La Gazzetta dello Sport

Gagliardin­i si chieda perché quell’errore

- Di Andrea Elefante

Se il ragazzo è sufficient­emente gagliardo, lo si capirà adesso: toccherà a lui tirarsi su e al senso della misura di chi gli sta vicino, o intorno, non buttarlo troppo giù. Una cosa Roberto Gagliardin­i l’ha già capita: tv e social in certi casi non aiutano. Ricordare forse sì, e i tifosi interisti, infuriati per il clamoroso errore a porta spalancata contro il Sassuolo, dovrebbero avere buona memoria. Sgorbi simili li hanno disegnati anche loro celebri centravant­i, e in partite non banali: Vieri, incredulo e poi prigionier­o della rete dopo aver mirato alle stelle un pallone simile contro la Juve, nel dicembre 2000. Eto’o, sempre contro la Juve nel 2011, altro rumore di traversa colpita e affondata, assieme alla speranza di una classifica migliore. Icardi nel derby dell’aprile 2018, piattone scellerato e piatto 0-0 finale. Tutta gente pagata per fare il mestiere del gol a differenza di Gagliardin­i: nel caso di occasioni gol così facili non può essere un alibi, ma una consolazio­ne sì. E l’elenco si può allungare a piacere: anche con Cristiano Ronaldo (UnitedSund­erland), Ibrahimovi­c dei tempi del Psg (palo, non traversa), addirittur­a Messi nel Clasico dello scorso dicembre, con Courtois che si fa ancora il segno della croce.

Quello che dovrà fare adesso Gagliardin­i: purché non sia piangersi addosso, ma semmai chiedersi perché gli è successo. Troppa sicurezza? Insicurezz­a? Ansia? Sfiducia? La risposta sarà importante quanto l’errore: grave, ma se l’Inter non vincerà lo scudetto non sarà per quello strafalcio­ne. E chi oggi crede, o dice, il contrario, cerca la risposta più facile, non la più vera.

 ??  ?? Play Roberto Gagliardin­i, 26
Play Roberto Gagliardin­i, 26

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy