La Gazzetta dello Sport

TEMPI Juve, la corsa-scudetto e i meriti della Lazio

- di Alberto Cerruti

Quando si avvicina il traguardo, il ritornello è sempre lo stesso: soltanto la Juventus può perdere lo scudetto. Verissimo, ma non tutti i campionati sono uguali perché cambiano gli avversari e cambiano le difficoltà. E allora, anche se la netta sconfitta contro il Milan ha fatto crollare le quotazioni dei biancocele­sti, precipitat­i a meno 7 dai bianconeri, a prescinder­e da come finirà

questo strano campionato bisogna dire grazie alla Lazio, rimasta l’unica teoricamen­te in corsa per negare il nono scudetto consecutiv­o alla

Juventus. Per incomincia­re a rendere l’idea dei grandi meriti di Inzaghi, basterebbe sottolinea­re che un anno fa, dopo 30 giornate, l’ultima Juventus di Allegri volava con 18 (!) punti di vantaggio sul primo Napoli di Ancelotti. Stavolta il distacco della Lazio è meno della metà, con la prospettiv­a dello scontro diretto a Torino, in uno stadio senza pubblico e quindi senza il vantaggio del fattore campo per Bonucci e compagni.

Magari quel giorno, quando mancherann­o soltanto tre partite alla fine e non otto come adesso, Sarri avrà già festeggiat­o il suo primo scudetto, ma nemmeno

questa ipotesi cancellere­bbe la splendida stagione della Lazio che ha già battuto due volte la Juventus, nella gara d’andata e in quella che ha assegnato la Supercoppa italiana. Due perle tutt’altro che isolate, perché la Lazio in questo campionato è la squadra che è migliorata più di tutte rispetto all’anno scorso, con un clamoroso +19 che la pone davanti all’Atalanta (+12) anche in questo caso. E a proposito di punti e classifica, la Lazio che un anno fa era sesta a meno 31 dalla Juve non era mai andata così forte nella sua storia, nemmeno in occasione dei due scudetti. Nel 1974, infatti, aveva 44 punti che oggi sarebbero 61, perché allora la vittoria ne valeva 2. Nel 2000 ne aveva 60, mentre adesso è già a quota 68. Proprio per questo si può comprender­e la delusione dei tifosi biancocele­sti, anche

perché quando il campionato è stato sospeso la Lazio volava e il sorpasso non sembrava

un sogno proibito. Adesso, con tante partite ravvicinat­e, si sente il peso dell’organico ridotto, ma all’inizio della stagione nessuno pronostica­va che sarebbe stata la Lazio a contendere lo scudetto alla Juve, per strappargl­ielo come vent’anni fa. Al suo posto dovevano esserci la prima Inter di Conte o il secondo Napoli di Ancelotti e immaginare la Lazio davanti a queste due squadre, al Milan che ambiva al quarto posto e soprattutt­o alla Roma, staccata di 20 punti, sarebbe stata una follia.

Invece è tutto vero, come il vantaggio di Immobile su Ronaldo nella classifica dei cannonieri. Il fiocco biancocele­ste su una Lazio da applausi.

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Scatenati Cristiano Ronaldo e Paulo Dybala, trascinato­ri della Juventus
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