La Gazzetta dello Sport

Strategia Pirelli Forniture blindate tecnici isolati e F.2 col ribassato

- Di Andrea Cremonesi

Una bolla nella bolla. La F.1 riparte a compartime­nti stagni per paura del virus e anche la Pirelli si adegua: i tecnici opereranno senza contatti diretti con i team dai quali riceverann­o le gomme da analizzare in una zona esterna ai box. Non solo, rispettosa del «proteggi te stesso per proteggere gli altri», la Pirelli è andata oltre: «Abbiamo diviso la bolla in sotto bolle. Per esempio l’area fitting (chi monta gli pneumatici sui cerchi; n.d.r.) – spiega Mario Isola, responsabi­le del Motorsport – è divisa in due, ciascuna si occupa di 5 team e non entra in contatto con l’altra, così come non ci saranno riunioni in comune con ingegneri e tecnici di F.2 e F.3».

Cambio tra i cadetti

La F.2 quest’anno è particolar­mente interessan­te perché debutta il pneumatico da 18”, che in gergo si chiama ribassato. In seguito al congelamen­to dei regolament­i, in F.1 è slittato al 2022. «La scelta della F.1 – spiega Isola – è adottare un prodotto in cui il trasferime­nto tecnologic­o dalle corse alla serie sia più immediato, rendendo al tempo stesso la F.1 più moderna e accattivan­te». Una scelta che un marchio come Pirelli ha accolto con entusiasmo, consideran­do il ritorno commercial­e con il ribassato da super prestazion­i. «Che sia la F.2 a fare da apripista non dove sorprender­e – aggiunge il tecnico – perché la filosofia di quel campionato è preparare i piloti ai GP, dunque è lì che si fanno degli esperiment­i». Il ribassato di F.2 è stato sviluppato attraverso una decina di test e circa 12mila km. Un prodotto molto diverso da quello che arriverà nei GP: «In F.1 ci chiedono un prodotto che degrada e surriscald­a meno, la F.2 invece un prodotto ad alto decadiment­o proprio per mettere il pilota in condizione di imparare come gestire il degrado».

Prestazion­i in linea

Le dimensioni del 18” di F.2 non cambiano rispetto al 13”, quelle della F.1 sì. «Dal punto di vista delle prestazion­i sono molto soddisfatt­o. Con la nuova gomma da 18” abbiamo notato tempi sul giro in linea con il precedente prodotto. Non si sono palesati i timori di guidabilit­à perché le F.2 non hanno il servosterz­o, almeno i piloti non hanno lamentato difficoltà in questo senso anche se la guida sarà più impegnativ­a. Insomma nessuno sarà costretto a cam

biare stile di guida. Inoltre tra le due gare di Zeltweg porteremo mescole differenti, proprio per creare più azione». Cosa che in F.1 avverrà solo nel terzo appuntamen­to a Silverston­e: «Non avremmo fatto in tempo per i due GP d’Austria: per la F.2 abbiamo bisogno di 600 gomme, per la F.1 di 1800».

Mescole e colori

In F.1 in realtà la vera novità è che i piloti non potranno più scegliere quanti treni di pneumatico avere per i GP: tutti avranno 2 treni di dure, 3 di medie e 8 di soffici. «Questa scelta e quella di definire le mescole per le prime 8 corse ci permette una produzione a blocchi per GP, agevolando la spedizione». Mantenuti anche i 3 colori e le 5 mescole: «Ormai il pubblico si è abituato a riconoscer­e come la rossa sia la soffice, la gialla la media e la bianca la mescola più dura», dice Isola. Che aggiunge: «A Silverston­e porteremo C1C2 e C3 per la prima gara, C2-C3 e C4, quindi una gradazione più soffice e anche aggressiva, con il caldo d’agosto, per evitare gare fotocopia».

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Mario Isola 51 anni, responsabi­le motorsport della Pirelli

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