La Gazzetta dello Sport

Arthur ora è più vicino Può decidere in 48 ore E Pjanic tifa per il sì...

Il brasiliano, dopo settimane di rifiuti, apre alla Juve Manca una settimana al 30 giugno e Messi vuole Mire

- Di Luca Bianchin e Filippo Maria Ricci

Vicino a Messi in serata, un po’ più vicino alla Juve nel pomeriggio. Il martedì di Arthur non è stato banale. Il brasiliano del Barcellona al Camp Nou ieri ha giocato da titolare contro l’Athletic Bilbao assieme alla Pulce e durante la giornata ha fatto un passo verso Torino. Non il passo decisivo, ma i tifosi della Juve possono essere ottimisti: Arthur ha ancora un po’ di tempo per trasformar­e in un “sì” il “no” ai bianconeri che ha bloccato per settimane lo scambio con Pjanic. La Juventus e soprattutt­o il Barça puntano a chiudere l’operazione entro martedì 30 giugno, ultimo giorno utile per mettere le operazioni a bilancio per il 2019-20. Ovviamente i due giocatori non cambierebb­ero maglia fino a settembre, ma le prossime 48 ore saranno decisive: questi possono diventare i giorni del sì.

Non è fatta ma...

L’accordo non è chiuso – i due club, impegnati in due partite, negli ultimi giorni non si sono concentrat­i sul mercato – ma ci sono un paio di certezze. La prima: Mattia De Sciglio non è più nell’operazione, non andrà in Catalogna. La seconda: Arthur ora considera la possibilit­à di un trasferime­nto, anche se il pressing del Barça non è più quello di una volta. Né in campo né fuori. Non c’è la pressione sugli avversari e non c’è stata nemmeno sul centrocamp­ista biondo. Al Camp Nou non hanno mai veramente affrontato il giocatore per convincerl­o ad accettare un trasferime­nto necessario per le finanze del club e comunque positivo per lui. L’idea dello scambio è nata prima del lockdown ed è rimasta in piedi anche quando tanti la davano per morta. Il Barcellona sperava che a convincere il brasiliano fosse Quique Setien, che però non è mai stato un fattore. Ha lasciato Arthur in panchina in due partite cruciali, però poi ha dovuto utilizzarl­o perché De Jong si è fatto male, la rosa del Barça è cortissima e il brasiliano in questa squadra potrebbe tranquilla­mente essere titolare.

Il contratto lievita

Tra un messaggio di Setien e uno di Bartomeu però c’è stata la pressione sulla famiglia e su chi cura gli interessi del giocatore. E qualcosa si è mosso nella testa di Arthur e della sua fidanzata, che è catalana e ha meno voglia di spostarsi di lui. Messi non ha detto una parola per evitare il trasferime­nto, anzi ha fatto sapere di gradire Pjanic. Arthur resta ancora legato all’idea di restare al Barça, però a questo punto è possibile che accetti un contratto in bianconero da 5 milioni più ampi bonus. In fondo, al Barcellona non va oltre i 2,2 milioni più bonus. Questo accordo, peraltro, lo porterebbe non al livello dello stipendio di Pjanic – Mire guadagna una cifra vicina ai 7,5 milioni – ma nemmeno molto lontano. Il Barça in tutto questo spera di incassare 80 milioni, dovendo poi affrontare la spesa (70 milioni?) per Pjanic. Per i blaugrana sarebbe importante perché, dopo aver tagliato per due mesi e mezzo gli stipendi dei calciatori del 73%, Bartomeu ha buone probabilit­à di dover andare a trattare con i capitani una nuova riduzione salariale per il 2020-21. Arthur insomma non ha ancora detto si, ma non dice più no e oggi potrebbe decidere di accettare il trasferime­nto. Presto si saprà: il 30 giugno è sempre più vicino.

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In alto Miralem Pjanic, 30 anni, che da tempo ha dato l’ok al trasferime­nto al Barça, ora la sua opzione numero 1 Qui sopra Arthur, 23, ieri nella partita di ieri col Bilbao. Ha l’ultima parola: restare al Barça o andare?
LAPRESSE-AFP Lo scambio In alto Miralem Pjanic, 30 anni, che da tempo ha dato l’ok al trasferime­nto al Barça, ora la sua opzione numero 1 Qui sopra Arthur, 23, ieri nella partita di ieri col Bilbao. Ha l’ultima parola: restare al Barça o andare?
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