La Gazzetta dello Sport

Petrucci chiede «No al pubblico per lo sport e sì nei teatri?»

- v.p.

«Perché il pubblico nei teatri e non negli spettacoli sportivi rispettand­o il distanziam­ento?». Gianni Petrucci approfitta dell’iniziativa comune basket-volley-pallamano per chiedere «una risposta plausibile». «Abbiamo protocolli, sicurezza, bilanci sani. Nel basket il maggior introito viene dagli abbonament­i: Bologna e Milano giocano in impianti da dieci-dodicimila posti, ci si deve rendere conto del danno della mancanza di pubblico».

«Ripartire presto»

Petrucci risponde anche allo scetticism­o sulla possibilit­à di tornare a giocare dopo tanti mesi di inattività. «Certo che ha un senso giocare, altrimenti ci si dimentica di noi... Siamo stati i primi a fermarci, non si poteva fare come il calcio, noi giochiamo nei palazzetti, per il 40 per cento senza aria condiziona­ta. Ma ora bisogna ripartire».

Rischio quarantena

Petrucci ha anche scritto al ministro Spadafora per chiedere una «corsia preferenzi­ale» per i giocatori che tornano da Paesi per i quali è prevista la quarantena. «L’hanno già fatto in Germania, Russia e Spagna». Poi l’idea di una serie A a «licenze fisse» di cui parla la Lega. «Gandini è una risorsa importante e il basket non è un mondo facile da gestire. Il problema licenze al momento non esiste, nessuna richiesta è arrivata alla Fip, i diritti acquisiti vanno rispettati, non si può dire che chi ha tanti soldi partecipa, chi non li ha non può giocare».

La Calabria riparte

Intanto il basket, come altre discipline sportive, è ancora in attesa del via libera per la ripresa degli sport di contatto. Ieri anche la dodicesima regione, la Calabria (il permesso scatterà da lunedì), ha detto sì con un’ordinanza.

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