La Gazzetta dello Sport

Belotti torna al gol e piega l’Udinese È la prima di Longo

L’attaccante si sblocca e trascina i granata a un importante successo con i bianconeri. Prima vittoria per il tecnico Longo

- Di Cecere, Pagliara, Velluzzi

Il gol di Belotti, le parate di Sirigu e il famoso cuore granata, che stavolta batte nel petto di tutti i giocatori di Longo: così il Toro torna alla vittoria. Mancava da metà gennaio, altro successo soffertiss­imo, altro 1-0, sul Bologna. L’Udinese controlla il match, lo domina per molti tratti, aggredisce, costruisce pure le palle gol che possono darle almeno il pari colleziona­ndo ben 16 tiri dalla bandierina (a 1). Ma non passa: il grosso rammarico dei friulani è quello di aver preso il gol della sconfitta da un contropied­e. Moreno Longo, che brinda (senza più voce) al primo successo della sua gestione, è rimasto talmente soddisfatt­o dalla prova contro il Parma che non fa turnover: ripropone non solo gli stessi uomini di sabato ma pure lo stesso sistema. E quindi Edera interpreta di nuovo un ruolo a metà tra il trequartis­ta e l’ala destra. Cioè si piazza dietro Zaza e Belotti per cercare di innescarli e poi quando gli sviluppi della manovra glielo suggerisco­no se ne va a occupare lo spazio laterale. La partita, però, la fa l’Udinese che sfrutta la freschezza atletica e si riversa fin dall’avvio nella metà campo granata. Berenguer e De Silvestri sono costretti a rimanere bassi, Rincon dà battaglia badando molto di più alla praticità che alla precisione dei passaggi mentre Meitè è costanteme­nte occupato a guardare il temuto Fofana. Così quando Larsen va a scheggiare il palo (14’) sugli sviluppi di un angolo, sbucando solo soletto in area piccola, non c’è da meraviglia­rsi. Qui forse l’Udinese si lascia ingolosire perché aumenta l’occupazion­e degli spazi (di fatto intasandos­eli) nella metà campo del Toro, tutto raccolto davanti a Sirigu ma anche pronto a scattare in contropied­e. Ed è appunto con una veloce ripartenza che

Belotti riesce a fare centro, sfruttando la velocità di Edera nell’aprire una difesa sguarnita e pure la precisione dell’assist: il Gallo piomba in area lanciato ed esplode una cannonata sul palo più vicino, quello dove si è giustament­e appostato Musso. Il tiro è talmente forte che non lascia al portiere il tempo di reazione: la palla gli sbatte addosso e carambola in rete. Il Toro aveva colpito il Parma al 15’ e ora l’Udinese al 16’: ma saprà difenderlo, stavolta, il vantaggio?

Super Sirigu

Due risposte affermativ­e arrivano da Sirigu, che prima acciuffa in tuffo una rasoiata di Fofana dal limite (25’) e poi respinge di puro istinto, con i pugni, una incornata da breve distanza di De Maio (42’), altro assaltator­e a sorpresa come era stato in precedenza Nuytinck: entrambi gli interventi del portiere equivalgon­o a dei gol. Tra le due occasioni da pareggio, i friulani mettono assieme una produzione industrial­e di corner, dei quali sei (6) di seguito. Un dato che trasforma la formazione di Longo in un pugile graniticam­ente ma pure pericolosa­mente rinchiusos­i nel suo angolo ad aspettare che l’avversario abbia un calo o un’altra disattenzi­one per colpirlo. Cosa che per la verità accade intorno alla mezzora quando Zaza su un cross manda Nuytinck e Samir a cozzare tra loro col pallone che schizza sul sinistro di Edera che tira e lo mette dentro. Ma a gioco ormai fermo, per un fallo fischiato a un innocente Zaza. E la partita è ripresa con una punizione per i bianconeri. Mah.

A specchio

Nella ripresa il Toro arretra sem

pre di più a infoltire la sua metà campo. Belotti appare il solo in grado di produrre qualche allungo insidioso (al 35’ ha pure l’occasione del bis) , gli altri faticano a stargli dietro per aiutarlo: emerge sempre di più la differenza di condizione fisica. Il Toro resiste con il cuore, l’Udinese si affida alla sistematic­a occupazion­e del territorio nemico in attesa di un guizzo dalle parti di Sirigu. Il tecnico friulano inserisce Jajalo per l’acciaccato Mandragora e poi Lasagna per Nestorovsk­i nel tentativo di trovare più velocità nei venti metri. Intanto Longo dalla panchina e Sirigu e Nkoulou in campo, si sgolano nell’invitare la truppa granata ad allentare l’assedio: . Non è la volontà che impedisce l’esecuzione degli ordini, sono le gambe. Il Toro si è messo a specchio con l’Udinese, si combatte uomo contro uomo e metro su metro, però Sirigu non deve compiere vere parate. I tre punti del cuore vanno in cassaforte.

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L’abbraccio tra Longo e Belotti
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LAPRESSE Primatista Andrea Belotti, 26 anni, per il quinto anno di fila in doppia cifra

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