Conte, vertice notturno sul Dl Semplificazioni
● Procedure più snelle per gli appalti sotto i 5 milioni di euro, la revisione del reato di abuso di ufficio, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione. Sono alcuni dei temi più caldi del decreto Semplificazioni, che ieri il Consiglio dei ministri ha affrontato durante la riunione iniziata poco prima delle 23 e durata fino a tarda notte. Il testo è stato approvato con la formula «salvo intese», dopo una giornata di lavoro sul testo e di attività diplomatica per smussare le distanze tra i partiti della maggioranza che sostengono il governo Conte. Bisognerà metterci mano ancora, ma l’intesa di massima è stata trovata, su quella che il presidente del Consiglio nei giorni scorsi aveva definito «la madre di tutte le riforme». Il decreto Semplificazioni, oltre al Piano nazionale di riforme e all’assestamento di bilancio, sono i tre obiettivi fondamentali per il premier Giuseppe Conte, su cui M5S, Pd e Italia Viva dovrebbero firmare la tregua, dopo le tensioni dei giorni scorsi e le accuse di «attendismo» rivolto a Conte dal Pd. La “pace” nella maggioranza dovrebbe reggere almeno fino all’ultima settimana di luglio, quando il dibattito si concentrerà sul terzo scostamento di bilancio del 2020. Altri 20 miliardi per mettere in sicurezza le misure di contenimento della crisi economica provocata dal coronavirus, magari guardando con prudenza a una possibile “ricaduta”. Poi ci sarà la decisione sul Mes.