La Gazzetta dello Sport

Roma nella bufera

Fonseca si scopre sotto esame

- Di Massimo Cecchini - ROMA

Vertice col club e faccia a faccia col gruppo. Modulo e preparazio­ne da rivedere

Non è la fine di un Grande Amore, ma di sicuro – dopo la crisi che sta attraversa­ndo la Roma in questi giorni – il rapporto non sarà più lo stesso. Perché no, forse potrebbe anche essere migliore, ma Paulo Fonseca, per la prima volta da quando ha cominciato la sua avventura gialloross­a, è davvero sotto esame. E non è detto che ne esca indenne, soprattutt­o se la squadra non dimostrerà – con i fatti e non a parole – di essere totalmente dalla sua parte.

La crisi del 2020

I numeri che vedete a fianco rendono l’idea del rendimento non all’altezza delle aspettativ­e dei gialloross­i. La Roma era stata costruita per provare ad entrare in zona Champions e, magari, riuscire a vincere un trofeo. Se è vero che l’Europa League potrebbe ancora regalare soddisfazi­oni, la squadra vista contro l’Udinese non potrebbe neppure avvicinars­i alla ribalta continenta­le, visto che i friulani hanno sbancato con autorevole­zza l’Olimpico dopo che nelle ultime 9 partite avevano raggranell­ato la miseria di 4 punti, senza neppure vincere una volta. Ora i gialloross­i hanno un punto in più rispetto alla scorsa, dura stagione, e con questi risultati sia Di Francesco che Ranieri avevano la valigia in mano, nonostante la loro media punti fosse superiore a quella del portoghese, che negli anni della Roma americana ha fatto meglio solo di Luis Enrique e Zeman, salutati senza rimpianti.

Pallotta si schiera

A favore di Fonseca, però, giocano una serie di fattori. Il presidente Pallotta, che pure ha definito «imbarazzan­te e vergognosa» la prova contro l’Udinese, crede che la maggior parte della responsabi­lità sia della squadra, che non segue Fonseca. Eppure, pare che i giocatori non abbiano affatto scaricato l’allenatore. Anzi, all’a.d. Fienga hanno assicurato di essere con lui. Ciò non toglie, però, che dei nodi stiano venendo al pettine. Ieri infatti, c’è stato un faccia a faccia fra Fonseca e la squadra, che è stato il seguito di un vertice notturno tra Fienga e lo stesso portoghese. E questi ne sono stati gli esiti. Il club non crede che la questione societaria (Pallotta intenziona­to a vendere, Friedkin alla finestra e nuovi nomi alle porte, anche se la società smentisce Arison, proprietar­io dei Miami Heat) influisca sul rendimento. A Fonseca – che alla critica è parso in confusione – è stato ricordato come la rosa sia di qualità (e con un monte ingaggi da oltre 160 milioni lordi), come sul mercato sia stato accontenta­to sull’arrivo di Pedro, sulla conferma di Mkhitaryan e si lavori su quella di Smalling, ma che stia a lui trovare dei correttivi, motivando i calciatori e studiando accorgimen­ti tattici diversi. E perciò gli è stato detto di confrontar­si con la squadra, perché un finale di stagione che metta a repentagli­o anche il 5° posto o facesse fare brutta figura in Europa League non sarebbe gradito, pur dando al portoghese la scusante dell’imperfetta conoscenza del calcio italiano. Per questo, anche un k.o. a Napoli non porterebbe a un esonero, ma a fine stagione senz’altro si farà un bilancio, anche se a nessuno sfugge come, se il portoghese è l’8° tecnico in 9 anni, ci deve essere a monte qualcosa che non funziona.

Faccia a faccia

Così ieri Fonseca si è confrontat­o con i giocatori, che gli hanno evidenziat­o come si sentano privi di energie, segno di una preparazio­ne imperfetta. Lo staff tecnico, però, fa presente che tanto è dovuto agli interventi dell’uomo di Pallotta, Ed Lippie, che ha voce in capitolo sul lavoro fisico, segno di una sovrapposi­zione di ruoli che non giova a nessuno. Morale: i giocatori di più esperienza hanno sottolinea­to come in questa fase sia meglio cercare correttivi, magari cambiando anche sistema di gioco, per utilizzarn­e alcuni che coprano di più la difesa (4-1-4-1 o 3-4-1-2). Per il resto, è stato Fonseca ad assumersi le responsabi­lità collettive, ribadendo però alla squadra che «la stagione non è finita e potremmo toglierci tante soddisfazi­oni». Vero. Ciò che pare terminata è la pazienza dei tifosi. La Roma degli incubi, infatti, è puntualmen­te tornata.

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Paulo Fonseca, 47 anni, al primo anno sulla panchina della Roma, sta vivendo giorni duri
IPP Il momento più difficile Paulo Fonseca, 47 anni, al primo anno sulla panchina della Roma, sta vivendo giorni duri

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