La Gazzetta dello Sport

«Atteggiame­nto da bimbo in bici che non voleva usare il casco»

Gaudenzi critica il serbo, attaccato anche da Murray: «Non ripartiamo se tutti fanno ciò che vogliono»

- Di Riccardo Crivelli

Tradito da uno di famiglia. Deve essersi sentito così, Andrea Gaudenzi, il presidente dell’Atp, quando è deflagrato il bubbone dell’Adria Cup, culminato nella clamorosa positività di Novak Djokovic, che dell’esibizione nei Balcani è stato il simbolo e l’animatore.

La critica

Nole non soltanto ha preparato il terreno alla nomina dell’ex azzurro, oggi apprezzato manager, con la sua battaglia per un’Atp più vicina ai tennisti, ma siede anche al fianco di Gaudenzi nel Consiglio come rappresent­ante dei giocatori. E in aggiunta è il numero uno del mondo, quindi una sorta di istituzion­e. Per l’Associazio­ne il danno d’immagine è enorme, proprio nel momento in cui si stanno definendo con enormi sforzi i dettagli per una difficile ripartenza. La critica del presidente non è aggressiva, ma arriva dritta al punto: «È un po’ come quando dici ai tuoi figli che cercano di imparare ad andare in bicicletta che devono indossare il casco. E loro dicono “no, no e no”. Poi vanno in bici, cadono e mettono il casco. Ora sappiamo tutti che il virus può essere contratto molto facilmente, quindi staremo ancora più attenti e forse avremo un po’ più di tolleranza verso la bolla (cioè la decisione di far giocare il Masters 1000 di Cincinnati a New York come prova degli Us Open, così da tenere i giocatori per tre settimane nello stesso luogo con maggiori possibilit­à di controllo sanitario, ndr). Ovviamente dispiace per i giocatori, vogliamo che si riprendano il prima possibile. Dobbiamo stare tutti attenti ed essere consapevol­i che, anche con misure estreme, potrebbero esserci delle positività. Corriamo tutti il rischio».

L’ira del “gemello”

A sferzare Djokovic provvede anche Andy Murray, tornato in campo proprio ieri, che del serbo è sempre stato considerat­o il gemello agonistico per i comuni natali nel mese di maggio del 1987 ad appena 7 giorni di distanza: «Ho sempre avuto un bel rapporto con Nole, ma quanto accaduto in questi giorni non ha dato una bella immagine del tennis. È importante che gli atleti di rilevanza mondiale mostrino di prendere molto sul serio quanto sta accadendo, rispettand­o le misure di distanziam­ento sociale. Io e il mio fisioterap­ista durante le sedute utilizziam­o le mascherine per ridurre il rischio. Spero che si possa trarre insegnamen­to da quanto accaduto all’Adria Tour anche perché il circuito farebbe fatica a ripartire se ogni settimana dovessimo avere problemi con i tennisti che si sentono di fare ciò che vogliono, senza particolar­i attenzioni». Ovviamente, non poteva mancare un tweet corrosivo di Kyrgios, che già aveva definito un’idiozia organizzar­e l’esibizione: «Oh, boy», ha postato non appena ha saputo della positività di Djokovic. Aggiungend­o ancor più caustico: «Non chiamatemi più irresponsa­bile e non giudicate stupidi alcuni miei comportame­nti, perché questa le ha superate tutte». Come dargli torto.

Dobbiamo essere consapevol­i che rischiamo anche con misure estreme

Ciò che è successo ha dato una brutta immagine del tennis

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N° 1 Atp Andrea Gaudenzi, 46 anni, da gennaio è presidente dell’Atp
 ??  ?? Il gemello Andy Murray, 33 anni, coetaneo e amico di Novak Djokovic
Il gemello Andy Murray, 33 anni, coetaneo e amico di Novak Djokovic

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