Strategia Pirelli Forniture blindate tecnici isolati e F.2 col ribassato
Una bolla nella bolla. La F.1 riparte a compartimenti stagni per paura del virus e anche la Pirelli si adegua: i tecnici opereranno senza contatti diretti con i team dai quali riceveranno le gomme da analizzare in una zona esterna ai box. Non solo, rispettosa del «proteggi te stesso per proteggere gli altri», la Pirelli è andata oltre: «Abbiamo diviso la bolla in sotto bolle. Per esempio l’area fitting (chi monta gli pneumatici sui cerchi; n.d.r.) – spiega Mario Isola, responsabile del Motorsport – è divisa in due, ciascuna si occupa di 5 team e non entra in contatto con l’altra, così come non ci saranno riunioni in comune con ingegneri e tecnici di F.2 e F.3».
Cambio tra i cadetti
La F.2 quest’anno è particolarmente interessante perché debutta il pneumatico da 18”, che in gergo si chiama ribassato. In seguito al congelamento dei regolamenti, in F.1 è slittato al 2022. «La scelta della F.1 – spiega Isola – è adottare un prodotto in cui il trasferimento tecnologico dalle corse alla serie sia più immediato, rendendo al tempo stesso la F.1 più moderna e accattivante». Una scelta che un marchio come Pirelli ha accolto con entusiasmo, considerando il ritorno commerciale con il ribassato da super prestazioni. «Che sia la F.2 a fare da apripista non dove sorprendere – aggiunge il tecnico – perché la filosofia di quel campionato è preparare i piloti ai GP, dunque è lì che si fanno degli esperimenti». Il ribassato di F.2 è stato sviluppato attraverso una decina di test e circa 12mila km. Un prodotto molto diverso da quello che arriverà nei GP: «In F.1 ci chiedono un prodotto che degrada e surriscalda meno, la F.2 invece un prodotto ad alto decadimento proprio per mettere il pilota in condizione di imparare come gestire il degrado».
Prestazioni in linea
Le dimensioni del 18” di F.2 non cambiano rispetto al 13”, quelle della F.1 sì. «Dal punto di vista delle prestazioni sono molto soddisfatto. Con la nuova gomma da 18” abbiamo notato tempi sul giro in linea con il precedente prodotto. Non si sono palesati i timori di guidabilità perché le F.2 non hanno il servosterzo, almeno i piloti non hanno lamentato difficoltà in questo senso anche se la guida sarà più impegnativa. Insomma nessuno sarà costretto a cam
biare stile di guida. Inoltre tra le due gare di Zeltweg porteremo mescole differenti, proprio per creare più azione». Cosa che in F.1 avverrà solo nel terzo appuntamento a Silverstone: «Non avremmo fatto in tempo per i due GP d’Austria: per la F.2 abbiamo bisogno di 600 gomme, per la F.1 di 1800».
Mescole e colori
In F.1 in realtà la vera novità è che i piloti non potranno più scegliere quanti treni di pneumatico avere per i GP: tutti avranno 2 treni di dure, 3 di medie e 8 di soffici. «Questa scelta e quella di definire le mescole per le prime 8 corse ci permette una produzione a blocchi per GP, agevolando la spedizione». Mantenuti anche i 3 colori e le 5 mescole: «Ormai il pubblico si è abituato a riconoscere come la rossa sia la soffice, la gialla la media e la bianca la mescola più dura», dice Isola. Che aggiunge: «A Silverstone porteremo C1C2 e C3 per la prima gara, C2-C3 e C4, quindi una gradazione più soffice e anche aggressiva, con il caldo d’agosto, per evitare gare fotocopia».