La Gazzetta dello Sport

Rangnick alle porte

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Ormai è fatta, anche se manca l’ufficialit­à. L’a.d. Ivan Gazidis ha affidato a Ralf Rangnick il Milan per i prossimi tre anni. Manca l’annuncio, ma la strada è più che segnata e la scelta è stata comunicata a Paolo Maldini. Rangnick sarà l’allenatore e molto di più. Potrebbe forse decidere di fare soltanto il direttore tecnico per la prima stagione, ma è più probabile che si sieda subito in panchina, nonostante il buon lavoro svolto di Pioli. Un miracolo europeo potrebbe produrre una proposta di rinnovo per il tecnico emiliano. Ma accettereb­be di Ralf Rangncik ? E un nuovo ruolo va trovato anche all’attuale direttore dell’area tecnica Paolo Maldini. Sempre che decida di restare.

Proposte

Mentre Stefano Pioli guida con sicurezza la navicella rossonera verso l’Europa League, l’a.d. Ivan Gazidis sta muovendo le pedine che portano al radicale cambio alla guida dello staff tecnico. La scorsa settimana il manager sudafrican­o ha comunicato a Maldini l’arrivo dell’attuale supervisor­e dell’area tecnica della Redbull con pieni poteri. Ma la notizia si è sparsa soltanto alla vigilia di un’altra partita importante, quella di questa sera contro la Juve, quasi come se la squadra vivesse ormai in un tempo diverso. Chiusa nella bolla di Milanello, proverà a superare anche questo ostacolo. Perché la volontà di tutti è tornare in Europa. Ed è un obiettivo che accomuna quelli che resteranno ai molti che usciranno di scena.

Riflession­i

Ormai da mesi si parla dell’arrivo del Professore con un contratto triennale e l’impegno di sedere in panchina nella prossima stagione oltre che il governo del mercato. Una leadership fortemente voluta a Londra nel quartiere generale di Elliott, direttamen­te da Gordon Singer. In questa fase è importante, perciò, definire le mansioni di Paolo Maldini che aveva iniziato la stagione condividen­do la responsabi­lità tecnica con Zvonimir Boban. Nel colloquio con Gazidis è emersa la disponibil­ità del club ad affidargli un compito alla Nedved. Se necessario anche con la vicepresid­enza, ma con compiti più istituzion­ali che operativi. Questa soluzione ha il gradimento del manager tedesco, ma probabilme­nte non quella dell’ex capitano, che per anni è rimasto fuori dal calcio, proprio per evitare di essere un semplice ambasciato­re per il club nel quale ha vissuto tutta la vita. Maldini ha chiesto una pausa di riflession­e, ma non è parso entusiasta. Motivo per cui in via Aldo Rossi si mette nel conto anche una sua uscita fragorosa.

Rumori

Già è stato fragoroso il modo nel quale è tornata a circolare la notizia di una trattativa ormai alla stretta finale. In mattinata si era diffusa sul web la voce, poi smentita, di un incontro fra Rangnick e Maldini, incontro nel quale i due si sarebbero chiariti dopo varie punzecchia­ture a mezzo stampa e tv. Maldini non aveva gradito certe uscite di Rangnick, che negli ultimi tempi ha scelto invece la via del silenzio. Come Maldini, che continua a circondars­i di no comment. Dal canto suo Rangnick ha già concordato con Gazidis che faranno parte del suo staff due punti fermi della gestione Elliott: il tedesco Almstadt e il francese Moncada, attuale capo degli scout. Da valutare la posizione di Ricky Massara, attuale d.s. rossonero. Nelle intenzioni del Professore saranno almeno 8 i suoi collaborat­ori, ma il mosaico non è stato completato. Rangnick vuole prima insediarsi. Intanto non si è dimesso dal suo incarico per la Redbull, anche se ormai siamo al countdown. In serata, comunque, ieri è arrivata una smentita attribuita a fonti del club: «Nessuna decisione tecnica è stata presa né verrà presa dal Milan prima della fine della stagione e si conferma una volta di più massimo supporto e fiducia della dirigenza a Pioli e alla squadra».

Colloquio

Gazidis avrebbe comunicato la decisione a Paolo nei giorni scorsi

La reazione

Fonti del club chiariscon­o: «Le decisioni a fine campionato»

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IPP/LAPRESSE

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