La Gazzetta dello Sport

LA VIRTÙ STA NEL MEZZO

- Di Luigi Garlando

esemplari di razza. Non è un caso che Mancini abbia rialzato la Nazionale puntando tutto sul centrocamp­o e su profili del genere: Barella, Tonali, Pellegrini, Castrovill­i... Dovrebbero farlo anche Juve e Inter che hanno nel centrocamp­o il loro punto debole. Cosa manca alla Juve? Due cose. Un play che faccia girare palla più velocement­e di Pjanic. Forse l’ha trovato nel brasiliano Arthur, perno che stoppa e passa, come faceva Jorginho nel passato di Sarri. Jorginho però andava a ricamare piccoli triangoli con Hamsik e Insigne che aprivano spazi e linee di gioco. Arthur invece troverà a sinistra Matuidi, poco portato al tocco, ma necessario badante tattico di CR7. Scenario più complicato. Un cosa però Sarri può farla: dotarsi di interni-incursori che mancano terribilme­nte dopo il tramonto di Khedira. Bentancur può farlo in parte. La Juve di Allegri fu trascinata in finale di Champions da splendidi mediani arrembanti: Vidal su tutti, che segnava come una punta, Pogba, Marchisio... La concorrenz­a di Champions ce l’ha gente così. La Juve deve procurarse­la. Altrimenti, senza palleggio rapido e incursori d’area, può avere problemi anche contro un Lecce in dieci. L’arrivo di

Eriksen ha convertito necessaria­mente il 3-5-2 in 3-4-1-2. Con Hakimi è in arrivo un esterno mancino di pari prestigio e attitudine offensiva. Perciò deve cambiare la mediana. Serve molto meno Brozovic, che tiene troppo palla e che non ha mai completato la sua maturazion­e di leader. Meglio due interni da combattime­nto, come Barella e Tonali, di cui uno (Tonali) portato alla verticaliz­zazione lesta e al lancio lungo per gli esterni. Fatte le debite proporzion­i, visto che arriva da Brescia, Tonali potrebbe costruire con Eriksen l’asse che il giovane Pirlo costruì con Baggio. Tonali può anche permetters­i una prima stagione da apprendist­a, part-time. Se Marotta riesce a procurarsi nel ruolo una prima scelta a livello internazio­nale, magari non De Bruyne ma roba simile, molto meglio per Conte. Magari di buona fisicità di cui l’Inter in mezzo non abbonda. Un giovane Vieira di regia e copertura. E poi seconde linee più solide di Vecino e Gagliardin­i, mancate quest’anno. In ogni caso è da centrocamp­o che deve partire l’assalto di Juve e Inter all’Europa.

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