Eurocolpo Datome
IL CAPITANO AZZURRO IN ITALIA DOPO 7 ANNI ARMANI REGALA A COACH MESSINA UN’OLIMPIA DA SOGNO
L’ala ha chiuso il suo rapporto col Fenerbahce (aveva ancora due anni di contratto). Firmerà un triennale con Milano che punta sempre più in alto
Ormai ci siamo. Gigi Datome ha chiuso un capitolo importante della sua vita cestistica, quello col Fenerbahce, con cui ha definito le modalità per transare i due anni di contratto rimanenti, ed è pronto ad abbracciare una nuova sfida con Milano. L’Olimpia corona così un lungo inseguimento durato settimane, forse mesi, per riportare in Italia il capitano azzurro e farne il nuovo simbolo del progetto interamente targato Ettore Messina. Il coach-manager apre dunque una nuova stagione, dopo l’anno di “interregno” con una squadra ereditata in gran parte dalla gestione precedente. E non è un caso che il rilancio passi innanzitutto da uno dei giocatori italiani più rappresentativi dell’ultimo decennio. Un cuore italiano, un leader azzurro per aggredire obiettivi prestigiosi e conclamati: scudetto in Italia, playoff di Eurolega e forse, in questo pazzo mercato segnato dal Covid, qualcosa di più. Gigione si legherà all’Olimpia per le prossime tre stagioni con un contratto su cui il club risparmierà pure (sgravio fiscale del 50% per i giocatori che rientrano in patria). L’accordo di massima è stato raggiunto, mancano solo alcuni piccoli dettagli da limare e poi arriveranno le firme che ancora non ci sono. Un semplice passaggio tecnico, la sostanza non cambia: Datome è un giocatore di Milano. Un colpo che va oltre il campo: il capitano azzurro è uno dei pochi personaggi del nostro basket, amatissimo dai più giovani, una figura positiva che può contribuire, come Rodriguez e Teodosic, al rilancio anche mediatico di tutto il movimento. Ma, soprattutto, a 32 anni è un giocatore vero, nel pieno della maturità, forte di un’esperienza che aiuterà Milano a fare il salto di qualità, specie in Europa. Manca ancora un tassello (l’ala-forte), ma Giorgio Armani ha messo nelle mani di Ettore Messina una squadra dal potenziale enorme.
Ciao Fener
Lo sbarco imminente di Datome a Milano ha avuto una gestazione lunga e complessa. Il Fenerbahce, in cui ha giocato cinque stagioni vincendo l’Eurolega 2017, è stato un capitolo importante della sua vita e Gigi, venerato dalla tifoseria, ci teneva ad uscire dalla Turchia nel miglior modo possibile, in momento non certo facile per il club di Istanbul. Gli ammanchi di molti mesi sugli stipendi e le
Sul Bosforo
Cinque anni in Turchia dove ha anche vinto l’Eurolega 2017
Strategia
L’AX riparte da un big italiano: sarà il volto del nuovo corso
continue voci di mercato relative alle partenze dei big della squadra avevano generato molti dubbi sulla tenuta economica del Fener. Dubbi che, col tempo, si sono corroborati: dopo anni di investimenti importanti, cinque Final Four consecutive e la vittoria dell’Eurolega 2017, il club del presidente Ali Koç ha imboccato la strada del ridimensionamento, segnato dal divorzio da Zeljko Obradovic, il coach serbo pluridecorato, il collante di tutto il progetto. Datome lo ha salutato a suo modo, con intelligenza e ironia, rievocando pure il timeout del “vaffa”: «Sono grato per ogni giorno che abbiamo trascorso insieme, dal timeout “fuck you” al trionfo in Eurolega. “I trofei prendono polvere, i ricordi durano per sempre”. Hvala Zeljko!». Ma quel che più conta il segnale del rompete le righe, la fine di un ciclo. Anche se Gigi, nonostante i due anni di contratto rimanenti, forse aveva già deciso di aprire un nuovo capitolo e chiudere quello sul Bosforo. Nei modi e tempi giusti, però. E con il placet di Maurizio Gherardini, capo dell’area tecnica del Fener, che ha compreso e agevolato la scelta del capitano azzurro. Dopo aver definito gli ultimi dettagli con i turchi, nei prossimi giorni Gigi saluterà i suoi ex tifosi.
Ritorno
Torna così in Italia, dopo sette anni, uno dei big del giro azzurro. Ci aveva salutati nel 2013, dopo la finale scudetto con Roma, per volare in Nba. Prima Detroit che non lo ha mai apprezzato, poi Boston dove si è tolto delle belle soddisfazioni. Da qui la scelta di tornare in Europa alla corte di Obradovic per diventare uno dei giocatori di primo livello in Eurolega. Nel frattempo la lunga avventura in Nazionale di cui è capitano dal 2013. Per Gigi 175 presenze, cinque europei e un mondiale senza però mai trovare l’acuto da podio, da sempre uno dei suoi crucci.
Super roster
Milano riparte dunque da un italiano di primissimo livello che, con il Chacho Rodriguez e Kyle Hines, andrà a comporre la triade di leader del nuovo corso (sette euroleghe in tre, dicono i curriculum), senza dimenticare l’importanza di un giocatore come Vlado Micov. Insomma un gruppo profondo, solido ed esperto per riportare Milano nell’elite continentale. Manca ancora l’ultimo tassello, ovvero un’ala-forte, dopodiché Messina avrà un roster di 16 giocatori se pure Gudaitis (ha offerte da club di Eurolega) dovesse rimanere nel gruppo. L’impressione è quella di una squadra duttile, con almeno tre opzioni di alto livello in ogni ruolo come accade nei top club, e pure dal forte impatto difensivo. Alzare l’asticella da questo punto di vista era una delle priorità del coachmanager che ora dovrà gestire un gruppo piuttosto numeroso. Quattro sono i playmaker: la coppia Rodriguez-Delaney è tra le più forti d’Europa e garantirà al Chacho meno sforzi e più qualità. Cinciarini e Moretti saranno un’opzione importante soprattutto in Italia. Punter e Roll le guardie con Moraschini che può coprire il ruolo anche in Eurolega, così come Shavon Shields che sarà l’ala piccola titolare. Uno spot su cui possono ruotare Micov, Datome e anche Brooks (l’anno scorso in Eurolega ha giocato da 3). Gigi e Vlado copriranno anche il ruolo di ala-forte, in cui Milano aggiungerà un elemento con punti e fisico. Sotto canestro Tarczewski, Hines e Biligha (soprattutto in Italia). E poi Gudaitis. Se dovesse rimanere.