Un taglio al record?
RIPARTENZA TORTU «PUNTO A LIMARE UN PO’ DI CENTESIMI OBIETTIVO 9”92»
L’azzurro oggi in gara a Rieti sui 100 con i capelli alla marine: «Voglio raggiungere Lemaitre». Diretta dalle 17 su Gazzetta.it
Il figlio (italiano) del vento ha un nuovo look: più aerodinamico, più performante, più d’impatto, più riconoscibile, ma soprattutto con meno, molti meno capelli. Filippo Tortu ha deciso di darci un taglio netto, via i riccioli neri cresciuti in abbondanza durante il lockdown e lasciati liberi anche in questi ultimi due mesi, quando il nostro re dei velocisti ha ripreso ad allenarsi sulla pista di Giussano. Ma adesso che per fortuna si torna a fare sul serio, con l’esordio stagionale oggi pomeriggio a Rieti nella seconda edizione della Fastweb Cup (in diretta streaming dalle 17 su Gazzetta.it), ecco il primatista italiano sui 100 metri in versione marine, pronto a fiondarsi in missione verso una stagione particolare, con un obiettivo altrettanto particolare. La rasata stile militare ci sta dunque a pennello.
3Si corre più veloce con i capelli quasi a zero? «Vedremo, spero di avere l’effetto opposto di Sansone: lui aveva bisogno di averli lunghi per essere forte, magari a me danno maggiore spinta se quasi non si vedono».
3Rieti le porta bene: un anno fa corse i 100 in 9’’97 non omologabile per il troppo vento. «È una bella pista, scorre rapida sotto i piedi. Anche lo stadio è posizionato nel posto giusto. Ci torno sempre volentieri, peccato non ci sia il pubblico».
3Però niente restrizioni: tutte le corsie occupate. È la prima volta che accade nell’era post Covid.
«Fa un certo effetto sentirlo, ma è così. C’è un prima e un dopo. Correre senza un avversario al fianco sarebbe stato brutto, quasi deprimente. Sono contento di questa svolta. Speriamo vada sempre meglio».
3Sarà un 4 luglio di rinascita per l’atletica italiana, mentre negli Usa in molti non potranno uscire di casa.
«Noi ci siamo passati prima, sappiamo cosa vuol dire. Auguro ai Paesi ora in difficoltà di venirne fuori presto. E poi attendiamo il vaccino…».
3Anche perché se le cose non migliorano l’Olimpiade 2021 rischia di essere cancellata. «Non voglio pensarci, sarebbe una mazzata tremenda per tutti. No, proprio no. Reagirei molto male, potrei andarmene a fare l’eremita in Tibet».
3Per carità, ci serve il recordman italiano sui 100. A proposito, il 9’’99 le sta stretto in questo 2020?
«Sì, è così. Sarà una stagione strana, senza grandi appuntamenti. E allora il mio obiettivo si concentrerà sui tempi. Posso e devo migliorarmi».
3 Il cronometro come nemico… «Un nemico carissimo che può darti dolori e gioie. Ma quest’anno diventa l’avversario numero 1: punto a limare un po’ di centesimi».
3Quanti?
«Beh, non aspettatevi miracoli già a Rieti, anche se per me le gare sono gare: non esistono test, do sempre il massimo. Comunque, entro la fine dell’anno l’obiettivo è raggiungere il francese Christophe Lemaitre con il suo 9’’92. Insomma, diventare il bianco più veloce d’Europa».
3Sarebbe un bel biglietto da visita in vista dei Giochi. «Vero, anche se lì sarebbe già ottimo centrare la finale, come agli ultimi Mondiali. Ora che ci penso… A Doha ho chiuso settimo: siccome punto sempre a fare meglio, in Giappone mi tocca andare in finale e poi finire sesto».
3Di questo passo…
«(Ride) Dobbiamo aspettare sei edizioni per vincere la medaglia d’oro… Forse troppe anche per me che sono giovane. Vabbè, c’è tempo per rivedere i piani futuri».
3Su che cosa sta lavorando per recuperare i centesimi che cerca?
«Soprattutto sulla partenza e nella fase successiva. Spinte e appoggi. Con mio padre ci siamo concentrati su questo: ci vorranno un po’ di gare per trovare il giusto assetto, ma la via è questa. Siamo fiduciosi».
3A Rieti potrebbe fare caldo, la cosa può darle fastidio? «No, sono uno pratico. Sole, freddo, neve, pioggia per me sono indifferenti. Tanto devo fare 100 metri, mica la maratona. Resto sempre concentrato sulla gara, poi finisco il mio lavoro in 10 secondi. Anzi, spero meno. Sarebbe bello accadesse a Rieti, dove si respira un’atmosfera unica: lo sport è di casa. Qui c’è forse la migliore società italiana del settore, l’Atletica Studentesca che ha cresciuto campioni come Pietro Mennea. E poi c’è la tradizione del basket, non dimentico che in città ha vissuto da piccolo Kobe Bryant, con il papà Joe idolo locale. Insomma, le motivazioni non mancano».
3Come sta passando il tempo libero che le resta dopo allenamenti e studi universitari? «Calcio in tv e amici. Ma soprattutto calcio: ho patito i mesi di digiuno, ora sto facendo una scorpacciata di partite. Non ne salto una».
3Lei è tifoso della Juve: ripartenza in salita con la sconfitta in Coppa Italia.
«Ma è stata una sfida equilibrata, può capitare. Negli ultimi match la squadra mi è piaciuta, stiamo giocando alla grande. E poi che gol Ronaldo e Dybala… Per lo scudetto sarà dura, ma dovremmo tenere il vantaggio. Dopo ci sarà la Champions, non dico niente. Sono scaramantico. Se accade? Beh, magari non mi faccio più crescere i capelli…».