Sassuolo-Verona da luna park Dopo lo 0-0 del primo tempo, si scatenano: il 3-3 infinito solo al 97’
uric è una radio a volume altissimo che non smette mai di mandare impulsi: urla, guida, si sente solo lui, è assatanato e sembra abbia in mano il... joystick del suo gatto-Verona. Perché l’Hellas è proprio un gatto attaccato addosso: finché ha fiato e unghie, ti spolpa. Ma quando molla un po’ e smette di toglierti autostima, ecco che diventa friabile, un micio: per quello il Sassuolo si prende il pari all’ultimo respiro di una partita bella, croccante, forte e con gol fortissimi di qua e di là. Silvestri, per dire, lavora come un gran signore senza però poter evitare due eurogol (Boga e Rogerio) di un Sassuolo che quando ti entra in area fa robe da Barça e un male cane.
Uno contro uno
I due tecnici non cambiano molto rispetto alle gare precedenti, almeno inizialmente: Juric mantiene gli stessi «woofer» in mezzo al campo ma cambia il centravanti (Stepinski-gol per Di Carmine) e un componente del tris difensivo (Gunter per Empereur); De
Zerbi dà una sterzata a due terzi dell’attacco lasciando Boga e Djuricic come armi del... dopo, e quando il franco-ivoriano entra dispensa paradigmi da gran giocatore. Gli esempi del Verona, invece, affiorano subito: sono le mosse molto atalantine, del Juric nato sotto il segno del Gasp: a ogni riavvio dell’azione del Sassuolo, il Verona si mette nella scacchiera creando lo specchio degli uno-contro-uno. Fatto non inusuale, certo, ma il vigore col quale l’Hellas vuole andare a rubare palla subito, alta e senza tanti ghirigori, è tattica comportamentale che impasta non poco lo sviluppo delle azioni di Dez, costretto a vedere i suoi lanciare lungo, non proprio roba che gli garba. La luce (dopo due incursioni veronesi con Zaccagni e Lazovic) la vede Haraslin che fa i numeri alla Boga a sinistra: una sua incursione (20’ p.t.) nasce da un gioco ripartente a memoria e porta il Sassuolo a respirare contro un Hellas che ti ingolfa gioco e testa.
Ripresa rock
Insomma, dopo un primo tempo dai brividi quasi a zero dalla fisicità molto dispendiosa, Juric e Dez sono soddisfatti ben poco. E lì, una giostra tattica diventa un Luna Park di errori, ingenuità e prodezze serie. De Zerbi (che collezionerà ben 12 corner contro due: segno evidente di un altro passo nel secondo tempo) cambia il frullatore di sinistra: dentro Boga e Rogerio, per dare più rapidità anti-pressione veronese. Saranno loro, con tre gol in due, a dare la sterzata a una gara che il Verona non è riuscito a vincere perché accartocciato su se stesso per troppi minuti della ripresa. I gol? Tutti figli di qualità ed errori: Lazovic mette l’1-0 su dormitona di Bourabia poi appoggia l’assist a Stepinski fuggendo a Muldur; Boga, nella sua lucida classe che è proprio di un’altra statura rispetto a tanti, prima mira l’angolo giusto guardato da Adjapong e poi fa il 2-3 alzando da fermo un pallone che finisce semplicemente nel sette. Nel frattempo, Pessina aveva appoggiato dopo sciocchezza di Peluso il terzo gol e alla fine - detto che Silvestri neutralizza tutti, con Caputo che spara alto davanti alla porta - ecco Rogerio: eurogol e 3-3 molto rock.
Gol e salvezza
La morale? Che il Verona arrie va vicino all’apoteosi finendo per sacramentare perché inevitabilmente stanco e piegato su se stesso. Però 39 punti sono un passo dalla salvezza e con vista Europa League: applausi. Come un inchino va fatto alla fase offensiva del Sassuolo: appena si slega, in area altrui combina grandi cose. Il problema è la propria, di area: 10 gol subìti nell ultime tre gare, ma Dez è questo. E il Sassuolo se lo tiene perché oggi o domani firmerà il suo rinnovo annuale.
PRIMO TEMPO: 0-0 MARCATORI: Lazovic (V) al 6’, Boga (S) all’8, Stepinski (V) al 12’, Pessina (V) al 23’, Boga (S) al 30’, Rogerio (S) al 52’ s.t.
SASSUOLO (4-2-3-1)
Consigli; Muldur, Magnani (dal 29’ s.t Chiriches), Peluso, Kyriakopoulos (Rogerio dal 1’ s.t.); Bourabia (da 36’ s.t. Obiang), Locatelli; D. Berardi, Defrel (dal 26’ s.t. Traoré), Haraslin (dal 1’ s.t. Boga); Caputo. PANCHINA: Pegolo, Ferrari, Magnanelli, Djuricic, Piccinini, Ghion, Raspadori ALLENATORE: De Zerbi
AMM. Magnani, Bourabia per g.s. CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: MOLTO ALTO 56,7 m. POSSESSO PALLA: 69,4%
VERONA (3-4-2-1)
Silvestri; Rrahmani, Kumbulla (dal 1’ s.t. Empereur), Gunter; Adjapong, Amrabat, Veloso (dal 20’ s.t. Badu), Lazovic; Pessina, Zaccagni (dal 45’ s.t. Verre); Stepinski (dal 15’ s.t. Pazzini). PANCHINA: A. Berardi, Dimarco, Dawidowicz, Radunovic, Bocchetti, Lucas, Terracciano, Di Carmine. ALLENATORE: Juric AMMONITI Kumbulla e Stepinski per g.s., l’allenatore Juric per proteste. CAMBI DI SISTEMA: nessuno BARICENTRO: MOLTO BASSO 42,7 m. POSSESSO PALLA: 30,6% ARBITRO: Giua di Olbia
NOTE: Tiri in porta 9-3. Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 0-1. Angoli 12-2. Recuperi: p.t. 2’; s.t. 7’.
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