La Gazzetta dello Sport

Us Open, la quarantena Ue diventa un ostacolo Djokovic è convinto che se a Madrid e Roma ci vorrà l’isolamento per il ritorno in Europa, sarà difficile andare a New York

- di Riccardo Crivelli

Una sorta di prova in tono minore, mentre i numeri della pandemia negli Stati Uniti continuano a fare paura. Ieri ad Atlanta è scattata l’AllAmerica­n Team Cup, un minitorneo di tre giorni riservato ai primi otto giocacenti­naio): tori statuniten­si nella classifica Atp. La novità più rilevante, però, riguarda la presenza dei tifosi e quindi l’evento è monitorato con attenzione in ottica Us Open. A seguire le partite di Isner, Querrey, Tiafoe, Sandgren, Paul, Fritz, Johnson e Opelka avrà accesso un numero limitato di tifosi (qualche tutti saranno tenuti a compilare un questionar­io sullo stato di salute e a farsi misurare la temperatur­a corporea. I posti saranno distanziat­i di due metri ma non sarà obbligator­io indossare mascherine. Tra le altre misure di sicurezza ci sarà il divieto di utilizzare denaro in contanti per comprare cibo e bevande. Insomma, regole stringenti, ma nonostante il possibile riverbero sugli Us Open, lo Slam newyorkese rimane sempre al centro della tempesta. Secondo il quotidiano spagnolo Mar

Djokovic sarebbe tornato all’attacco, manifestan­do ai colleghi le perplessit­à legate alla quarantena da fare una volta tornati in Europa (con Madrid e Roma programmat­i per le due settimane successive). In veste di presidente dei giocatori, poi, ha assicurato che se i tornei americani venissero cancellati, chiederà il rimborso totale delle spese già sostenute da tutti.

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Numero 1 Novak Djokovic, 33 anni ca,

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