Meno cemento: il nuovo San Siro va avanti
Volumetrie ridotte come chiesto dal Comune. Inter e Milan: «Crediamo in Milano»
Il nuovo San Siro vede il traguardo più vicino. Inter, Milan e Comune di Milano sono a un passo dall’accordo sulle volumetrie commerciali, necessario per dare l’ok all’intero progetto rossonerazzurro. Le società, che hanno in tasca il sì per 90mila metri quadrati extrastadio e ne chiedevano altrettanti, hanno accettato le richieste di Palazzo Marino e ridurranno il cemento attorno alla nuova arena. Nei prossimi giorni sarà presentato il rinnovato studio di fattibilità e un piano economico finanziario con un ridotto indice volumetrico (pari a 0,51, a metà strada tra lo 0,63 chiesto un anno fa da Inter e Milan e lo 0,35 previsto per l’area di San Siro), equivalente a 145 mila metri quadrati totali. Fondamentale sarà il riutilizzo del Meazza, che vale 90 mila metri quadrati edificabili: il vecchio stadio riconvertito in distretto sportivo e utilizzato anche per negozi, cinema e ristoranti permette di far scendere la quantità di cemento (guadagnando quindi spazio per i club) e garantisce la sostenibilità economica del progetto da 1,2 miliardi di euro.
Ultimi dettagli
L’incontro di ieri tra l’a.d. Corporate dell’Inter Alessandro
Antonello, il presidente del Milan Paolo Scaroni, gli assessori Guaineri e Maran (Sport, Urbanistica) e il d.g del Comune Malangone è servito a limare gli ultimi dettagli. Palazzo Marino dovrà fare le nuove verifiche tecniche sul progetto, poi ci dovrà essere il voto del Consiglio comunale e il passaggio in Regione (per la parte commerciale). Nella road map del nuovo San Siro sono settimane fondamentali anche per la scelta dello stadio vincente, che dovrebbe arrivare tra luglio e agosto. In corsa ci sono la Cattedrale di
Populous e gli Anelli di Milano di Manica-Sportium, che hanno rielaborato i rendering presentati a settembre: l’obiettivo di giocare la prima partita nella nuova arena nel 2024 resta confermato, mentre soltanto dopo si completerà l’intero distretto, con l’inaugurazione prevista per il 2028. Il lavoro fatto da Inter e Milan durante il lockdown è stato decisivo per lo sblocco quasi definitivo del progetto. Suning ed Elliott non si sono fermati e hanno modificato il masterplan originario seguendo le 16 condizioni vincolanti date dal Comune lo scorso ottobre per il sì al pubblico interesse del progetto. «Questo è il segnale che le due società vogliono bene a Milano e che due investitori stranieri credono fermamente nel rilancio della città in un momento così difficile – dice Alessandro Antonello –: siamo fiduciosi, stiamo andando nella direzione giusta». Il mantenimento di una porzione del Meazza «rifunzionalizzato» è stato il punto di partenza del nuovo progetto elaborato a inizio 2020. Una sorta di aiuto a nerazzurri e rossoneri è arrivato a maggio anche dalla Sovrintendenza, che ha escluso interessi culturali sullo stadio di oggi, legittimando di fatto il suo abbattimento. Ma salvando le rampe della tribuna est, parte delle curve e una delle torri, lo stadio di oggi sarà rinnovato e destinato alla città: questa era una delle condizioni messe dalla politica insieme alla riduzione delle volumetrie. Tenere in piedi una parte del Meazza e realizzare il distretto sportivocommerciale, con attività sportive, ricreative e culturali localizzate sia all’aperto sia all’interno, costerà 75 milioni in più rispetto alla demolizione. E in questi mesi club e Comune si sono anche accordati per il pagamento di 100 milioni per la concessione del diritto di superficie sulla zona di San Siro per i prossimi 99 anni, cifra raddoppiata rispetto agli iniziali 50 milioni di euro.
Stadio all’altezza
Tanti soldi in più che le due dirigenze sono pronte a sborsare per avere al più presto uno stadio all’altezza dei top club europei: «Abbiamo seguito le indicazioni del Comune di Milano e per questo motivo è una vittoria per Palazzo Marino – spiega Paolo Scaroni –, la città avrà il più bello stadio del mondo e un’area sportiva-commerciale a San Siro vivibile tutto l’anno. In più ci saranno indici di edificabilità bassissimi rispetto ad altri progetti come Porta Nuova. Abbiamo fretta di dotare i nostri club di un impianto adatto ai tempi: non possiamo fare sogni europei senza giocare in uno stadio moderno, ecco perché abbiamo abbassato le volumetrie». Per Inter e Milan la cosa più importante è avere una nuova casa.
Numeri più bassi I club scendono a 145mila mq nella zona extra-stadio
Nel Meazza I negozi dentro l’impianto di oggi fanno rientrare dall’investimento