La Gazzetta dello Sport

Liverpool a un passo dal titolo Una festa attesa da 30 anni

I Reds travolgono il Crystal Palace e sono campioni della Premier se il City di Guardiola stasera non batte il Chelsea

- Di Stefano Boldrini- CORRISPOND­ENTE DA LONDRA

Match point. Stasera, a due chilometri esatti di distanza da un angolo di Londra in cui Woody Allen girò alcune scene del film omonimo, interpreta­to da Scarlett Johansson e Jonathan Rhys Meyers – in una inquadratu­ra che riprende una bottegucci­a ancora oggi in attività, s’intravede il rosa della Gazzetta dello Sport -, il Chelsea potrebbe consegnare al Liverpool un titolo atteso in riva al Mersey da 30 anni. Il Manchester City, senza Aguero e con un rimpasto annunciato in anticipo da Guardiola, in nome della Fa Cup in programma domenica, può solo vincere allo Stamford Bridge per ritardare la festa e affrontare quindi i Reds il 2 luglio, con la speranza di rinviare ancora la sentenza. Altrimenti, dopo l’abbuffata di ieri contro il Crystal Palace, con la banda di Klopp che ha sbranato l’avversario, a Liverpool si scatenerà il caos. Difficile che la pandemia possa tenere la gente a casa, nonostante gli appelli delle autorità.

Il viaggio del Palace

L’aspetto tecnico-tattico di questo match è finito al 15’, quando l’infortunio di Zaha ha tolto di circolazio­ne l’unica pedina dell’ex Roy Hodgson in grado di inventare qualcosa e creare pericoli. Il Palace si è fermato qui, o forse era già cotto a puntino prima di cominciare. La squadra londinese ha affrontato il viaggio ieri mattina, in auto: una vettura per calciatore. Totale, venti macchine per presentars­i a Liverpool, giocare, risalire a bordo e rientrare alla base, all’alba di oggi. In tempi di Covid-19, con gli alberghi ancora chiusi, funziona così in Inghilterr­a.

La carica

L’Anfield a porte chiuse, nel giorno del giudizio, è stato un colpo basso per un popolo in attesa dal 1990. L’ultimo titolo inglese risale ad allora: al governo c’era Margaret Thatcher e il football made in England stava superando l’ora buia dell’hooliganis­mo e della maxi-squalifica europea. Le note di You’ll Never Walk Alone, senza le sciarpe al vento dei tifosi Reds, non sono la stessa cosa, ma la carica è arrivata ugualmente: il Liverpool ha aggredito il Palace dal primo secondo per evitare guai. La squadra di Hodgson, tramortita, non riuscirà a scagliare neppure un tiro verso la porta di Alisson.

Il poker

Il gol su punizione di Alexander-Arnold ha avuto due meriti: ha aperto il tabellino e ci ha ricordato la grandezza di questo ragazzo, un esterno basso con i piedi modello ala vecchio stampo, micidiale sui calci piazzati. A quel punto, è salito in cattedra Fabinho, il migliore dei Reds. Il lancio per Salah in chiusura di primo tempo appartiene al genere dei capolavori: l’egiziano ha fintato un movimento e ha abbattuto Hennessey in uscita. Fabinho ha poi deciso in apertura di ripresa che, talvolta, si può pure mettere la propria firma tra i marcatori: sassata in diagonale, micidiale. Buonanotte Palace. Il poker ha aggiunto un nuovo capitolo alla bellezza del gioco dei Reds. Lancio da una riva all’altra del campo di Salah per Mané, cavalcata del senegalese e pallone in rete. Calato il poker, via libera alla sarabanda dei cambi. Al fischio finale, tutti ad abbracciar­si. Il sorriso di Klopp ha illuminato la notte di Liverpool. La festa è dietro l’angolo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy