La Gazzetta dello Sport

STAFFETTA CON REBIC? IL MILAN DECIDE OGGI E DIETRO DI LUI SPAZIO PER TANTI

Contro la Lazio, da Saelemaeke­rs a Bonaventur­a in cinque per tre posti. Zlatan dall’inizio può servire a indirizzar­e una gara vitale per l’Europa rossonera

- di Alessandra Bocci - MILANO

Mettiamola così: nel Milan di questi tempi, che pare tanto derelitto e rassegnato a un ruolo minore, ci sono varie combinazio­ni possibili in attacco, e c’è un allenatore che non vuole saperne di andarsene con messaggi svogliati. Quello di Stefano Pioli sarà pure un lungo addio, ma non sarà un saluto senza energia. Sia il tecnico che Zlatan Ibrahimovi­c vogliono chiudere nel modo migliore e il modo migliore è cominciare anche con la formazione più forte possibile contro una Lazio in difficoltà a causa delle assenze in attacco. Lazio in difficoltà, però sempre molto più avanti in classifica, in linea teorica ancora in corsa per lo scudetto, mentre i rossoneri possono al massimo rincorrere un piazzament­o in Europa League: impresa che passa da partite complicate, questa sera la Lazio, poi Juventus e Napoli.

Perché no

E Zlatan come sta? Molto passa da lui, dal totem infortunat­o che ha saputo rialzarsi in fretta, dai suoi polpacci enormi e delicati in questo momento. Pioli conserva il dubbio, ma la sensazione è che lo svedese scenderà in campo dal primo minuto, anche per mettere subito pressione alla Lazio. Poi ci sono le combinazio­ni nel trio di giocatori che dovrebbero innescarlo: l’eterno Calhanoglu, Saelemaeke­rs che è piaciuto a Ferrara, Rafael Leao autore di gol e non soltanto, Bonaventur­a esperto e affidabile, Paquetà che forse ha trovato la sua dimensione... Tre giocherann­o subito, gli altri a partita in corso. I cambi in più avvantaggi­ano gli allenatori abili nelle letture tattiche. Fra Simone Inzaghi e Stefano Pioli sarà una bella battaglia, da giocare dribblando assenze e condizioni fisiche precarie. Però i due sono molto preparati. Magari non sarà una partita con tanti gol, però neppure un catenaccio a due piazze.

Dubbi

Il problema principale per Pioli è decidere se partire con Ibrahimovi­c o andare ancora con Rebic e inserire il fuoriclass­e svedese a gara in corso.

Il cammino di Zlatan è pronto verso Milan-Juve, però è anche vero che la gara con i campioni d’Italia avrebbe meno senso dopo una sconfitta all’Olimpico. Il Milan ha bisogno di vincere sempre, di spingere sull’accelerato­re per conquistar­e un posto il più comodo possibile in Europa. Quindi schierare subito la formazione migliore ha un senso. Consideran­do la stanchezza evidente di Ante Rebic, che è generosiss­imo, è ripartito con il piede piantato sull’accelerato­re per cercare di supplire all’assenza di Ibrahimovi­c, ma adesso è visibilmen­te stanco. E’ uscito prima a Ferrara, potrebbe cominciare in panchina all’Olimpico: questo non significa niente, perché il futuro del Milan è suo. Però c’è un’Europa, anche se minore, da conquistar­e e Ibrahimovi­c non è il tipo che

Rebus Pioli si riserva di decidere oggi Lo svedese favorito su Rebic

Qualità Dietro al totem, tanti sono pronti e per il belga c’è una conferma

gradisce rimanere alla finestra. A meno che la sua muscolatur­a non si dichiari k.o.

Diluvio e riflession­i

Allenament­o nel tardo pomeriggio, diluvio che lo ha complicato, cena e poi una notte per decidere. Il Milan è partito oggi per Roma, in questo calcio post-Covid accorciare le trasferte, soprattutt­o con le partite a tarda ora, è la regola. Con Castillejo fuori dai giochi per almeno due settimane (lesione di basso grado del bicipite femorale destro, contro fra sette giorni, ma nella stagione non restano più molte partite da giocare), la situazione dietro al centravant­i o falso nove che sia è fluida. Ed è fluida anche lì, perché saranno Pioli e Ibrahimovi­c a decidere all’ultimo momento l’entrata in scena dello svedese. «Zlatan cresce, con la Lazio giocherà di più. La classifica è corta, ma ci serve più cinismo», ha detto il tecnico rossonero. E chi più di Zlatan può assicurarn­e la necessaria quantità? «La squadra ha la giusta mentalità per provare a comandare la partita a Roma. La Lazio però resta completa e forte, anche con le squalifich­e di Caicedo e Immobile che tolgono a Inzaghi due giocatori importanti». Tradotto, ora o mai più. Perché le sirene tedesche suonano sempre più forte, soprattutt­o perché il finale di stagione si avvicina. E nessuno a Milanello vuole chiudere con tanti rimpianti. Meno che mai il tecnico e il totem tornato dalla California per chiudere a modo suo.

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Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni, festeggia un gol (all’Inter) con Ante Rebic, 26. Insieme i due hanno messo a segno in tutto 13 gol: 9 Rebic e 4 Ibra
GETTY Festa Zlatan Ibrahimovi­c, 38 anni, festeggia un gol (all’Inter) con Ante Rebic, 26. Insieme i due hanno messo a segno in tutto 13 gol: 9 Rebic e 4 Ibra

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