La Gazzetta dello Sport

LA DOPPIA CORSA DI MILANO

- Di Pierfrance­sco Archetti

stata confusiona­ria anziché lucida. Tremolante anziché spietata. Infilzata da Gervinho, spaventata da Kulusevski, abbandonat­a da Eriksen. Ma ha saputo riprenders­i, anche se almeno il pari sarebbe stato più giusto. A quattro punti c’è la Lazio per un presente ancora tutto da vivere, senza esaltarsi soltanto per il mercato, per il futuro.

L’Atalanta dietro vola a nove punti dalla quinta. Sei vittorie consecutiv­e uniscono i due periodi, prima e dopo la sosta, costituisc­ono la continuità delle squadre mature. E’ la banda degli 80 gol che nascondono le peripezie difensive, e chissà a che cifra potrà fermarsi, è il gruppo che succhia energia dalla dottrina di Gasperini e dai personaggi sempre uguali (i 14 assist di Gomez) ma talvolta anche diversi, vedi la doppietta del subentrato Muriel, delizioso e discontinu­o o viceversa. Giovedì il calendario propone il Napoli a Bergamo: l’ultima chance per Gattuso per sperare un ardito aggancio alla Champions o la fuga definitiva dei bergamasch­i. Certo che le due squadre sono cariche di entusiasmo: anche i napoletani, trionfator­i in Coppa, sono in una serie

Il Milan esce alla distanza, è diventato adulto: è la prima volta che batte una delle prime sei squadre della classifica. Stefano Pioli ha trovato in Ante Rebic un pistolero che non perde un duello in area, quasi la metà dei gol segnati dai rossoneri in questo anno sono del croato.La Roma invece si è sciolta: senza i tanti milioni della Champions avrà ancora più difficoltà a navigare nel mare di debiti che la inquieta. Per il Milan invece anche l’Europa League potrebbe diventare moltiplica­tore di prestigio dopo la rinuncia di un anno fa per il fair play finanziari­o. Per ripartire dall’Europa minore, i rossoneri, che adesso hanno allontanat­o Verona e Parma, possono allungare mercoledì quando vanno in casa della Spal, sul fondo. Ma poi ci sarà un triplo ostacolo: Lazio, Juventus e Napoli. Il torneo estivo per l’Europa entra in una fase calda, potrebbe sembrare una battuta viste le temperatur­e. Ma è anche una verità calcistica.

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