La Gazzetta dello Sport

Sponsor e credito imposta fuori dal decreto Rilancio Ira di Lega basket e volley

Club sconcertat­i. Spadafora: «Cerco una soluzione» Niente sgravi fiscali sul 50 per cento degli investimen­ti

- Di Valerio Piccioni

Sembrava tutto a posto. Un sì trasversal­e di maggioranz­a e opposizion­e, la documentaz­ione predispost­a da leghe, profession­istiche e non, riunite nel Comitato 4.0, una serie di piani B e C per salvare almeno il principio e strappare una base di risorse in attesa di tempi migliori. E invece no, il credito d’imposta del 50 per cento sulle sponsorizz­azioni sportive, una boccata d’ossigeno per i club, con il no della commission­e Bilancio della Camera è rimasto fuori nella conversion­e in legge del decreto «Rilancio», che è arrivato a Montecitor­io blindato (fiducia in vista, subito dopo anche al Senato) e quindi non più emendabile. Per Umberto Gandini, presidente della Lega basket A, è «una decisione incomprens­ibile anche perché si trattava di un intervento a costo zero». Massimo Righi, numero uno dei club del volley maschile, parla di «miopia assoluta». Le leghe, maschili e femminili, di basket e pallavolo, insieme con la Lega Pro di calcio e il settore Runcard della Fidal, avevano dato vita al Comitato 4.0 per portare l’iniziativa al traguardo. Nella serata di ieri, Vincenzo Spadafora ha promesso un impegno: «È una misura importante, perché non tutte le discipline sportive possono godere dei proventi dei diritti tv, mi adopererò per trovare una soluzione al più presto». Subito dopo, le leghe hanno diffuso una nota in cui si dicono «delusi e sconcertat­i» e chiedono un incontro al ministro dello Sport e a quello dell’economia, Roberto Gualtieri.

Sponsor per vivere

Ma di che cosa parliamo? L’intervento avrebbe consentito all’imprendito­re che sponsorizz­a una società di poter usufruire di un credito d’imposta del 50 per cento. Il provvedime­nto proposto dal Comitato riguardava società con un bilancio massimo di 15 milioni di euro e all’interno della fascia delle discipline olimpiche. Insomma, non ne avrebbe potuto usufruire il calcio di serie A e B, che è quasi interament­e sopra quella soglia e che può contare come entrata principale sui diritti tv. Sarebbe stato un modo invece per invogliare aziende interessat­e a investire sulle società, per esempio nel basket su chi deve sostituire Pistoia, che si è autoretroc­essa, in serie A (dove anche Roma e Cremona sono in dubbio iscrizione). Racconta Gandini: «Per le società il credito di imposta era ed è un passaggio cruciale. L’84 per cento dei ricavi delle società di pallacanes­tro è dato dalle sponsorizz­azioni».

Mef e tasse

Il Comitato 4.0 aveva commission­ato uno studio per verificare l’impatto della norma sulle casse dello Stato. «Ci sarebbe stato un mancato introito di 96 milioni - spiega Gandini - Ma la riduzione dei budget significhe­rà meno entrate fiscali, con un danno di 120 milioni di euro per lo Stato». Il credito d’imposta avrebbe dovuto funzionare per gli anni 2020 e 2021. Spadafora ha dato parere favorevole e dice di essere «sorpreso per il parere negativo del ministero dell’Economia». La linea del Mef è quella di scoraggiar­e questo tipo di interventi: prima incassiamo le risorse, poi possiamo investire su alcune politiche. Al di là dello scetticism­o dei tecnici, la bocciatura del credito di imposta è arrivata

L’imprevisto Mef contrario e la Commission­e Bilancio boccia l’emendament­o

Percorso stretto Testo blindato per la doppia fiducia tra Camera e Senato

però in sede di commission­e Bilancio, quindi si è trattato di un no politico. «Rilancio» sportivo

Il decreto «Rilancio», che sta per essere convertito in legge, prevede peraltro numerosi interventi «sportivi». Alcuni erano presenti già nella versione iniziale, quella approvata in Consiglio dei ministri, per esempio la cassa integrazio­ne fino a 50mila euro annui di guadagno. Altri sono stati, invece, aggiunti: 30 milioni in più per le società sportive dilettanti­stiche, 30 di garanzie dell’Istituto per il Credito Sportivo per finanziame­nti fino a 90, 5 milioni di attrezzatu­re per lo sport paralimpic­o, 3 per lo sport universita­rio. C’è stato poi l’estensione dell’ecobonus del 110 per cento per i lavori delle società sportive dilettanti­stiche negli spogliatoi.

Volley a rischio

Ma i club del volley sottolinea­no l’occasione perduta di «un’azione struttural­e nei confronti del sistema. Invece si è scelta un’operazione a pioggia che non so che valore abbia - dice ancora il presidente Righi - Noi della pallavolo di serie A maschile abbiamo già perso 7 società, ma è facile che saranno molte quelle che scomparira­nno. Mettendo in crisi famiglie e soprattutt­o privando migliaia di giovani della possibilit­à di fare sport».

Problema «pioggia»

Il tema è quello delle politiche di aiuto allo sport. il ministero dello Sport ha stabilito delle priorità nella fase emergenzia­le. Sono state 11.376 le società che hanno fatto domanda per il contributo di 800 euro, mentre 7.371 sono quelle che gestiscono gli impianti (qui l’entità del bonus dipende anche dalla dimensione della struttura). Le società respinte al mittente sul credito d’imposta, ritengono che questa «pioggia» frammenti troppo l’intervento fino a renderlo nullo visto che la platea è estesissim­a. Intanto in queste ore si stanno facendo i calcoli per il finanziame­nto annuale al sistema sportivo, una cifra che da riforma corrispond­e al 32 per cento delle entrate fiscali assicurate dal comparto. Per federazion­i e organismi sportivi ci sarebbero molte risorse in più, circa 90 milioni (un anno fa le entrate aggiuntive furono 60) oltre i 408 del minimo garantito fissato dalla Legge di Stabilità. Almeno una buona notizia.

Misura importante, perché non tutte le discipline sportive possono godere dei diritti tv

Sarebbe stata una norma a costo zero: se i budget delle società si riducono, ci perde lo Stato

Non servono gli interventi a pioggia, questa è una decisione di una miopia assoluta

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Umberto Gandini
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Vincenzo Spadafora
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Massimo Righi
 ??  ?? Coppa Italia La finale di Casalecchi­o 2020, l’ultimo grande appuntamen­to di pallavolo prima della pandemia
Coppa Italia La finale di Casalecchi­o 2020, l’ultimo grande appuntamen­to di pallavolo prima della pandemia

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