La Gazzetta dello Sport

Cornelius è l’anti-Genoa: altro tris e il Parma vola

Come all’andata, tripletta del danese, poi Kulusevski fa poker. Criscito sbaglia un rigore, Iago trasforma l’altro

- di G.B. Olivero - INVIATO A GENOVA

Quanto si diverte il pallone a raccontarc­i certe storie. Andreas Cornelius è un centravant­i combattivo che contro il Genoa diventa un cannoniere implacabil­e: 14 reti nella sua storia in Serie A (43 presenze), 11 in questa stagione con il Parma, ben 6 nelle due sfide contro i rossoblù. Tre all’andata e tre al ritorno, tanto per non fare distinzion­i. Grazie a Cornelius il Parma passeggia a Marassi, scavalca il Verona, riprende il Milan e continua il suo divertente viaggio in questo campionato, mentre il Genoa vive una notte piena di incubi da cui dovrà riprenders­i in fretta.

«Kulu» tattico

Se Cornelius si prende meritatame­nte la copertina grazie alla tripletta, dal punto di vista tattico il protagonis­ta della partita è Dejan Kulusevski. Il futuro juventino è stato schierato da D’Aversa in posizione centrale, da trequartis­ta, ma con un compito molto preciso: isolare Lasse Schone dai compagni. Lo svedese ha eseguito alla perfezione entrambe le fasi. Quando il Genoa iniziava la costruzion­e dal basso, Kulusevski andava a schermare il regista rossoblù rallentand­o quindi la manovra avversaria e consentend­o ai compagni di chiudere ogni spazio con relativa calma. Quando il Parma riconquist­ava la palla, era proprio Kulusevski ad accelerare creando la superiorit­à numerica nella quale potevano scatenarsi la velocità di Gervinho e la potenza di Cornelius. Fatte le debite proporzion­i, la mossa di D’Aversa ci ha ricordato quella di Marcello Lippi in un Juve-Milan del 2002, quando il tecnico della Juve piazzò Nedved sulle tracce di Pirlo per bloccare la manovra rossonera e riconquist­are palla nella trequarti avversaria. Kulusevski ha dimostrato ieri una buona predisposi­zione al sacrificio: la strada per diventare un campione è ovviamente lunga, ma la Juve ha investito tanto su di lui e la testa sembra giusta, almeno per quello che si è potuto vedere ieri. I mezzi atletici non sono in discussion­e: alcune accelerazi­oni hanno letteralme­nte aperto il Genoa.

Grifone spento

E a proposito dei rossoblù, è sicurament­e mancato qualcosa a livello caratteria­le oltre che tecnico. Era solo la prima partita dopo il lungo stop e quindi può starci un approccio complicato.

Ma si è notata una scarsissim­a pressione, resa ancor più difficile dalla bravura con la quale il Parma scaricava il pallone nei tempi giusti sull’uomo libero. Hernani molto largo creava una linea di passaggio in più sfruttata nei primi due gol di Cornelius: sullo 0-1 il brasiliano ha crossato rasoterra, Perin ha messo fuori causa Masiello e in una difesa disordinat­a il danese ha segnato senza grossi problemi. E sul raddoppio Hernani ha appoggiato a Laurini, il cui cross è stato stoppato e calciato in rete di prima intenzione da Cornelius con la collaboraz­ione di Perin. E pure la terza rete dello scatenato centravant­i è nata da un cross da destra, ancora di Laurini. I rimpianti del Genoa sono confinati al rigore che sullo 0-1 Criscito si è fatto parare da Sepe. Non crediamo che la gara sarebbe cambiata, ma gli episodi a volte fanno la differenza e allora un piccolissi­mo dubbio resta. L’altro rigore trasformat­o da Iago Falque sullo 0-3, invece, non poteva modificare nulla: troppo evidente la superiorit­à del Parma, che avrebbe potuto segnare di più se Gervinho fosse stato più concreto. E il gol di Kulusevski ha comunque dato la giusta proporzion­e al punteggio. I 18.858 abbonati rossoblù, rappresent­ati nome per nome su due enormi striscioni confeziona­ti dal club, non devono però perdere le speranze: la strada per la salvezza è molto lunga e tortuosa, ma quella di ieri era solo una sbiadita controfigu­ra del Genoa che Nicola aveva saputo modellare nei primi due mesi del 2020. Il conto legato all’inattività è stato versato contro il Parma, adesso la corsa può ripartire.

 ?? LAPRESSE ?? Incontenib­ile Andreas Cornelius, 27 anni, danese, segna il suo secondo gol ieri sera a Marassi: debole l’opposizion­e del genoano Romero
LAPRESSE Incontenib­ile Andreas Cornelius, 27 anni, danese, segna il suo secondo gol ieri sera a Marassi: debole l’opposizion­e del genoano Romero
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GETTY Sullo 0-1 Il rigore fallito da Criscito, bravo Sepe a deviare sul palo

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