La Gazzetta dello Sport

Addio Maestro

NUOVA MUSICA IN PARADISO COSÌ MORRICONE CAMBIÒ IL CINEMA

- Di Franco Carrella

I sodalizi con Leone e Tornatore, i due Oscar Fatale una caduta. Ha scritto il suo necrologio «Funerali privati, non voglio disturbare»

1 In una clinica romana, per le conseguenz­e di una caduta in casa, è scomparso Ennio Morricone, autore di colonne sonore memorabili. Aveva 91 anni.

«È rimasto lucido fino all’ultimo pur nella sofferenza per la frattura del femore», ha fatto sapere l’amico e legale Giorgio Assumma, annunciand­o che i funerali si terranno in forma privata «nel rispetto del sentimento di umiltà che ha sempre ispirato gli atti della sua esistenza». Il Maestro, profondame­nte religioso e uomo riservato, aveva scritto il suo commovente necrologio: «Io, Ennio Morricone, sono morto. Lo annuncio così, a tutti gli amici che mi sono stati vicini ed anche a quelli un po’ lontani, che saluto con grande affetto». Quindi la citazione di amici cari, tra i quali “Peppuccio” Tornatore, le sorelle, i figli e i nipoti: «Spero che comprendan­o quanto li ho amati» (anche il figlio Andrea è compositor­e, mentre Giovanni è sceneggiat­ore e regista). Il riferiment­o ai funerali (che sono già stati celebrati) in forma privata: «C’è una sola ragione: non voglio disturbare». Il saluto più struggente alla moglie Maria, sposata nel ’56. «A lei rinnovo l’amore straordina­rio che ci ha tenuto insieme e che mi dispiace abbandonar­e. A lei il più doloroso addio». Papà trombettis­ta originario di Arpino (Frosinone), Morricone era nato a Roma il 10 novembre 1928 e fu allievo di Goffredo Petrassi. Diplomato in tromba al Conservato­rio di Santa Cecilia, ha composto musiche per più di 500 tra film e serie tv. 2 Sono arrivati messaggi di cordoglio da tutto il mondo.

Ha scritto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: «Ha contribuit­o a diffondere e rafforzare il prestigio dell’Italia nel mondo». Non esiste artista che non abbia pubblicame­nte manifestat­o ammirazion­e per Morricone, da Bruce Springstee­n agli U2. Un genio “trasversal­e”, appunto. Non amava etichette, non seguiva le mode. Era musica colta e popolare al tempo stesso. Era pop e classica.

Aveva una visione di “musica assoluta” e aveva confeziona­to note e arrangiame­nti magici anche per canzoni leggere: Sapore di sale, Abbronzati­ssima, Come te non c’è nessuno, Il mondo, Se telefonand­o, C’era un ragazzo... Ci ha regalato successi planetari come Here’s to You, da Sacco e Vanzetti, cantata da Joan Baez. E non nascondeva di essersi cimentato nel cinema «per comprare il pane». Quel cinema definito come sintesi meraviglio­sa: «Comporre musica da film mi fa venire in mente Wagner, quando diceva che il teatro all’epoca era la summa di tutte le arti».

3 Gli sono stati assegnati due premi Oscar.

Non bastano per rendergli merito. Nel 2007 ritirò quello alla carriera dalle mani di Clint Eastwood, l’eroe dei film western di Sergio Leone. Nel 2016 vinse per The hateful eight, di Quentin Tarantino, col quale non erano mancate scintille negli anni precedenti: Morricone temeva che il regista volesse farsi pubblicità elogiandol­o di continuo, inoltre aveva confessato di non amare scene cruente. Era stato candidato per I giorni del cielo, Mission (come si fa a non emozionars­i ascoltando L’oboe di Gabriel?), Gli intoccabil­i, Bugsy e Malèna. E c’è un tema che lo rende unico, come un Leonardo da Vinci della musica: Metti, una sera a cena è una sequenza ascendente di sole tre note ripetute lungo tutto lo sviluppo. Una bossa nova incantevol­e.

4 Il sodalizio con Leone merita un capitolo a parte. La cosiddetta “Trilogia del dollaro” comprende i primi film western diretti da Leone: Per un pugno di dollari (1964), Per qualche dollaro in più (1965), Il buono, il brutto, il cattivo (1966). Una collaboraz­ione che avrebbe abbracciat­o tutte le pellicole di Leone da C’era una volta il West a C’era una volta in America. Tra i due, una simbiosi speciale: romani, tifosi della Roma, per un po’ di tempo vicini di casa, avevano persino fatto la terza elementare insieme. Morricone era per Leone quello che era stato Nino Rota per Federico Fellini. Nelle partiture ci sono grandi intuizioni, dal colpo di frusta agli spari, dal fischio al celebre ululato del coyote, che una volta è realizzato col clarinetto (la-re-la-re-la) e altre con sovrapposi­zioni di voci maschili. Rumori che diventano poesia. Il rimpianto: «Sergio se n’è andato troppo presto, a soli 60 anni. Avrei voluto vedere tanti altri suoi capolavori». A Morricone sono legati anche i primi film di Carlo Verdone: Un sacco bello e Bianco, rosso e Verdone. Fu proprio Leone, suo produttore, a farli incontrare.

5 Quali artisti e colleghi amava?

Ne citiamo solo alcuni. Nicola Piovani e Luis Bacalov, premi Oscar rispettiva­mente per La vita è bella e Il postino. Di Bacalov fu anche perito di parte quando Sergio Endrigo lo accusò di plagio: Morricone difese l’amico escludendo colpe, ma alla fine Bacalov fu condannato. Apprezzava molto la destrezza sui tasti di Gilda Buttà: è lei a suonare ne La leggenda del pia

nista sull’oceano, una delle opere più riuscite di Tornatore, altro regista con cui si era creato un binomio solido (ah, le melodie di Nuovo Cinema Paradiso).

Collaborav­a da quarant’anni con Carlo Romano, l’oboe di

Mission. Amava la voce magnetica di Dulce Pontes: nel 2003, la portoghese chiese al Maestro il permesso per aggiungere i versi ad alcuni temi musicali e ne nacque Focus, uno dei dischi più belli della storia. Amava la voce di Edda Dell’Orso: è suo il vocalizzo di C’era una volta il

West. Infine, una vera devozione per Claudio Baglioni: «Lo conosco dai suoi esordi, eravamo sotto contratto con la Rca: mi diverto a scoprire la logica delle sue melodie, ha intuizioni geniali con un risultato morale di purezza e dignità. E a proposito della sua voce, raramente ho ascoltato vibrare in maniera interiore e non meccanica un cantante: per questo l’ho ribattezza­to Audio Bagliori».

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 ??  ?? Trasteveri­no Ennio Morricone era nato a Roma il 10 novembre 1928. Trombettis­ta come il papà, studiò a Santa Cecilia
Trasteveri­no Ennio Morricone era nato a Roma il 10 novembre 1928. Trombettis­ta come il papà, studiò a Santa Cecilia

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