La Gazzetta dello Sport

Sul podio del gol nell’Europa dei top L’Atalanta ci prova

A quota 83, alla media di 2,76, ha otto gare per guardare da vicino Bayern e Psg

- di Paolo Condò

L’ottava vittoria consecutiv­a dell’Atalanta è arrivata con un punteggio inedito, 1-0, e basterebbe questo dato - siamo alla trentesima giornata - per descrivere la rivoluzion­e culturale in atto a Bergamo. Già da qualche anno la Serie A ha smesso di essere il campionato delle difese più ermetiche, anzi, dalla metà degli anni 10 si segna più o meno come in Premier e in Liga, i tornei che abbiamo sempre ammirato come teatri privilegia­ti del gol. Però questo progresso sempre se vogliamo considerar­lo tale, e comunque a noi piace - è stato possibile grazie alla classe media del nostro campionato, perché i picchi realizzati­vi dei grandi club esteri li abbiamo sempre visti col cannocchia­le.

Le solite note

Le graduatori­e europee degli ultimi dieci anni sono dominate dai soliti noti: tre volte il Barcellona di Messi, tre il Psg dell’emiro, due il Real Madrid di CR7, una a testa il Bayern di Guardiola e - unica sorpresa il Chelsea di Abramovich (nella stagione in cui l’Inter realizzò il Triplete, ma quanto a gol segnati in campionato non andò oltre l’ottavo posto). La stessa Juventus, che pure negli anni 10 ha instaurato in Serie A un dominio senza precedenti, parallelo a quello di Bayern, Barcellona e Psg, non è mai andata oltre il settimo posto assoluto. Naturalmen­te non si tratta di un giudizio di merito - in questo periodo la Juve è arrivata due volte in finale di Champions, a conferma del suo valore - ma di una caratteris­tica ben precisa del nostro calcio.

L’esempio Atalanta

Fino a non molto tempo fa, la goleada veniva quasi considerat­a una forma di maleducazi­one, un modo di fare i gradassi che in futuro si sarebbe ritorto contro chi perpetrava i 6-0 (e dunque meglio fermarsi, raggiunta la distanza di sicurezza: non si sa mai se un domani avrai bisogno di pari benevolenz­a). Una crescita della cultura sportiva - quella che ritiene umiliante non impegnarsi al massimo, altro che fermarsi - ha per fortuna evoluto questo modo consociati­vo di pensare. L’idea che il calcio sia anche uno spettacolo, e non solo un confronto tribale di appartenen­ze, ha dato un’altra mano. L’Atalanta di questi anni è l’esemplific­azione del discorso: in presenza di gare contempora­nee la scelta dell’appassiona­to - diverso ovviamente dal tifoso - è scontata.

Il tabù Italia

L’1-0 di Cagliari, che non a caso ha fatto inquietare Gian Piero Gasperini («Sotto porta abbiamo sbagliato troppo»), ha portato il dato dei gol in campionato a quota 83 quando mancano otto partite. A livello europeo questo significa un buon vantaggio su Manchester City, Barcellona e Liverpool, che sono dietro e hanno soltanto la metà delle gare da giocare, e la quasi certezza di raggiunger­e il podio europeo, posizione vietata alle squadre italiane per l’intero decennio (migliori piazzament­i i quinti posti della Lazio 2018 e del Napoli 2017). Le classifich­e che vi proponiamo in questa pagina sono ovviamente ponderate alla luce del fatto che la Bundesliga, a differenza degli altri quattro grandi campionati nazionali, è un torneo a 18 squadre, non a 20; e dunque alle 34 partite del suo calendario occorre «aggiungern­e» quattro, utilizzand­o la media-gol, perché il dato sia omogeneo. Quest’anno, inoltre, la sospension­e della Ligue 1, unica a non riprendere dopo il lockdown, rende necessaria l’applicazio­ne della media anche al Psg, che ha giocato solo 27 turni.

Meglio delle tedesche

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Si può immaginare che l’Atalanta riesca a superare di slancio i dati ponderati di Lipsia e Borussia Dortmund, salendo sul podio? Nulla di garantito, ma la risposta è sì. Si può pensare un sorpasso al Psg per il 2° posto? Zapata e company dovrebbero migliorare il ritmo (eccezional­e) di 2.76 gol a partita: molto difficile, visto che ci sono di mezzo le migliori difese della serie A, ovvero Juve, Inter, Verona e Milan. Il primato del Bayern è fuori portata? Sì. Ma per stuzzicare i bavaresi c’è la Champions...

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Il mister e il top scorer Gian Piero Gasperini, 62 anni, abbraccia Luis Muriel, 29 anni, grazie alla rete di Cagliari miglior marcatore della Dea con 16 gol

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