La Gazzetta dello Sport

L’INTER ESAGERA, COME VUOLE CONTE DIAVOLO CHE FATICA. MA POI C’È IBRA

- di Andrea Masala

nerazzurri hanno riscoperto, sia fuori sia in campo, che più della bellezza è indispensa­bile la concretezz­a. Ha appena chiuso l’acquisto di Hakimi, giovane con valide credenzial­i nel panorama europeo. Allo stesso tempo, regola la pratica di San Siro con il Brescia senza cadere nella tentazione di scrivere finali a effetto, come è accaduto la settimana scorsa nel 3-3 con il Sassuolo e nella trasferta a Parma, con il riuscito ribaltone da batticuore. A costo di risultare monotono, ma non ci riuscirà mai, Conte implora i suoi di dare il colpo di grazia agli avversari, senza concedere nessuna chance. Gli uomini di Lopez non hanno costretto i nerazzurri a tirare fuori il furore: sono ormai con un piede in B, non accennano mai a vendere cara la pelle.

Semmai sono più fastidiose le zanzare allo stadio, almeno loro pungono di sicuro. La cattiveria che Conte pretende stavolta non è stata necessaria per confeziona­re il primo 6-0 dell’era post coronaviru­s. Con Lukaku in panchina, Sanchez ridiventa il Maravilla sbocciato a Udine. Sarà una coincidenz­a, ma gli effetti dell’ingaggio di Hakimi già si notano. La freccia in arrivo da Dortmund sbarca a Milano e mette il pepe sulla coda agli esterni: il primo gol dell’Inter è firmato da Young, il raddoppio arriva su rigore per fallo su Moses, il 3-0 è di D’Ambrosio di testa. Sempre con vista sul futuro, il provino “in presenza” di Tonali è di poca consistenz­a: il giovane centrocamp­ista si è mimetizzat­o sino ad andare in dissolvenz­a, meglio rivederlo in altre più credibili occasioni.

Dal Meazza al Mazza, il Milan evita di cadere con una fatica del Diavolo. L’avvio contro la Spal è da incubo: un gol preso con metà squadra nell’area piccola, su batti e ribatti, un altro su una parabola del vecchio lupo Floccari, l’Ibrahimovi­c di Ferrara con i suoi 38 anni, che abbaglia Donnarumma. L’ordinata e vivace orchestra ammirata domenica scorsa contro la Roma va in panne di fronte all’ultima in classifica. In superiorit­à numerica per 50 minuti, gli uomini di Pioli vivono di fiammate. Ci vuole il ritorno dalla panchina di Ibra per acciuffare un avventuros­o pari. Troppo poco, è un passo indietro: per i rossoneri comunque la corsa è ancora aperta, a patto di tornare un’orchestra, non una galleria di solisti.

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 ??  ?? Goleada a San Siro D’Ambrosio e Lautaro Martinez festeggian­o dopo il 4-0 realizzato da Gagliardin­i con il Brescia
Goleada a San Siro D’Ambrosio e Lautaro Martinez festeggian­o dopo il 4-0 realizzato da Gagliardin­i con il Brescia

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