TEMPI Juve, la corsa-scudetto e i meriti della Lazio
Quando si avvicina il traguardo, il ritornello è sempre lo stesso: soltanto la Juventus può perdere lo scudetto. Verissimo, ma non tutti i campionati sono uguali perché cambiano gli avversari e cambiano le difficoltà. E allora, anche se la netta sconfitta contro il Milan ha fatto crollare le quotazioni dei biancocelesti, precipitati a meno 7 dai bianconeri, a prescindere da come finirà
questo strano campionato bisogna dire grazie alla Lazio, rimasta l’unica teoricamente in corsa per negare il nono scudetto consecutivo alla
Juventus. Per incominciare a rendere l’idea dei grandi meriti di Inzaghi, basterebbe sottolineare che un anno fa, dopo 30 giornate, l’ultima Juventus di Allegri volava con 18 (!) punti di vantaggio sul primo Napoli di Ancelotti. Stavolta il distacco della Lazio è meno della metà, con la prospettiva dello scontro diretto a Torino, in uno stadio senza pubblico e quindi senza il vantaggio del fattore campo per Bonucci e compagni.
Magari quel giorno, quando mancheranno soltanto tre partite alla fine e non otto come adesso, Sarri avrà già festeggiato il suo primo scudetto, ma nemmeno
questa ipotesi cancellerebbe la splendida stagione della Lazio che ha già battuto due volte la Juventus, nella gara d’andata e in quella che ha assegnato la Supercoppa italiana. Due perle tutt’altro che isolate, perché la Lazio in questo campionato è la squadra che è migliorata più di tutte rispetto all’anno scorso, con un clamoroso +19 che la pone davanti all’Atalanta (+12) anche in questo caso. E a proposito di punti e classifica, la Lazio che un anno fa era sesta a meno 31 dalla Juve non era mai andata così forte nella sua storia, nemmeno in occasione dei due scudetti. Nel 1974, infatti, aveva 44 punti che oggi sarebbero 61, perché allora la vittoria ne valeva 2. Nel 2000 ne aveva 60, mentre adesso è già a quota 68. Proprio per questo si può comprendere la delusione dei tifosi biancocelesti, anche
perché quando il campionato è stato sospeso la Lazio volava e il sorpasso non sembrava
un sogno proibito. Adesso, con tante partite ravvicinate, si sente il peso dell’organico ridotto, ma all’inizio della stagione nessuno pronosticava che sarebbe stata la Lazio a contendere lo scudetto alla Juve, per strapparglielo come vent’anni fa. Al suo posto dovevano esserci la prima Inter di Conte o il secondo Napoli di Ancelotti e immaginare la Lazio davanti a queste due squadre, al Milan che ambiva al quarto posto e soprattutto alla Roma, staccata di 20 punti, sarebbe stata una follia.
Invece è tutto vero, come il vantaggio di Immobile su Ronaldo nella classifica dei cannonieri. Il fiocco biancoceleste su una Lazio da applausi.