La Gazzetta dello Sport

Il cuore di Seb e l’orgoglio fuori tempo

- di Gianluca Gasparini

È sempre difficile accettare che una storia d’amore finisca, se dei due sei quello che viene lasciato. Sebastian Vettel ha voluto molto bene alla Ferrari, ma a fine 2020 dovrà salutarla. E in qualche modo si è sentito malamente scaricato. Così, alla prima occasione vissuta senza filtri, non è riuscito a contenere i suoi sentimenti e ha detto chiaro e tondo che in pista penserà sì alla squadra ma soprattutt­o a se stesso, e non renderà la vita facile al compagno Leclerc. Giusto? Sbagliato? Dipende dai punti di vista. Il film ideale (e strappalac­rime) del tifoso ferrarista prevede un finale in cui Charles conquista il Mondiale aiutato da Seb, che magari vince l’ultima sua gara in rosso. Un film fantasy, a naso... Molto più facile ritrovarsi tra le mani, in questo Mondiale anomalo, lo stesso copione del 2019, ricco di tensione tra i due piloti di Maranello.

Vettel ha tutto il diritto di essere sincero e di correre con la voglia e il giusto egoismo di un quattro volte campione del mondo, ma non si è messo in una bella posizione all’interno del team. Magari sono solo parole, quelle - appunto di un innamorato deluso: la verità ce la racconterà

unicamente la pista. Ma non c’è dubbio che da oggi il minimo episodio, anche involontar­io, che veda coinvolti Sebastian e Charles rischi di far finire subito la croce addosso al tedesco. Forse Vettel avrebbe fatto meglio ad aspettare, prima di manifestar­e in pubblico la sua agguerrita volontà. C’è sempre tempo, per tirar fuori l’orgoglio deluso. Prima c’è da salire in macchina e, possibilme­nte, andar forte.

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Poker Sebastian Vettel, 4 titoli Mondiali vinti con la Red Bull

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