CORSA A OSTACOLI DA VENTI MILIONI MA POTREBBE VALERE MOLTO DI PIÙ
Visibilità del marchio, introiti se si avanza in Europa, sviluppo del progetto tecnico: in ballo non solo soldi, ma anche prestigio
Tutte finali verso un’ipotetica finale, che potrebbe portare in cassa circa quaranta milioni. Non una cifra pazzesca, ma una pietra angolare per la ricostruzione. Anche perché il ritorno in Europa calmerebbe molto i nervi al Milan e ai suoi tifosi. Non per i soldi, che comunque aiutano, ma per il valore simbolico che il ritorno nelle coppe continentali assicurerebbe al mondo rossonero. Il Milan manca dalla Champions League da anni, l’ultimo a qualificarsi fu il gruppo di Allegri, prima di molti accadimenti e di un viavai continuo di allenatori e dirigenti. Correva l’anno 2014, mese di marzo, quando il Milan ha ballato per l’ultima volta nei saloni che gli erano familiari. Poi, altre uscite in Europa League forse anche snobbate, perché il pubblico rossonero era abituato ad altro. Adesso, dopo il terremoto provocato la scorsa estate dal Financial Fair Play e il sisma ben peggiore seguito al Covid, un ingresso in Europa League sarebbe salutato come un primo passo verso la rinascita. Anche se le incognite sono ancora tante, a partire da una guida tecnica che pare definita, ma di fatto non lo è: Stefano Pioli sta facendo di tutto per uscire a testa alta da Milanello, Rangnick non è un nome sussurrato, però ancora non ci sono stati incontri né firme. Mentre le altre squadre cominciano a muoversi sul mercato, il Milan resta sottotraccia.
Scontro diretto
E la partita con la Roma, giocata ancora senza Ibrahimovic, neppure in panchina, resta fondamentale per misurare le possibilità dei rossoneri di entrare almeno nella coppa meno importante. Con la qualificazione alla fase a gironi di Europa League il Milan potrebbe guadagnare una ventina di milioni, sempre che si possano immaginare partite a porte aperte. Il Milan dall’ultima partecipazione alla coppa ha riportato comunque quasi 15 milioni in cassa (14,7), botteghino escluso. Non una quantità di euro che cambia la vita di un club così importante, e infatti il ritorno in Europa avrebbe prima di tutto un valore simbolico e servirebbe in ogni caso ad avviare una rivalutazione del marchio a livello commerciale. L’a.d. Gazidis viene dall’Arsenal e in Premier i ricavi di marketing e merchandising rappresentano una voce che incide molto sul fatturato. L’Europa League non vale la Champions, ma potrebbe rappresentare il primo step per la rinascita. Con una squadra un po’ giovane e un po’ no e un progetto di lungo periodo. Che però sarebbe difficile da avviare al termine di questa stagione infinita.
Incognite
E qui si arriva al primo nodo da sciogliere: la guida tecnica. L’incontro definitivo con il manager tedesco Ralf Rangnick è atteso ma ancora non è avvenuto. L’a.d. Gazidis continua a ritenere più importante che prima si finisca la stagione, e si veda dove la squadra è stata capace di arrivare. Ulteriori incontri su rinnovi, piani di ristrutturazione, acquisti da mettere a punto, arriveranno soltanto al termine di questo campionato anomalo. Il destino sembra ormai segnato e Rangnick molto vicino a Milanello, ma la sua macchina non è ancora parcheggiata. Così come non sono stati definiti i destini dei giocatori a scadenza di contratto.
Attesa
Prima di tutto il campo, i punti che servono, i responsi necessari da parte di alcuni, come Rafael Leao e ancor di più Paquetà, che non hanno reso secondo le aspettative. MilanRoma è solo una partita, ma rappresenta un crocevia per molti. Perché i test decisivi arriveranno adesso, con gli incroci difficili. La partenzasprint a Lecce è stata molto apprezzata e ha restituito fiducia all’ambiente, la squadra ha dimostrato di saper esorcizzare l’assenza di Ibrahimovic, l’allenatore ha dato conferma di avere ancora il polso del gruppo, che lo segue. Ma queste settimane non saranno facili per nessuno. Il Milan dovrà saltare molti ostacoli e i 20 milioni che finirebbero a bilancio con una qualificazione alla fase a gironi di Europa League (il Milan dovrebbe comunque sostenere almeno un turno preliminare) sarebbero la cosa meno importante fra le cose importanti.