oltre le Colonne d’Ercole dei campioni d’Italia. Così gli eroi rossoblù di quel fantastico 3-0 del novembre 1998, ultimo trionfo casalingo sui bianconeri, rimangono ancora nella storia del club emiliano. Serata difficile, di quelle che ti fanno credere di essere troppo lontani dall’eccellenza che il Bologna vuole raggiungere in tempi brevi.
Problemi strutturali
«Ci è mancato il coraggio di osare, abbiamo sbagliato molto - argomenta Mihajlovic -. Abbiamo avuto troppo timore nell’affrontare questa partita, è questo l’aspetto che non mi è piaciuto della mia squadra. Forse ci manca un rigore, anche noi nelle mischie abbiamo subito dei contatti ma la Juve dentro l’area marca a zona e allora certe situazioni non si vedono. Dovevamo attendere Rocchi per avere un arbitro serio, magari ci fosse aspettato in passato». L’esame di maturità, per capire se la squadra ha lo spessore tecnico e mentale per puntare in alto già in questa ripartenza, finisce male. Le aspettative, dopo tre mesi di stop, erano ben altre. La Juve è sempre la Juve ma il Bologna ci credeva. Tutti a Casteldebole credevano di fare risultato e di iniziare col piede giusto questa coda del campionato che deve decidere tutti i verdetti. Invece sono emersi i problemi strutturali di una difesa che continua a imbarcare gol, la serie negativa è arrivata a 22 partite di fila, e quelli di gioventù dei suoi Under 23 che rappresentano il presente e il futuro del progetto di Mihajlovic e Saputo. Svanberg, Barrow e l’attesissimo Orsolini non trovano spazi, i loro tentativi restano strozzati dentro le maglie juventine, meglio Tomyiasu che riesce a reggere il duello con Ronaldo.
Tanti errori
Era impossibile che sbagliassero la terza partita di fila, ci è mancato qualcosa
Ma anche i veterani offrono poco o nulla, l’ingresso di Palacio, per la sua figura di leader carismatico, in avvio di ripresa non scuote i compagni perché il Bologna sbaglia tanto, soprattutto nella misura dei passaggi e delle uscite. Mentre Soriano e Sansone scompaiono alla distanza.
Per Saputo 4° k.o.
Alla fine la sconfitta è un risultato logico che brucia le ambizioni di crescita del Bologna. Ancora una volta il patron Saputo, costretto a rimanere a Montreal per il Covid, non può festeggiare un risultato positivo: da quando è il proprietario del Bologna ha raccolto un pareggio in 5 partite contro la Juve al Dall’Ara, questo è il quarto k.o. di fila. Anche per lui la maledizione continua.