Samp, niente da fare per Quagliarella: c’è Gabbiadini
sua mancanza. Dopo più tre partite magari potremo vedere di che pasta sarà fatta la Samp. Il calcio italiano era fermo da tre mesi, le squadre non sono ancora a posto. Quando ero guidato da Boskov alla Samp lui mi faceva allenare meno tra i mesi di dicembre e gennaio (ride, ndr). Diceva che il mio organismo era abituato a riposare in quell’epoca perché erano le ferie del calcio brasiliano».
3Com’era
il suo rapporto con le tifoserie di Roma e Samp? «A Roma mi adoravano. Anche quando la squadra perdeva
Un girone dopo, ci sono an cora molti tasselli da mettere a posto. Claudio Ranieri ha preso in mano la Sampdoria prima della gara di andata con i giallorossi, il 20 ottobre scorso. Da allora ha ridato fiducia e tranquillità all’ambiente, anche se certi peccati originali ritornano ciclicamente a complicare la vita. Sua, e della squadra. Stasera il tecnico è costretto di nuovo a rimescolare le carte, forse dando fiducia in attacco alla coppia Gabbiadini-Bonazzoli, confidando anche nella voglia di riscatto del sostituto di Quagliarella. Anche stavolta - ma era fatale che accadesse - il capitano (risentimento a un gemello) non è stato convocato: Ranieri spera di averlo a disposizione domenica contro il Bologna.
Giorni importanti
Proprio a partire dalla sfida con i rossoblù di Mihajlovic, inizierà per la Sampdoria un trittico di partite (le altre avranno come avversari la Spal e il Lecce) che molto diranno sulle possibilità di salvezza dei blucerchiati. Costretti, per adesso, a navigare a vista, capitalizzando al massimo anche quegli appuntamenti definiti «semiproibitivi» da Ranieri, con riferimento alla doppia trasferta contro Inter (domenica scorsa) e, appunto, Roma. Sono, questi, giorni importanti anche sul fronte societario. Lunedì a Roma è prevista infatti l’assemblea degli azionisti, con la nomina del nuovo CdA blucerchiato. Nulla trapela, ma è possibile l’ingresso di nuove professionalità. qualcuno mi riconosceva per la strada e mi invitava a prendere un caffé. Non portavamo fuori le cose successe sul campo. Il romano è molto allegro. Sa godersi la vita. Il genovese, invece, è più osservatore. Come il mineiro (di Minas Gerais, stato natale di Cerezo, conosciuto per agire in silenzio, ndr) in Brasile. A Genova ti stimano, però hanno l’abitudine di starti più lontano. Ma gli italiani vogliono molto bene ai brasiliani».
Voglio vedere di che pasta è fatta la Samp. La Roma? Punto su Dzeko: sa fare tutto