La Gazzetta dello Sport

Convivenza forzata

VETTEL A LECLERC «NON TI RENDERÒ LA VITA PIÙ FACILE» CHARLES: «LOTTA? SÌ MA DA COMPAGNI»

- di Luigi Perna - INVIATO A ZELTWEG (AUSTRIA)

Seb lancia una stoccata pure a Binotto: «Sorpreso dalla sua telefonata per dirmi che non mi confermava». Il monegasco frena sugli obiettivi: «Stagione difficile»

Mai sottovalut­are l’orgoglio di un quattro volte campione del mondo. Basta ascoltare Sebastian Vettel per capire quanta “rabbia” agonistica e voglia di rivincite ci sia dietro l’apparenza tranquilla di sempre. È una stagione anomala per mille motivi, uno di questi è il fatto che il tedesco correrà da separato in casa Ferrari, dopo l’annuncio del divorzio a fine 2020 con il Cavallino. Perciò tutti si aspettano che la competizio­ne in pista con il compagno di squadra Charles Leclerc sia ancora più cruenta dell’anno scorso, quando la lotta fra i due sfociò nell’autoscontr­o in Brasile costato il ritiro di entrambe le macchine.

Ambizioni personali

Inevitabil­e chiedersi se Vettel sarà disposto a giocare da team

player, nel caso arrivi un ordine di scuderia a favore di Leclerc e debba accettarlo, o se invece anteporrà le proprie ambizioni agli interessi della rossa. La risposta di Seb, ieri a Spielberg, ha lasciato più di un dubbio: «Come pilota inseguo il successo e allo stesso tempo voglio il bene della squadra. Difficile dire che cosa accadrà quest’anno, non so quanto sa

competitiv­i, ma il mio comportame­nto non cambierà per il fatto che il contratto terminerà e io lascerò la Ferrari. D’altro canto, penso anche a me stesso. Quindi non renderò la vita facile a Charles solo perché sono in uscita. Continuere­mo a lottare in pista come abbiamo fatto finora».

Leclerc avvisato

Non è una dichiarazi­one di guerra ma è senz’altro una dichiarazi­one di intenti. Molto chiara. Leclerc, vincitore a Spa e a Monza nel 2019, sulla questione ha abbozzato: «Lotteremo, però lavorando insieme come compagni, perché può essere un bene per noi stessi e per la Ferrari. Finora ho imparato molto da Seb, che è veloce ed esperto, le nostre battaglie a volte non sono finite come volevamo, ma ci rispettiam­o». Il Piccolo Principe tuttavia è stato avvisato. La convivenza fra il campione affermato e quello emergente sarà dunque una delle problemati­che più spinose da affrontare, per il team principal Mattia Binotto. Come se non bastasse la necessità di dovere accelerare gli sviluppi sulla macchina rispetto a Mercedes e Red Bull.

Addio amaro

La rottura con Vettel, maturata durante il lungo stop imposto dal coronaviru­s, è stata inattesa per il tedesco e gli ha lasciato l’amaro in bocca. Si è capito da come Seb racconta la vicenda: «È stata una sorpresa quando ho ricevuto la telefonata di Mattia e ho saputo che la Ferraremo ri non aveva intenzione di rinnovarmi il contratto. Non c’è stato un punto critico nella trattativa, perché non avevamo ancora discusso i dettagli». Adesso il tedesco, scaricato dalla rossa per puntare tutto su Leclerc, sa di essere a un bivio della carriera, come quando lasciò la Red Bull. Sta trattando con la Racing Point, che diventerà Aston Martin dal 2021, ma forse spera ancora nella Mercedes per il futuro: «Non ho niente di concreto in mano al momento. Ma sono ambizioso. Ho già ottenuto tanto nello sport e voglio continuare allo stesso modo. Se avrò l’occasione giusta, con la possibilit­à di esprimermi al meglio, allora andrò avanti. In caso contrario, dovrò cercare altro nella vita. L’importante, se deciderò di

1) Una tribuna coperta da uno striscione

2) Cartelli con istruzioni antiCovid all’interno del paddock

3) Adrian Newey con Max Verstappen

4) Vettel in ricognizio­ne

5) Leclerc in pista con la bici

6) I container destinati ai piloti per cambiarsi LIVERANI/GETTY AFP/IPP

Punti interrogat­ivi

Intanto c’è da capire dove sarà la Ferrari rispetto alle rivali. Le parole di Binotto hanno gelato le attese dei tifosi e lasciano prevedere un inizio di campionato in salita per la rossa. Il numero uno della Gestione Sportiva ha fatto capire che la chiusura delle fabbriche durante il

lockdown ha impedito agli ingegneri di mettere in pratica le loro idee, per cui non ci saranno sviluppi sulla SF1000 rispetto alla vettura che avrebbe dovuto correre a metà marzo in Australia. Mentre Mercedes e Red Bull hanno annunciato novità sulle loro monoposto già per questa gara. «Nei test dell’inverno eravamo indietro — conferma Vettel — Ma sono curioso di scoprire se sia vero o no». Un piccolo spiraglio per le speranze. Leclerc invece spegne gli entusiasmi: «Mi aspetto una stagione difficile, soprattutt­o in qualifica, abbiamo tanti dubbi e poco tempo per recuperare da qui all’Ungheria, visto che ci sono tre gare di fila».

Ultimo treno

Scopriremo presto se Binotto bluffa o se a Maranello devono preoccupar­si, dopo essere stati nella bufera per i sospetti di irregolari­tà sulla power unit 2019 e l’accordo segreto con la Fia che non ha posto fine alle polemiche. «Da quando sono arrivato alla Ferrari, cinque anni fa, ci è sempre mancato qualcosa per lottare fino in fondo per il titolo contro Hamilton e la Mercedes — riflette Vettel — Fino a metà campionato siamo stati competitiv­i, almeno in un paio di occasioni, ma alla distanza ci hanno battuto chiarament­e come team. Adesso abbiamo ancora una stagione assieme per provare a centrare l’obiettivo. È una stagione strana, in cui tutto può succedere, difficile prevedere come andrà». Servirebbe un colpaccio, per evitargli la sorte toccata ad Alain Prost e a Fernando Alonso con la rossa. Ma Seb parla come chi sogna di diventare l’uomo sorpresa.

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AFP GETTY Alta Tensione Charles Leclerc, 22 anni, e Sebastian Vettel, 32, che lascerà il Cavallino a fine stagione. A sinistra le SF1000 ai box
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chiudere con la Formula 1, sarà evitare la tentazione di riaprire la porta. Le prossime settimane o mesi chiarirann­o la situazione». 5
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