La Gazzetta dello Sport

MEGLIO IL DIVINO IBRA O IL RE CR7? MILAN-JUVE VIENE DA UN’ALTRA EPOCA

- Di Luca Bianchin

Gli uomini-copertina sono i due Over 35, grandi per ego e grandissim­i in campo Per Zlatan è la grande partita finale della carriera, Ronaldo insegue ancora i record

San Siro stasera sarà tutto esaurito, altro che stadio vuoto. I due ego di Zlatan Ibrahimovi­c e Cristiano Ronaldo riempirann­o il campo, occuperann­o le tribune, in caso di cielo limpido si vedranno dalla tangenzial­e. Grazie a loro, questo Milan-Juventus ha un sapore antico. Per la classifica vale meno del previsto ma mette di fronte due stelle di prima grandezza, come succedeva con Maldini e Zidane, con Shevchenko e Del Piero. Non solo: Ibra contro CR7 è probabilme­nte l’ultimo grande scontro di Serie A tra due figli degli anni Ottanta. Il campionato ha

Dzeko e il Papu Gomez, Acerbi e Handanovic, Ilicic e Mertens, tutti nati prima del 1990. Ronaldo e Ibra però, con tutto il rispetto, sono di un altro livello. Ibra ha controllat­o la Serie A per anni e Cristiano è uno dei due grandi di questa epoca.

Cristiano: due record

Ibra e Ronaldo ovviamente sono lontani, diversi per storia e attualità. Ibra sta giocando i tempi supplement­ari della carriera: è andato a Los Angeles, dove Sunset Boulevard non è solo un indirizzo, ed è tornato per un ultimo giro in Italia. Forse è stato amore, forse business, forse nostalgia. Ronaldo invece combatte da 15 anni la stessa battaglia - contro Messi, contro chiunque gli impedisca di essere il numero 1 del mondo - e non ha certo finito. I quattro anni di differenza - Ibra è del 1981, Cristiano del 1985 - in questo si sentono tutti. Gli obiettivi personale, di conseguenz­a, cambiano. Ronaldo è ancora impegnato a battere i record. Il titolo di capocannon­iere, ad esempio, tende a incuriosir­lo: Immobile ha solo 4 gol di vantaggio e non sembra la macchina da gol di gennaio e febbraio. Ancora: CR7 può segnare il trentesimo gol stagionale e alla portata c’è anche il record juventino per gol in una singola stagione di A di Felice Borel. Cristiano non segna più di 30 volte in un campionato dal 2015-16 e in questo strano 2020 è già a 25 con otto partite da giocare: non è facile, ma nemmeno così difficile.

Zlatan: un’ora

Se Ronaldo vive un eterno presente, Ibrahimovi­c in 90 minuti riassume tutto il suo passato. Milan-Juve di stasera sarà l’ultima grande partita della sua vita. Il Milan incontrerà Napoli e Atalanta, ma per fascino non c’è paragone. Zlatan non è al 100%, sembra poter giocare un’ora o poco più ma con lui basta un pallone, anche lontano dalla porta, anche a mezz’altezza, per il colpo di taekwondo che chiude la partita.

Io, un dio

La partita girerà anche intorno a loro e non può essere altrimenti: tutto il Milan e tutta la Juve girano intorno a loro. Ibra ha portato a Milano il suo istinto per la leadership: ovunque vada, si sente il dio di un popolo. Sceglie i suoi uomini di fiducia e si propone come capo tribù. Ronaldo si sente divinità come e più di Zlatan ma abbraccia il mondo sui social e in campo è concentrat­o su se stesso, arriva alla vittoria di squadra attraverso i gol. Poco ma sicuro, è stato molto più vincente di Ibra, uomo inseguito da uno strano destino: ha lasciato l’Inter per vincere la Champions e l’ha vista alzare a Eto’o e Mourinho, ha smesso con la Svezia e i suoi compagni senza di lui sono arrivati nei quarti al Mondiale.

Ultimi Highlander

Milan-Juve è questo e altro. È Theo Hernandez contro Cuadrado in fascia, Donnarumma contro Higuain che torna titolare, Bonucci nello stadio che lo ha fischiato. Per i trentenni è una serata di nostalgia da «Nuovo Cinema Paradiso», a cui tutti in queste ore abbiamo pensato. I calciatori nati negli anni Ottanta si sono rivelati al mondo nell’altro secolo. Xavi segnò col Barça nel 1998, Ronaldinho nel 1999 fu capocannon­iere e miglior giocatore della Coppa America, Antonio Cassano a 13 giorni dalla fine del millennio si presentò al mondo dribblando tutta l’Inter. Guardate dove sono - uno allena, uno palleggia in carcere, uno gioca solo a calcetto con gli amici - e capirete. Ibra e CR7 non dovrebbero essere qui.

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