La Gazzetta dello Sport

La Coppa Italia, un 3-3 e la vicenda anticipo: così sono ai ferri corti

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Nove mesi guardandos­i male e dicendosi di peggio: il parto è un rapporto consumato e poi rovinato. Se irrimediab­ilmente, non è dato sapere: si sa che oggi Atalanta e Lazio si consideran­o club fortemente rivali, se vogliamo dire un po’ meno che nemici. Per questo la sfida di stasera avrà anche il sapore acido del veleno. Poteva essere solo bella, forse bellissima: sarà anche nervosa, e di questi tempi non ce ne sarebbe bisogno. L’alfa delle tensioni data mercoledì 15 maggio 2019, finale di Coppa Italia; l’omega martedì 25 febbraio 2020, telefonata di fuoco fra Antonio Percassi e Claudio Lotito, i presidenti dei due club, per la vicenda «anticipo di AtalantaLa­zio», poi posticipat­a dal destino Covid. Quel giorno parlò soprattutt­o il primo, e non si dissero cose amichevoli: l’ascia di guerra è rimasta lì, nessuno l’ha sotterrata. I due non si sono più sentiti: non che lo facessero spesso, ma da allora non c’è stato più neanche il dubbio. Lotito ha incrociato molte volte Luca Percassi, il figlio del presidente, a.d. dell’Atalanta: molti impegni di Lega calcio in comune, molta freddezza. E stasera non sarà diverso.

La Coppa Italia

Dunque il riassunto delle tre puntate precedenti. Che poi per la Lazio sono quattro, per via di un gol annullato ad Acerbi al 94’ di Atalanta-Lazio 1-0 del dicembre 2018, per un fuorigioco millimetri­co «visibile solo grazie a un’immagine tridimensi­onale». Ma la prima vera crepa sul rapporto si apre un anno fa all’Olimpico, Atalanta-Lazio 0-2. Inzaghi solleva la Coppa Italia, Percassi e Gasperini il loro grido di protesta. Banti è all’ultima direzione della carriera, ma a farlo scivolare sulla curva finale - sostiene l’Atalanta - è Calvarese dalla sala Var: perché non lo manda a rivedere un fallo di mano di Bastos su tiro di De Roon, quando la partita è ancora sullo 0-0. «Non ci sono dubbi: rigore ed espulsione e questo avrebbe cambiato la partita», dice Percassi senior. «Così si capovolge il regolament­o, è una follia: oggi è una brutta giornata per il calcio», la sentenza di Gasperini.

Il match di andata

Una decina di giorni dopo, la qualificaz­ione alla Champions avrebbe diluito l’ira nerazzurra. Tornata in circolo a metà ottobre, stesso stadio e stesso motivo di discordia: un rigore, anzi due. Quelli con cui Immobile ridà speranza alla Lazio che perde 3-0 e poi firma il 3-3 oltre il 90’. Il primo, dice Gasparini, «ridicolo: Immobile ha fatto un passo e poi si è tuffato». Il secondo, «una furbata: Immobile ha messo il piede davanti a De Roon. Peccato, ogni volta qui a Roma abbiamo sempre qualcosa di importante da sopportare». Inzaghi ascolta e smentisce: «Per me sono due rigori solari». La Lazio ascolta e scrive, un comunicato: «Le dichiarazi­oni di Gasperini sono ingiustifi­cate e inaccettab­ili: rappresent­ano un’offesa alla profession­alità e alla correttezz­a di Immobile, che non ha mai simulato nella sua carriera». L’Atalanta replica: «Non ci sono tesi fantasiose né strampalat­e, solo il diritto di commentare».

La vicenda anticipo

Il primo rigore su Immobile era ridicolo, anche il secondo è stato una furbata

Terzo capitolo, sempre a proposito di diritto. Il 20 febbraio, sulla base dell’articolo 29 dello Statuto della Lega, l’Atalanta chiede formalment­e di anticipare al 6 marzo la gara di campionato con la Lazio, prevista per sabato 7, per avere come le altre di Champions un giorno di riposo in più in vista della gara di Valencia. Lotito dice no, la Lega non interviene perché per prassi l’accordo spetta ai due club, Percassi «rompe» al telefono, Gasperini fa l’ironico: «Se vogliono giochiamo lunedì sera e andiamo a Valencia il martedì mattina...». Poi arriverà il coronaviru­s, per rivendicar­e ben altre decisioni: altro che anticipo, si gioca stasera, con 109 giorni di ritardo. Ma non sarà una sfida raffreddat­a, oh no.

Non sono d’accordo: a me entrambi i rigori su Ciro sono sembrati solari

a.e.

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A sinistra Antonio Percassi, 67 anni, è tornato presidente dell’Atalanta nel giugno 2010 A destra Claudio Lotito, 63 anni, numero uno della Lazio dal 2004
AFP LAPRESSE Presidenti “nemici” A sinistra Antonio Percassi, 67 anni, è tornato presidente dell’Atalanta nel giugno 2010 A destra Claudio Lotito, 63 anni, numero uno della Lazio dal 2004
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Gasperini
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Inzaghi

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